Qual’é per te la città dell’uomo?

Nella città infelice è sempre buio, non vedo niente, il volto delle persone che amo, gli amici, le stelle; nella città infelice in realtà c’è tanta luce, ma è come quando sei su un palco e ti sparano i fari negli occhi, sei accecato, potresti vedere ma i fari ti impediscono di guardare intorno.
Nella città felice le persone chiudono gli occhi, e chiedono a Gesù di essere la loro luce, di guadare la vita con il suo sguardo. E poi pensano a chi non può mai vedere perché è cieco, e gli tendono la mano per aiutarlo a camminare.

Nella città infelice non si dice niente, non si può parlare, non si può dire quello che si ha nel cuore, non si può chiedere quello che serve per vivere; tutta la città infelice è un’enorme discarica delle parole cattive, brutte, offensive, volgari, inutili.
Nella città felice la parola è per rispondere a Colui che ci chiama, a Chi si confida con noi, all’Amore che ci ha insegnato a parlare, per rispondere alle parole di Gesù. Gli abitanti della città felice pensano anche alle persone che non possono parlare, e cercano di comunicare con loro.

Nella città infelice non si sente niente, non si può ascoltare chi ti chiama, chi ti vuole bene, chi ti parla, c’è un baccano talmente confuso, c’è una musica a volume così alto che per parlare all’amico vicino devi gridare.
Nella città felice tutti ascoltano perché abitano nel silenzio dove parla lo Spirito di Dio, tutti sanno che per essere discepoli di Gesù e seguirlo bisogna ascoltare qualcuno che parla di Lui. Chi fa così si ricorda degli abitanti della città felice che non possono sentire, e prova a stare almeno vicino a loro.

Tu dove scegli di abitare, qual’é per te la città dell’uomo?

Un ringraziamento speciale a
S.E.R. m. M.E. D

don Claudio