I sentieri dell’educare

In cammino verso Kandersteg
In cammino verso Kandersteg

Capita sempre, quando si organizza un’escursione di qualsiasi tipo, di trovarsi di fronte una grande varietà di percorsi possibili, e spesso può capitare che la mente dell’organizzatore si perda in mezzo a questa moltitudine di possibilità. Meglio provare sentieri aspri e tortuosi, che salgono con pendenze anche non indifferenti, portando l’escursionista sul tetto del mondo, percorsi piacevoli e pianeggianti per chi preferisce perdersi nel verde della natura piuttosto che perdere il fiato, oppure una qualunque delle pressoché infinite possibilità intermedie?
Allo stesso modo, chiunque si ritrovi a svolgere il ruolo dell’educatore, si trova a dover decidere, basandosi sulla propria esperienza, quale tra le ancora più numerose possibilità della vita sia quella giusta verso la quale indirizzare il proprio educando.
All’inizio può capitare di farsi prendere dall’entusiasmo, di decidere di correre su per le salite più impervie, ridendo in faccia alle avversità che si sono già affrontate decine di volte, sicuri della riuscita più che positiva delle nostre azioni.
Eppure ora che finalmente mi avvicino al concetto di educatore, mi rendo conto che questo è il modo sbagliato di affrontare le cose, e ancora una volta mi aiuta a capirlo la metafora dell’escursione.
La prima idea, infatti, può essere sfruttata senza problemi quando a praticarla è una persona ricca d’esperienza, ma inadatta a chiunque si trovi alle prime armi.
Così, come la regola d’oro non scritta della montagna vuole che il percorso debba sempre essere tarato sulla persona meno esperta del gruppo, allo stesso modo mi sto rendendo conto che, se voglio davvero essere un buon educatore, dovrò essere in grado di mettere da parte il mio desiderio di far conoscere loro tutto e subito, per poter invece diventare una guida decisa ma comprensiva, ed essere in grado di accompagnare l’educando nel suo percorso.
Nella paradossale speranza che, un giorno, il suo passo diventi più veloce del nostro, e questo continui il suo sentiero da solo.

Tricheco Birbante