Lontano dalle città, tra le nuvole bianche delle rocce grigie a strapiombo sull’oceano, viveva un’aquila.
Non più di giovane piumaggio, l’aquila trascorreva le sue giornate al sole sulle sue montagne e amava lasciarsi cullare dal vento in voli lievi, chiudendo gli occhi, in piena armonia con il cielo.
Il suo mondo era il cielo ed il vento un caro amico, dai colori sempre diversi, sì, blu intenso quando arrivava da nord e rosso fuoco se da sud est.
Un giorno di fine estate, planando sulle calme acque dell’oceano, l’aquila scorse una creatura marina mai vista da così vicino. A pelo d’acqua, affiorò il dorso liscio e brillante di una creatura d’aspetto mite.
D’improvviso un guizzo, che fece spaventare l’aquila: il muso della creatura marina si aprì e con un sorriso bellissimo, la lingua morbida e rosea, si mosse ed un suono simile ad un gemito, ne uscì. La creatura si levò dall’acqua, vibrando in cielo, per poi rituffarsi in mare. L’aquila non aveva mai visto quella creatura e stava per tornare alle sue montagne, quasi spaventata, quando fu da lei chiamata. “Sono un delfino e tu, imponente uccello, chi sei e da dove vieni? ”
L’aquila muovendo pian piano le grandi ali, rimase ferma, cercò di rispondere al delfino e quasi dal becco giallo oro, non usciva suono, tanto che il delfino si volle avvicinare.
Due mondi, cielo e mare, erano così vicini, come mai. Stessi colori, azzurro, blu, bianco, uguale essenza, abitata da creature tanto differenti quanto uguali nel cuore.
Vicini per poco tempo, poterono parlare e scoprirsi.
Per diversi giorni l’aquila tornò a parlare con il suo nuovo amico e lui si allontanava dai suoi simili per rivederla, finchè il delfino dovette un giorno, riunirsi agli altri suoi simili.
Salutò dolcemente l’aquila in un abbraccio fra cielo e mare e rituffandosi nelle acque blu, raggiunse gli altri.
Per un po’ l’aquila seguì con lo sguardo il suo amico allontanarsi, finché non fu più in grado la sua vista, di scorgere fra le acque, la sagoma brillante di quella creatura marina.
Un vento rosso fuoco la riportò fra le sue montagne.
Creature tanto diverse, dallo stesso cuore, che un giorno condivisero lo stesso mondo in un cuore solo.
t. r.