E non avviene solo nelle scuole dell’infanzia o in quella primaria… oppure “solo” negli anni della scuola dell’obbligo. A febbraio 2016 si è rinnovato il protocollo d’intesa tra MIUR e AGESCI e così vi racconto dell’esperienza fatta a riguardo.
Mercoledì 18 e giovedì 19 qualcosa di sorprendente, perché piuttosto raro, è accaduto in una scuola secondaria di secondo grado: la Scuola ha incontrato lo Scoutismo.
E’necessario ammettere qualche punto di una casualità fortuita che però, per chi come me crede, non sa di fortuna ma è piuttosto parte di un disegno ben preciso.
Insomma… una quarta del turistico ha problemi di comunità: si insultano, si infamano, non riescono a stare insieme e continuano a esprimere un comportamento poco conforme all’ambiente scuola, trasgredendo anche la minima regola stabilita dall’istituto, in linea con il ministero.
E chi meglio del dipartimento di Scienze Motorie può intervenire per proporre delle attività adeguate ad instaurare una scintilla di cambiamento?
Così la mia collega, loro prof, mi chiede: “ma tu che sei una scout, non ci sono attività che facciano da botta in testa a queste scostumate e cercare di prepararle ad una quinta superiore efficace alla maturità?”
Detto, fatto: attività in modalità pernottamento in quel posto magnifico che è Maccagno.
Così, tra un percorso hebert tra la burrocrazia (scritto proprio con due “r” perché rende l’idea del suo essere impastante) scolastica e lo scetticismo generale dei colleghi di consiglio di classe e delle stesse ragazze, che non volevano cogliere la sfida, ci siamo assestati su un gruppo di 18 allieve di quarta superiore, due insegnanti e due scout (Giorgia e Giorgio) in cammino di partenza.
Il primo ostacolo risolto… la presentazione dell’attività ha dato un ulteriore stop: attività caratterizzata dal concetto di essenzialità, quindi nulla di più del necessario e ingrediente essenziale: la fatica.
Le domande e le obiezioni si potrebbero raccogliere farne un copione teatrale: “posso portare il trolley?” oppure… “prof., ma usciremo la sera? Avremo il tempo di truccarci?”. Ed alla proposta di “abbandonare” il cellulare e le sigarette per meno di 24 ore, si è levata la sommossa popolare.
Ma… Ma pronti via; con qualche riluttanza, il gruppo ha accettato la proposta e di impegnarsi ad attuarla… quindi ore 7.30, in stazione a Saronno per il treno, direzione Maccagno.
Ferrovie Nord… incubo dei pendolari e a questo punto dico dei gruppi che vogliono fare un’esperienza scoutistica… in stazione c’impediscono di prendere il treno per Maccagno, via Busto Nord perché avevamo biglietti di sola seconda classe e il treno, a detta della biglietteria di Saronno, era di sola prima. Cerchiamo di risolvere… c’è tempo per fare l’integrazione all’ufficio per il pubblico… ma… non si è calcolato il solo dipendente allo sportello con la velocità del tipico bradipo zoppo, specie in incremento esponenziale negli uffici di utilità pubblica e…
Tu tuuuuuu… Il treno è andato!
Prendiamo il successivo, senza fare l’integrazione perché anche di seconda classe, ma a Busto Arsizio la coincidenza per Maccagno era partita 3 minuti prima.
Prossimo treno ore 14.07 dalla Stazione Centrale… Che fare?
Ma un simpaticissimo tour nella Città degli Scout a soli pochi minuti dalla stazione FNM!
E ringraziando il cielo per avere le chiavi della sede in tasca, ho guidato il gruppo di profughi cittadini in sede, interpretando il ruolo di cicerone in spiegazione della riconversione di area industriale d’inizio 1900…
Ma vuoi mettere? E così si spiega la storia del Busto3, delle attività che fanno gli scout, di quali pilastri siano la formazione del carattere, la scelta di Credere, la salute e la forza fisica, il servizio per auspicare la cittadinanza attiva, … insomma, Promotion!
La mattinata era ancora lunga e l’imprevisto ferroviario ci ha obbligato a fare a Busto quanto avremmo dovuto fare a Maccagno: divisione in sottogruppi (pattuglie) per fare la spesa e scegliere il menù, con un budget preciso; per ideare un piccolo bivacco per la sera, dopo il gioco serale/notturno. Le altre pattuglie (logistica, servizio, …) avrebbero avuto realizzo solo a Maccagno.
Il supermercato vicino alla sede è stato provvidenziale perché la pattuglia spesa (di ben 8 ragazze) ha risolto la fatica dei sacchetti, trasportando la spesa direttamente nel carrello… Che poi ho obbligato a riportare!
Ore 13.00… si parte dalla sede per la stazione FS! Ovviamente passando dal centro! Quindi se sentirete parlare di una comitiva di ragazze improbabili escursioniste con borse e zaini glitterati, sapete chi erano!
Alla stazione si chiede conferma allo sportello e un bigliettaio gentilissimo, e impietosito dal nostro viaggio della speranza, ci ha certificato che l’addetto a Saronno ci aveva dato informazioni false e tendenziose: avremmo potuto prendere il treno programmato senza alcun problema… ARGH!
Finalmente si arriva a Maccagno… Si arriva alla casa… non vi dico le imprecazioni… ore 16.00 circa: si apre la casa, si esplora il territorio, ma senza uscire dal cancelletto, … il panorama, … Sessione di topografia tenuto da Giorgia e Giorgio… la bussola: cosa serve la bussola? “ma si… è come il GPS!”
La pattuglia cibo s’avvia al loro compito… sembravano tante api nell’alveare; la collega era incredula nel vederle lavorare insieme e con armonia.
E questo è stato l’avvio dell’attività: un gioco notturno concretizzatosi in una mini gara di orienteering con due stazioni con ciascuna il suo compito: in una dovevano trovare una chiave con il colore della loro squadra in un catino pieno di terra, nell’altra dovevano montare e smontare una tenda in al massimo 7 minuti.
L’indomani ci sarebbe stato un piccolo trekking fino al lago Delio, ma ahimè il tempo è stato inclemente e ci ha permesso solo un giro sul lungolago di Maccagno.
Prima di ritornare a Saronno abbiamo fatto la “verifica” tanto cara agli scout e così improbabile nell’ambiente scuola per le attività proposte e per i docenti. Giorgia e Giorgio hanno passato a pieni voti l’attività: le ragazze hanno acquisito la capacità di leggere una cartina e di calcolare l’azimut anche alla sola vista. La competenza, verrà… se vorranno esercitarsi.
Il gioco è piaciuto ed è soprattutto piaciuto il clima di armonia che regnava in queste 24 ore di “respiro”.
Le note negative, consapevolizzate dalle ragazze, sono state sulle sfide di non utilizzare il cellulare e le sigarette: si sono rese conto della loro dipendenza.
Mah… che dire… condivido con la collega la certezza che importante è seminare: ci abbiamo provato ed è forse stata una goccia nell’oceano. Ma senza quella goccia, l’oceano sarebbe diverso!
Per quanto riguarda me, continuo a credere che almeno i quattro anni di reparto dovrebbero essere obbligatori per legge… sono diversi, gli scout sono diversi: sorridono di più!
Marisa