Quando vado in montagna, anche fosse per fare due passi, cerco di avere sempre in spalla lo zaino con dentro qualcosa. Certo è più faticoso salire con un peso sulle spalle ma quel peso, quella sostanza che mi tira verso terra, mi aiuta a fare del mio camminare una cosa seria. Mi raccomando: non seriosa, ma seria, cioè piena di significato e di attenzione. E mi fa gustare di più quel cammino, mi riempie di più gioia.
Pensate che la parola pensare viene dal latino: significa “pesare”. Come si fa con la bilancia. Talvolta pensare ci pesa, perché ci piacerebbe correre via leggeri e spensierati. Ci illudiamo forse che sentire le spalle libere sia libertà. Invece quel peso che riusciamo a dare alle cose è la vera libertà. Perché ci fa gustare tutta la profondità delle nostre scelte, delle nostre relazioni, della nostra vita.
Pensare dà quindi senso e bellezza alla vita ma diventa anche uno stile per andare incontro agli altri. Pensare al nostro modo di agire e parlare con loro, chiederci come aiutarli a pensare per conto loro: è il nostro modo di dare peso alle persone che abbiamo accanto, che Dio ci ha fatto incontrare.
Scusate la citazione lunga ma qui sotto troverete un Gesù che pensa e che aiuta a pensare.
Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. Ma all’alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: “Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosé, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?”. Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. Alzatosi allora Gesù le disse: “Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?”. Ed essa rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù le disse: “Neanch’io ti condanno; và e d’ora in poi non peccare più”.
Pensateci!
don Matteo