BRANCO ALBERO DEL DHAK
L’isolamento causato dal Covid e la soluzione trovata dai capi
All’inizio del 2020 l’emergenza da COVID-19 ci ha costretti ognuno nella propria casa.
Il virus ha portato morte e paura.
Io ero preoccupato che qualche persona a me cara si ammalasse e questo mi ha spinto a mantenere le norme di sicurezza per proteggerle.
È anche una parte della nostra Legge del Branco: “Il lupetto pensa agli altri come a sé stesso”.
Ho intervistato telefonicamente un lupetto per ogni anno per raccogliere informazioni su come è stato vissuto il periodo di isolamento.
Dei quattro lupetti intervistati la metà si sono sentiti sereni nonostante l’isolamento in casa, uno si è sentito annoiato per la mancanza di movimento ed un altro preoccupato. Tre su quattro hanno sofferto la solitudine perché non potevano più giocare con i propri amici. La solitudine vissuta ha permesso di conoscersi meglio alla metà dei lupetti. Anch’io ho sofferto la solitudine soprattutto per la mancanza di amici, poi per la mancanza di sport e movimento e di poter decidere a mio piacere quando uscire. La solitudine, però, mi ha permesso di passare più tempo con me stesso.
In questo tempo ho riflettuto e ho pregato.
Sono stato felice quando i Capi hanno annunciato che avremmo fatto attività a distanza tramite zoom.
L’attività digitale proposta dai Capi mi è piaciuta e sono riuscito a seguirla bene anche attraverso lo schermo. Dal vivo ci si diverte di più, ma dato che non era possibile, apprezzo molto l’impegno per non interrompere il nostro percorso e farci sentire così di poter andare avanti… nonostante tutto!
Concordano con me tre lupetti. Ad un lupetto, invece, non è piaciuta l’attività per il tempo passato davanti allo schermo. Lo stesso lupetto però, insieme ad altri due riconosce di aver imparato a divertirsi insieme anche a distanza.
Dall’attività ho imparato che anche se sei in una situazione difficile non devi arrenderti o disperarti ma trovare una soluzione. C’è sempre una soluzione ad un problema ma per trovarla bisogna sforzarsi e i Capi, come sempre, l’hanno trovata.
Cosa dovremmo fare, quindi, per uscire da questa difficile situazione?
Non dobbiamo aspettare che qualcuno risolva i nostri problemi, ma cominciare noi di nostra iniziativa a trovare soluzioni.
Secondo me dobbiamo imparare a non pensare solo a noi stessi ma anche a quello che noi possiamo fare per gli altri, per i fratellini e le sorelline, per i compagni di classe, per la nostra famiglia. Pensare di appartenere ad un unico gruppo, “pensare agli altri come a noi stessi” perché come dice il Papa “peggio di questa pandemia c’è solo il dramma di sprecarla” e noi non lo vogliamo.
Pietro Spoletini