Per il cervo Gustavo la libertà ha il calore di una stalla

Alla libertà dei boschi e alla vita con il branco preferisce il tepore di due stalle tutte per lui, il cibo che trova pronto e i vizi garantiti dalle persone che ogni giorno salgono in un piccolo paese dell’Ossola, a mille metri di quota, per fotografarlo come fosse una celebrità. La «star» è il cervo Gustavo, un esemplare di 15 anni e 200 chili che da quattro inverni passa i mesi freddi nella casa di un allevatore. Teatro di quella che è stata battezzata una «fiaba vera» è Trasquera, borgo di meno di 200 abitanti in valle Divedro, incastonato tra le montagne a pochi chilometri dal confine con la Svizzera. Un paese dove la scuola è frequentata da una sola bambina, l’unico bar sulla piazza resta chiuso d’inverno e la presenza di questo cervo che sceglie di vivere in una stalla è diventata l’attrazione, tanto da essere segnalata con cartelli lungo la strada. L’ «angelo custode» del cervo è Romeo Manna, allevatore di 62 anni che a Trasquera accudisce tre mucche, un toro e 11 gatti. «E poi c’è il cervo Gustavo – racconta -. La prima volta che è arrivato, una mattina di quattro anni fa, ho avvisato la Forestale: mi hanno chiesto se volevo tenerlo e ho accettato. Da allora lo accudisco come un figlio. Ha due stalle, senza porte o recinti. Potrebbe andarsene quando vuole e invece resta qui: è diventato la mia famiglia e io la sua. È troppo vecchio per tornare nel branco, lo ucciderebbero». Gustavo a Trasquera ha prati dove passeggiare e due pasti al giorno assicurati da Romeo: uno al mattino con mele e verdura e un altro alle 20 con gli avanzi della giornata. «A volte anche la pastasciutta – racconta l’allevatore, la cui abitazione è attaccata a una delle stalle diventate la casa del cervo -. Se per caso tardo, viene alla mia porta e con le corna picchia sul vetro». Durante la giornata ci sono gli spuntini che gli portano alcune persone del paese e i curiosi che salgono a Trasquera per lui. Ad accompagnare i visitatori a conoscere il cervo è lo stesso Romeo: non sempre però è possibile accarezzarlo. «A Gustavo non tutte le persone vanno a genio, svela l’allevatore, sembra che riconosca quelle che trasmettono negatività».
da “LaZampa.it”