Generazione X: L’abito non fa il monaco

Ciao a tutti, cari amici ed amiche, e bentornati ancora una volta sulla nostra rubrica di “generazione X“.
Tutti noi siamo sempre in cerca di qualcosa, vuoi che siano gli occhiali, di un’occupazione oppure qualcosa di intangibile che riusciamo a visualizzare solo nella nostra mente.
Ci sono poi persone che hanno trasformato l’attività dell’andare a ricerca di qualcosa nel proprio lavoro anzi, nella propria missione di vita.
Fino al secolo scorso questi venivano chiamati “esploratori” ed è grazie al loro impegno in posti come l’Africa nera o in Sud America che sono state scoperte le cascate Victoria o la sorgente dell’infinito Rio delle Amazzoni.
Purtroppo ormai il periodo delle grandi esplorazioni, a esclusione dello spazio, è finito. Ma gli esploratori non sono del tutto scomparsi, per fortuna.
Grazie all’intervento di un simpatico uomo baffuto infatti, milioni di ragazzi in tutto il mondo continuano la gloriosa tradizione degli “esploratori”, perpetuando i loro ideali di competenza, avventura e ricerca.
Semplicemente, se un tempo si andava alla ricerca di meraviglie naturali e archeologiche disperse o sconosciute, compito dell’esploratore moderno è di andare alla ricerca di (e cercare di portare) positività e giustizia nella vita di tutti i giorni.
Due cose che, anche se forse meno fotogeniche, possono essere tanto difficili da trovare come un tempio maya in una giungla inesplorata.
Pensando che chiunque di noi non abbia difficoltà ad immedesimarsi, almeno un po’, nella descrizione sovrastante eppure, molto spesso, appesa la promessa al chiodo (o, più realisticamente, posata nell’armadio) ed indossati gli abiti civili, ecco che il solito tran-tran del mondo ci circonda e ci permea, facendoci magari dimenticare i nostri ideali del fine settimana.
Si mangiano panini fuori? Nessun problema! Ecco che ci portiamo dietro i sacchetti per la raccolta differenziata dei rifiuti e, se ci sono (e ci sono sempre) cerchiamo di pulire i rifiuti degli altri.
Senza uniforme invece, diventa un’impresa non buttare la confezione di alluminio della merendina nella carta, solo perché l’apposito contenitore non è a tiro d’occhio. Quasi come se gli abiti borghesi, oltre a coprire un po’ più di pelle, coprissero anche tutti i nostri buoni propositi. L’uniforme invece sembra il costume di Super-man: con quella indosso ci sentiamo di poter fare qualunque cosa.
Eppure, per sua stessa decisione, Super-Man non compie atti eroici solo col costume addosso.
Se ci pensiamo, Clark Kent avrebbe potuto sfruttare i suoi superpoteri per diventare un atleta ricco e famoso senza fare il minimo sforzo, invece il supereroe ha deciso di trascorrere la sua esistenza civile come giornalista del Daily Planet, convinto che il miglior modo di servire la giustizia senza indossare il costume sia di denunciare i problemi della tua città e del mondo attraverso articoli dettagliati e veritieri.
Allo stesso modo, per noi dev’essere sempre importante ricordarci che, per quanto sicuramente l’ambiente scout aiuti, il nostro comportamento non dovrebbe essere influenzato soprattutto da quello che c’è fuori, ma da quello che sentiamo dentro, da quelli che dovrebbero essere gli ideali che abbiamo deciso di seguire.
Tricheco birbante