Ed eccomi qua, a scrivere il mio ultimo articolo tuttoscout da repartista.
Eh già, ragazzi, l’anno prossimo sarò in noviziato.
Un bel passo avanti, non pensate?
Il tempo è passato via davvero velocemente, e non sono ancora abituata all’idea che fra poco lascerò alle spalle il mio reparto, i miei amici diventati la mia famiglia, quelle persone speciali che mi hanno accompagnata, sopportata e supportata sempre.
Il tempo passa, è vero. Ma a volte vorrei soltanto che restasse fermo in un determinato momento o periodo. Ecco io vorrei rimanesse sempre in questi bellissimi 4 anni che ho, ormai, quasi finito.
Il reparto all’inizio mi spaventava, perché non sapevo chi mi sarei trovata davanti.
Ma ora eccomi qua, sono cresciuta, in tutti i sensi. Sono cambiata tanto e in meglio, ma non perché gli altri me lo hanno imposto, semplicemente perché loro mi hanno insegnato ad essere davvero me stessa.
Il reparto è un posto fantastico, e per reparto intendo le persone speciali che lo compongono, guide, esploratori, rover, scolte e capi.
Tutti mi hanno resa la ragazza che sono ora, e devo a tutti la mia bellissima esperienza in questi anni.
Non so come farò senza le urla, i bisticci, gli sguardi ed i sorrisi che vedo sempre sui loro volti. Sono diventati importanti per me, e tutti hanno un posto nel mio cuore.
Abbiamo vissuto tante avventure insieme, e ci siamo sostenuti a vicenda in ogni momento. Ci siamo uniti e abbiamo capito che insieme siamo più forti, e abbiamo visto che l’amicizia è una cosa bellissima. Ho imparato molte cose, e spero di averne trasmesse altrettante.
Questi quattro anni sono stati pieni di emozioni, di risate e momenti indimenticabili.
Devo dire che per la prima volta in tutta la mia vita scout non so cosa scrivere e dire… Esatto, sono senza parole. Sono emozionata, felice, ma anche triste, pensierosa e, specialmente, in ansia, come al mio solito! Vado in ansia per ogni piccolezza, ho paura di tante cose e purtroppo questa non l’ho ancora vinta.
Ma sapete quale paura non c’è più in me? Quella del nuovo, del rischio di andare avanti per la propria strada, di proseguire su una via nuova, a me sconosciuta. E sapete perché non ho più paura? Perché so che così come in reparto ci sono state tante persone vicino a me, altrettante ce ne saranno in noviziato. Perché quando avrò attraversato quel ponte non sarò più la stessa. O almeno, sarò ancora la ragazza che sono e sono sempre stata, ma il mio punto di vista, la mia prospettiva della vita, quella cambierà. Perché diventerò un po’ più grande, come è successo in questi anni, e imparerò ancora di più, mettendomi alla prova stando al servizio degli altri. Perché, in fondo, è per questo che sono ancora scout, proprio perché ho tanta voglia di fare e di aiutare il prossimo voglio continuare il mio percorso per sempre, se Dio vorrà. Queste parole me le ricordo ancora, dopo tutto questo tempo. La promessa non l’ho fatta invano, l’ho fatta col cuore, ed ho pensato prima di chiederla perché è una responsabilità. Un impegno che ti prendi verso i coetanei, i più piccoli ed i più grandi, verso la staff, la squadriglia e il reparto, ma prima di tutto verso te stesso. Perché io ero consapevole di quello che stavo facendo, e l’ho fatto perché volevo correre il “rischio” di donarmi agli altri. E ora, passando, attraversando di nuovo quel ponte, dimostrerò che davvero voglio mantenere la mia promessa. Quindi non lo vedo tanto, quel momento, come un “lasciarsi il passato alle spalle” quanto un “camminare fiduciosa verso il futuro” sapendo che il passato sarà sempre lì per me.
Cambierò, come ho detto, la prospettiva, la mia visione delle cose. Infatti in questo tempo il reparto l’ho visto in modi diversi. All’inizio del mio primo anno era solo un insieme di persone diverse che si vogliono bene, ma ancora non ne avevo un’idea chiara. Dal secondo, invece, ho imparato a conoscere la gente, a non stare sempre solo con una persona, ma a battere la timidezza e andare a parlare con chi è nuovo. Perché per aiutare gli altri, dovevo prima aiutare me ad uscire dal mio guscio, ad essere me stessa ed a essere almeno un pelino estroversa. Dal terzo anno ho cambiato ancora la visuale delle cose. Sapete, diventando vice ho imparato a responsabilizzarmi, perché è una cosa importante, specialmente dal noviziato in poi. Ho imparato cosa vuol dire gestire una squadriglia, aiutare il capo ed organizzare le attività, ho imparato a non dar nulla per scontato e a vedere tutto a 360 gradi. Perché penso che per conoscere bene la gente non devi solo parlarle qualche volta, ma devi starle vicino, immedesimarti in lei e pensare come lo farebbe quella persona. Perché se guardi tutto dall’alto di una collina, non ti accorgerai dei piccoli dettagli che a volte sembrano banali ma, magari, sono essenziali. Se invece guardi tutto da un lato, non vedrai mai cosa c’è dall’altra parte della strada. Se scali una montagna e guardi verso il basso, vedrai che sei arrivato a buon punto, ma non vedrai quanto ti manca alla cima. Sforzatevi di vedere il mondo con occhi diversi, nuovi, giovani ma allo stesso tempo anziani. Con occhi da persona felice, responsabile e serena, con occhi da scout, insomma. Siate i primi a immedesimarsi negli altri e ad offrire l’aiuto per il prossimo. Perché la felicità sta nelle piccole cose, ed i sorrisi della gente sono i dettagli più minuti ed importanti.
Voglio approfittare di questo articolo sulle prospettive per dirvi che la vita è bella, nonostante tutto e tutti. Perché dico per esperienza che noi siamo fortunati a vivere una vita per bene, ad avere opportunità che magari altri non hanno. Godetevi le piccole cose, le gioie della vita, purtroppo, non sono illimitate. Se pensate che la vostra vita non sia bella, che siete sfortunati a causa di qualcosa che non va bene, vi ricordo che c’è gente legata ad un letto per tutta la sua vita; vi ricordo che c’è gente che vive in pessime condizioni, a volte purtroppo anche disumane. Se pensate che la vostra vita faccia schifo perché siete presi in giro, bullizzati o qualcuno vi tormenta, ricordatevi che la vita è bella, se voi la considerate tale. Imparate a fregarvene di chi non s’interessa a voi e a tenere strette le persone a voi care. La vita è una sola, vivetela al meglio.
E con queste foto vi saluto, da repartista, e vi dico che ci vediamo l’anno prossimo, da novizia.
Buona strada!
Canarino Stravagante