Che dire? Un altro anno scout è iniziato e per essere avventuroso, oltre che meraviglioso, ha avuto certamente bisogno di cambiamenti.
E’ difficile immaginare il proprio reparto senza l’amato quarto anno, senza i piu “maturi”, i più robusti e i più esperti ma sono sicura che col nostro ricordo nel cuore riusciranno a dare il meglio in questo loro continuo percorso pieno di esperienze.
Quanti vanno via e quanti ne arrivano!
Interagire per i più piccoli è sempre una grande sfida. Ricordo quanta paura avessi al mio primo anno di non riuscire a stare con tutti ma i più grandi mi hanno accettata senza problemi. Proprio per questo, metto tutto il mio impegno nel dare ai nuovi la stessa accoglienza che è stata data a me.
Per i primini, nei limiti del possibile, il lavoro è sempre più duro e il compito di un capo o vice caposquadriglia è quello di dimostrarsi empatico e di capire quanto li si possa mettere alla prova, perchè ognuno è diverso e, con suoi pro e con suoi contro, va ammirato.
Per quanto riguarda la mia esperienza,ho cambiato squadriglia tre volte e, anche se è stato difficile capire il mio ruolo all’interno di ognuna, mi ha aiutata a non stare solo con quelle cinque o sei persone e a superare la mia timidezza per aprirmi un po’ con tutti.
Quest’anno sono vicecaposquadriglia e non so cosa aspettarmi, semplicemente vorrei fosse un anno da ricordare, come d’altronde tutti quelli che ho passato in nove anni di vita scout.
ALICE LUNARDI
-Reparto Orione-