Oggi siamo qui per raccontarvi la nostra stratosferica esperienza all’International Scout Centre di Kandersteg. I nostri amatissimi capi (che ruffiani che siamo) hanno offerto questa opportunità al solo 4° anno e noi più che carichi abbiamo deciso di coglierla. Gasatissimi di questa idea, ci siamo “subito” messi all’opera dividendoci in pattuglie e organizzando meglio il tutto. Dopo svariati incontri, finalmente avevamo tutto pronto: cibo, catechesi e persino logistica. Il giorno 26 giugno, esattamente alle 7 di mattina, ci siamo ritrovati in sede carichissimi per partire verso le alpi svizzere! Dopo 5 ore rinchiusi in macchine stracolme di materiale e con un minimo spazio vitale, siamo finalmente giunti alla meta e delle bellissime montagne ci hanno subito accolto.
Finite le attività proposte dall’International Friendship, che erano finalizzate a facilitare la socializzazione con altri gruppi, ci siamo resi conto che l’unico modo efficace per conoscere gli scout presenti era tramite un bel torneo di calcio, organizzato inaspettatamente dai gruppi americani.
Per poter partecipare però a questo torneo, ci servivano altri giocatori e chi meglio degli “spietati” e “terribili” polacchi, un esercito di instancabili carri armati alimentati a pane, burro e cetriolini, con i quali avevano quasi completamente riempito tutti i frigoriferi a disposizione del campo.
Il gemellaggio che si è creato tra polacchi e italiani ha dato i suoi frutti. Ovviamente siamo usciti vincitori e per festeggiare al meglio la vittoria e per stringere nuove amicizie, abbiamo accettato l’invito dei polacchi alla loro meravigliosa e squisita grigliata che è stata accompagnata sia dai nostri canti che dalle loro classiche canzoni polacche. Purtroppo, abbiamo dovuto abbandonare i nostri amici perché il giorno dopo ci avrebbe aspettato un’escursione al bellissimo lago Oschinensee, allora dopo esserci salutati siamo andati nella nostra tenda per riposarci dalla faticosa giornata.
La mattina successiva, dopo aver fatto un’eccellente colazione, siamo partiti più carichi che mai per raggiungere la meta; la durata prevista era di circa 4 ore, ma noi camminando e parlando non ci siamo nemmeno accorti del tempo che passava e una volta arrivati sulla cima, abbiamo potuto ammirare l’immensità e la bellezza del lago. Dopo aver camminato ancora un po’ in un bosco che era decorato da strane statue in legno abbiamo deciso di fermarci perché la fame aveva preso il sopravvento e così subito dopo aver finito di mangiare, abbiamo iniziato ad avvicinarci al lago: inizialmente per lanciare banalmente dei sassi, poi per pucciare i piedi e alla fine per farci un bel bagno nella “caldissima” acqua del lago.
Dopo aver fatto il momento di catechesi sulla riva, siamo ripartiti per ritornare al nostro campo. Essendo la strada tutta in discesa, ci abbiamo impiegato molto meno tempo e una volta arrivati abbiamo deciso di giocare a beach volley prima di farci una doccia rilassante.
La sera, dopo essere sfuggiti ad un altro invito da parte dei polacchi, abbiamo cucinato tutti insieme e dopo aver mangiato, ci siamo dedicati al momento di catechesi che ha previsto un pochino di abilità manuale visto che abbiamo fatto un anti stress. Alla fine ci siamo messi a dormire perché il mercoledì era prevista una camminata al lago Blausee, però ci sarà una sorpresa.
La mattina siamo partiti subito dopo colazione e una volta arrivati in paese, ci siamo divisi in gruppi da 2. Dopo una breve spiegazione su cosa fosse l’azimut e su come utilizzare una cartina, ogni gruppo è partito speranzoso di raggiungere la meta (bella sorpresa vero?). Ovviamente siamo arrivati tutti senza problemi all’ambito lago, dove l’acqua era talmente blu da riuscire a vedere il fondo con dei bei pesci che ci sguazzavano all’interno, inoltre si poteva ammirare anche una statua di una ragazza.
Dopo aver mangiato i nostri panini, abbiamo avuto del tempo libero in cui ognuno di noi ha potuto fare quello che più gli piaceva: per esempio sdraiarsi su un’amaca, usare lo scivolo dei bambini o semplicemente camminare intorno al lago per ammirarne la sua bellezza. Per nostra fortuna ha iniziato a piovere appena abbiamo iniziato ad avviarci; una pioggia che ha persistito per tutta la strada del ritorno. Tuttavia, ci siamo consolati cantando per tutto il tempo.
Il pomeriggio lo abbiamo passato a pensare cosa avremmo dovuto fare il giorno dopo (l’ultimo giorno) e abbiamo deciso che visto il brutto tempo non sarebbe stato brutto andare in piscina, tanto l’acqua era riscaldata quindi non ci sarebbero stati problemi.
Avendo una giornata tranquilla, ci siamo svegliati relativamente presto e siamo andati subito alla piscina, dove appena entrati ci siamo fiondati in acqua e ci siamo restati per un po’ di ore giocando insieme. Tornati al campo, dopo cena, eravamo abbastanza carichi per poter affrontare una veglia durante la quale ognuno di noi aveva l’opportunità di esprimere i propri dubbi e perplessità riguardo la religione, occasione ben colta da tutti. Essendo l’ultima sera, abbiamo approfittato per stare svegli più a lungo rispetto gli altri giorni per passare insieme il tempo che ci rimaneva prima di tornare a casa.
Il giorno della partenza… durante la mattinata abbiamo preparato gli zaini, smontato la tenda, sistemato materiale e cibo avanzato e caricato tutto quanto sulle due agilissime macchine che ci hanno accompagnato durante il viaggio. Dopo un pranzo leggero e un’interminabile partita a scacchi svoltasi sotto la reception di KISC, siamo partiti verso casa e questa volta tutti noi avevamo più spazio vitale che ha permesso di “addormentarci più comodamente”.
Quest’esperienza ci ha senza dubbio permesso di legare e di conoscerci meglio, perché il tempo non basta mai ed auguriamo di poterla vivere a tutti coloro che hanno voglia di mettersi alla prova per confrontarsi e migliorarsi.