Oggi vi racconterò la mia esperienza al campetto di specialità di canoista.
Dopo un lungo viaggio in auto sono arrivata nella base scout di Colico. Ci hanno diviso in continenti, come delle squadriglie, io ero nel continente Oceania. Dopo ci hanno fatto mettere il costume, salire sulle canoe con un capo e fatto arrivare su un’altra sponda dove c’era un capo ad aspettarci. L’unico problema che abbiamo affrontato durante il tragitto è che non sapevamo girare! Quando siamo arrivati dopo aver messo le nostre cose nella tenda abbiamo inventato il nostro urlo di squadriglia. Come prima cosa dovevamo trovare un nome che c’entrasse con il nostro continente. In poche parole il nostro urlo dopo miliardi di tentativi era: “Meduse! Sempre attive noi siamo, state attenti o vi pungiamo!” dopo di che si era fatta ora di cena e quale prelibatezza poteva essere la più adatta per questo campetto? ovviamente del pesce! Che abbiamo cucinato noi sul fuoco. Dopo questa gustosa cenetta e dopo la messa abbiamo fatto un bivacco tutto cantato. La mattina seguente dopo una ricca colazione abbiamo fatto il gioco finale: la squadriglia divisa in due gruppi doveva superare delle prove. La prima metà della squadriglia doveva superare le prove in canoa e l’altra metà doveva cercare dei punti ben precisi nella base scout con l’aiuto di una cartina e poi viceversa. Il gioco durò fino all’ora di pranzo. La giornata finì con la premiazione. Noi siamo arrivate seconde per solo qualche punto dai primi. È stata un’esperienza fantastica e mi sono divertita un sacco!
Sara Carobene
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Un San Giorgio pieno di avventure
Il giorno 29 aprile io e la mia squadriglia verso le 16 ci siamo ritrovati presso la Stazione Nord di Busto Arsizio per andare al San Giorgio, l’evento che riunisce tutti i reparti della Zona Ticino-Olona. Abbiamo preso il treno e ci siamo diretti vero la stazione di Saronno per incontrare l’altra squadriglia con cui avremmo condiviso l’esperienza. Da Saronno abbiamo preso il treno diretto per Grandate-Breccia e, appena scesi, abbiamo unito le cartine (noi e l’altra squadriglia avevamo una metà della stessa) e abbiamo fatto l’azimut per capire dove andare: Montano Lucino.
Con l’aiuto della cartina siamo andati nel bosco dove avremmo passato la nostra avventura. Il nostro sotto campo era il G e lì abbiamo aspettato che arrivassero le altre squadriglie per iniziare a montare le tende. Dopo averle montate abbiamo finalmente mangiato, fatto un giro di nomi e dopo abbiamo fatto un po’ di siesta.
Verso le ore 10 abbiamo iniziato il bivacco: il tema del San Giorgio di quest’anno era… San Giorgio! Allora abbiamo iniziato un bivacco a tema cavalleresco: c’è stato un ballo molto bello, e prima di dormire, io e un ragazzo della mia bi squadriglia abbiamo mimato una canzone. È stato un momento molto divertente ma allo stesso tempo imbarazzante. Dopo abbiamo fatto una preghiera e siamo andati a dormire.
Il giorno dopo, appena sorto il sole, i capi hanno fatto chiamata e poi abbiamo fatto la colazione e verso le 9 sono iniziati i giochi contro gli altri sotto campi: ogni bi-squadriglia doveva sfidare le altre in sfide che avevamo preparato per l’occasione. Verso le 11:30 abbiamo iniziato la gara di cucina e io e la mia bi-sq. siamo arrivati primi a pari merito con le aquile del Legnano 1. Dopo abbiamo lavato e ripreso i giochi che sono finiti verso le 19:00. Per cena abbiamo mangiato pasta ai fagioli e insalata (molto buoni) e verso le 10 abbiamo iniziato il bivacco insieme al sotto campo vicino.
Il gioco era molto bello perché potevi scommettere e fare quiz. Il giorno dopo ci siamo alzati con la pioggia, abbiamo fatto gli zaini, smontato le tende e fatto colazione. Dopo un po’ i capi hanno fatto chiamata e hanno annunciato i vincitori del sottocampo: la mia bi-squadriglia è arrivata terza. Subito dopo ci siamo riuniti in un grande quadrato con tutti i sette sottocampi schierati davanti all’issa bandiera e hanno annunciato i vincitori del San Giorgio che hanno ricevuto la spada che ogni anno sarà riportata per segnarvi sopra la squadriglia vincitrice di ogni edizione. Quindi abbiamo fatto l’ammaina per poi tornare al sottocampo e mangiare la caponata e un riso molto buono. Sempre sotto la pioggia ci siamo diretti verso la chiesa per la messa e, infine, siamo ritornati a Busto Arsizio in reparto.
Questo San Giorgio è stato molto bello e pieno di avventure e conoscenze nuove: non vedo l’ora della prossima avventura!
Civetta Perseverante
Klaudia Prela
Campo di Pasqua 2017 – Hunger Games
Io e il mio reparto il giorno 13 aprile siamo partiti dalla sede alla volta di Castelnovate, una frazione di Vizzola Ticino. Sbarcati dal pullman ci siamo incamminati con gli zaini in spalla attraverso il paese e attraversato un bel pezzo di bosco. Una volta arrivati al campo abbiamo montato le tende, l’issa, dopodiché abbiamo mangiato e, dopo un po’ di siesta, abbiamo iniziato il bivacco. Durate il bivacco i capi ci hanno svelato il tema del campo che era “Hunger Games”. I capi ci hanno divisi in distretti e ogni distretto doveva far vedere come reagiva a delle situazioni buffe. È stato un momento molto divertente e, per concludere, abbiamo cantato a lungo. Fatta la preghiera siamo andati a dormire.
Il giorno dopo, al sorgere del sole, ci siamo alzati e abbiamo fatto il riscaldamento mattutino e dopo mezz’ora abbiamo fatto l’issa bandiera e la famosa ispezione. Dopo la colazione c’è stato un gioco in cui dovevamo nascondere le nostre provviste (tonno & fagioli) e sfidare le altre squadriglie per rubarcele. È stato un gioco molto divertente. Dopo questo gioco abbiamo mangiato e quindi abbiamo fatto una “gita” al fiume e da là abbiamo iniziato la catechesi: era la via crucis ed è stato un bel momento di riflessione. Dopo cena abbiamo fatto la prima parte di giocone finale che è stato vinto dalle Coyote.
Il penultimo giorno di campo, dopo la routine mattutina, abbiamo iniziato la seconda parte di gioco che consisteva nel colorare con delle spugne dei cartelloni nascosti nelle basi delle altre squadriglie. Il gioco è stato vinto dalla mia squadriglia (Colibrì). Dopo pranzo l’ultima parte di gioco consisteva, apparentemente, nel raccogliere e rubare materie prime agli altri distretti, ma in realtà dovevamo stare attenti e decifrare un codice che ci era stato dato da un capo della “ribellione”. Dopo questo gioco abbiamo iniziato il Consiglio della Legge che è durato solo 3 ore (un successo!) Dopo la fine del consiglio abbiamo cenato e, verso le 20.30, ci siamo incamminati verso la chiesa per assistere alla veglia pasquale. La sera stessa si sono svolte le cerimonie ed è stata consegnata la Fiamma (prima in mano a noi Colibrì) alle vincitrici di questo Campo di Pasqua: le Coyote che sono arrivate a pari merito con noi ma avevano raccolto più punti nelle attività prima del campo.
Domenica appena svegliati abbiamo fatto gli zaini, smontato le tende e fatto colazione. Durante la colazione abbiamo “premiato” il primino più bravo del reparto con una tradizione del nostro reparto (che non svelo ma che comprende un uovo di cioccolato gigante). È stato un momento molto divertente (e l’uovo era molto buono!). Subito dopo ci siamo incamminati per tornare in paese dove i nostri genitori ci sono venuti a prendere. Per concludere abbiamo fatto l’urlo di reparto. È stato un campo molto bello e pieno di avventure!
Civetta perseverante
Klaudia
Lucciola monella
Ciao a tutti
Mi chiamo India Dassie, ho iniziato la mia “avventura scout” all’età di 6 anni nella colonia “Stella Azzurra”, un gruppo di bambini piccoli, o, meglio, di castorini.
Poi sono passata nei Seeonee, ma non mi è piaciuto per niente.
Adesso sono nei Tikonderoga, che è un gruppo di ragazzi.
Al sabato giochiamo invece alla domenica andiamo in chiesa, ma a me non piace per niente. Purtroppo quest’anno non ho partecipato molto perché sono stata spesso a Roma e a Torino per le riprese di una fiction RAI in cui interpreto uno dei protagonisti.
Non vi racconto la storia perché se vorrete mi vedrete in TV il prossimo ottobre.
La mia esperienza agli scout mi è piaciuta molto ed è stata una cosa molto carina, anzi, molto importante.
Quello che mi piace di più è giocare e stare con gli amici anche se, a volte, faccio qualche marachella…
La mia lunga esperienza nei mitici tiko è quasi finita, a settembre sarò nei reparti.
Akela, Baghera, Chil, Mamma Rascia, Kaa, Bigio, mi mancherete tanto, siete stati molto importanti per me e rimarrete sempre nel mio cuore.
La vostra
“Lucciola Sorridente”
Campetto C.d.A. a Roma
Vorrei iniziare dicendo che questa esperienza scout è stata per me una delle più belle della mia vita.
Mi trovavo a Roma, una delle città più belle e storiche del mondo.
Uscita dalla stazione di Roma mi ha colpita la gran quantità di gente di tutti i paesi. Ogni giorno prendevo la metro per andare a conoscere nuovi angoli della città.
L’emozione più grande l’ho avuta ascoltando dal vivo i discorsi del Papa, nonostante parlasse molto lentamente colpiva al cuore.
Abbiamo visto ed ammirato molti monumenti. Quello che mi ha colpito di più è stata la fontana di Trevi.
Vista in fotografia mi sembrava piccolina, ma dal vivo è molto grande.
La sera del secondo giorno mi sono divertita molto perché abbiamo fatto una gara di cucina, dove ci hanno diviso in quattro gruppi ed ognuno di essi doveva preparare dei piatti.
Quando stavamo andando in stazione per ritornare a casa, ero molto triste: stava finendo la mia bella esperienza.
Gaia
Ciao, sono Alessia, una C.D.A. del branco Tikonderoga.
Poco tempo fa sono andata al campetto C.D.A. a Roma.
Ci dovevamo trovare alle 5.00 in stazione dello Stato e io ero elettrizzata all’idea di andare a Roma.
Siamo arrivati intorno alle 9.00, il viaggio è stato un po’ stancante.
Le cose che mi sono piaciute di più del campetto sono state San Pietro perché è una chiesa immensa e guardando la cupola mi sentivo piccolissima.
Sotto San Pietro ci sono le Catacombe e quando sono entrata mi sentivo strana, perché ero in mezzo a persone morte.
Mi è piaciuta tanto anche “La fontana dei quattro fiumi” perché ci sono le quattro statue fatte di marmo lucidissimo, e ai loro piedi c’è una fantastica fontana che mi suscitava gioia, allegria e felicità, ma la cosa che mi è piaciuta di più è stata stare con i miei compagni!
Alla fine del campo ci hanno dato delle spille da attaccare al fazzolettone così avremo un ricordo bellissimo del campetto!
È stato un campetto fantastico e vorrei riviverlo!
Un campetto C. d. A… emozionante
Il giorno 29 Aprile alle ore 6.30, ci siamo ritrovati alla Stazione Nord di Busto Arsizio per andare a Roma. Eravamo molto emozionati e impazienti di iniziare questo meraviglioso campetto.
Quando siamo arrivati alla casa scout del Roma 60, abbiamo lasciato gli zaini contenti perché erano molto pesanti. Dopo ci siamo diretti alla Fontana di Trevi ed altri monumenti tipici di Roma. Ci sono piaciuti!
Dopo la lunga giornata piena di avventure, siamo tornati stanchi alla casa scout, ma impazienti per la giornata che ci aspettava il giorno dopo. La mattina seguente, dopo esserci svegliati, siamo andati a visitare altri monumenti e nel pomeriggio tardi siamo tornati alla casa scout. Lì i nostri capi sono andati a fare una piccola commissione lasciandoci soli. Quando sono tornati ci hanno fatto trovare una meravigliosa sorpresa… PIZZA&COCA! Dopo cena, siamo andati a dormire stanchissimi, ma molto contenti.
L’ultimo giorno di questo magnifico campetto, come ultime tappe abbiamo visitato il Circo Massimo e il Colosseo. Quindi ci siamo avviati verso la stazione per ritornare a casa. Eravamo contenti, ma anche tristi di dover lasciare quel magnifico posto!
Martina S., Alessia, Giovanni, Martina R., Alessandro
Festa di Apertura e acoglienza
Incontro di primavera 2017
Abbiamo incontrato i “5 saggi” e ci hanno dato delle spille e diviso in squadre. Erano due: la squadra della Luce e della Luna. Il saggio del riciclaggio ci ha fatto imparare a riciclare tutto. Ci siamo diretti al fiume e abbiamo incontrato Madre Natura che ci ha detto che abbiamo ristabilito il Mondo e che, con tutto il freddo che c’era lei era vestita leggera. Ci ha distribuito delle magliette dell’incontro di tre giorni. L’abbiamo indossata e siamo andati via.
È stato molto bello a parte una cosa: erano travestiti. Il saggio delle piante era l’Alessia, il saggio dell’acqua era Matteo, il saggio degli animali era Luca, il saggio del vento Marco e Madre Natura era la Vittoria.
Elisa
Il primo giorno dell’incontro di primavera è quando abbiamo incontrato i 5 saggi e Madre Natura. Io ero nella squadra della luce quando abbiamo giocato allo sporco e al pulito. Mi è piaciuto tantissimo.
Simone
Io ho incontrato nuovi amici e mi sono divertita di più quando ho incontrato i 5 saggi!
Sarah M.
Mi è piaciuto quando abbiamo fatto le macchinine d’aria quando abbiamo ballato. Mi piaciuto moltissimo quando abbiamo incontrato i 5 saggi, abbiamo pulito la Terra e abbiamo fatto tanti giochi. I 5 saggi erano: il saggio dell’acqua, degli animali, dell’aria, del riciclo. Io ero nella squadra blu e poi abbiamo incontrato Madre Natura.
Giò
Scout che resistono
È la fine di questo anno scout, e le fini sono quasi sempre difficili: le forze diminuiscono, le cose da fare aumentano e bisogna tenere duro. Anche noi, tra imprese che si concludono e campi estivi che si avvicinano non possiamo “mollare”.
Resistere è il tema di questo Tuttoscout #159. Dopotutto lo scoutismo ha sempre educato alla resistenza, al sopportare la fatica e le situazioni avverse, a resistere nelle prove fisiche della vita all’aria aperta e in quelle morali nel confronto continuo con una società che spesso non rispecchia gli ideali e gli obbiettivi che come scout, cittadini del mondo e cristiani ci prefissiamo.
Due settimane fa abbiamo assistito all’intitolazione di “via Aquile Randagie – scout disobbedienti per amore della libertà”. Gli scout della Giungla Silente che si ribellarono al fascismo sono il primo riferimento per noi nel pensare alla resistenza contro le sfide più grandi, quelle in cui bisogna calciare via le prime due lettere dalla parola IMPOSSIBILE.
Ci sarà capitato di veder sciogliere squadriglie, il nostro Gruppo ha visto sciogliere reparti, altri gruppi interi si sono sciolti… ma quei giovani esploratori e capi videro sciogliersi completamente la loro associazione. Eppure, uniti, resistettero “un giorno più del fascismo”.
Anche oggi, però, noi scout possiamo essere messi alla prova quotidianamente, nel grande e nel piccolo. Ancora oggi dobbiamo resistere, saldi nella nostra proposta che si evolve modellandosi sul presente ma che non deve piegarsi a ciò che non le appartiene.
Così, dai senza tetto di New York agli antifascisti di Brno, passando per un episodio successo proprio nella nostra provincia di Varese (il cui racconto, come per gli altri, trovate di seguito), gli scout di tutto il mondo resistono e continuano a percorrere i sentieri non battuti dei nostri boschi e delle nostre città.
Enrico G.
La foto di questa scout che affronta con il sorriso i neonazisti sta facendo il giro del mondo – HuffingtonPost
Usa: a New York prima sezione per ragazze Scout homeless – Ansa
Varese, blitz dei naziskin contro il partigiano Pippo: minacce e intimidazioni all’incontro con i ragazzi – LaRepubblica
Un campo estivo epico
Ciao mi chiamo Chiara e sono una “lupetta” del branco Tikonderoga.
Oggi voglio raccontarvi la mia esperienza al campo estivo. Appena arrivati mangiammo, dopo abbiamo messo gli zaini nelle camere, abbiamo scelto il letto e poi abbiamo fatto la siesta. I capi ci hanno fatto vedere una tabella con scritte tutte le sestiglie, ogni giorno dovevamo fare dei lavori tipo: pulire le camere o i bagni, si prepara la tavola per la colazione, il pranzo o per la cena, dopo si ripuliva tutto.
Le attività di sera erano bellissime; una sera molto buia, fuori c’era una magica atmosfera, nel cielo brillavano le stelle e noi camminavamo con le torce in un piccolo sentiero pieno di ortiche, ma non avevamo paura perché eravamo tutti uniti. Una sera abbiamo fatto una festa, chiamata San Scemo, a questa festa abbiamo fatto un balletto, io e Matilde ballvamo invece Angelica e Sara cantavano. Quel giovedì è stato il mio giorno preferito anche se pioveva.
Un giorno avevamo fatto una gita alle cascate, c’era tanto da camminare e la terra era tutta bagnata; arrivati alle cascate ci divertivamo a bagnare i piedi che però verso la fine ci facevano male perché c’erano i sassi. Gli ultimi giorni sono stati brutti per me perché ero stata male. Ma l’ultima sera c’era un gioco speciale e come cena visto che era l’ultimo giorno abbiamo mangiato la pizza. Abbiamo fatto una battaglia, prima dovevamo preparare con le bombolette, i cartoni e la tempera una specie di casetta nella quale avevamo messo degli scudi, delle piccole bombe fatte di carta e pasta di sale e altre cose. Alla fine uno della sestiglia doveva gattonare e raggiungere una fune, finalmente un compagno dei bianchi è riuscito a tirare la fune e così la mia sestiglia ha vinto e io ero felicissima. Ci siamo divertiti, abbiamo fatto i giochi d’acqua, eravamo in costume, abbiamo giocato a palla insaponata e alla fine i bianchi sono arrivati terzi.
Che bel campo, peccato solo che era così corto, avrei voluto fosse più lungo. L’esperienza del campo è stata una cosa molto bella perché eravamo tutti insieme, allora ci vediamo tutti al prossimo campo.
Ciao a tutti
Chiara
Questo campo estivo è stato EPICO!
E’iniziato il 24 giugno ed è finito il 1° luglio (purtroppo).
Il tema era Peter Pan. A San Fedele: un bel posto.
Mi è piaciuto molto quando abbiamo vinto la “caccia al tesoro”.
Mi è piaciuta anche la catechesi dove abbiamo imparato molte cose e, alla fine, ci hanno dato una stella con scritto: “SCEGLI LA TUA STELLA” una frase molto bella.
Per chi non sapesse chi sono le “stelle” sono queste persone che hanno fatto ottime azioni.
I giochi sono stati molto belli ma il brutto è che la nostra sestiglia (bianchi) ha iniziato male, con alcuni svantaggi.
Anche l’uscita dei C.D.A. è stata bella: siamo andati in una vecchia casa di riposo.
Il giovedì abbiamo fatto sanscemo che è stato fichissimo con tutte quelle esibizioni e tanto altro.
Sanscemo è una specie di talent show, dove tu (sì proprio tu che stai leggendo il TUTTOSCOUT) ti devi registrare su un foglio che ti danno i capi e devi scrivere il tuo nome e che cosa fai. Bello, no?
Il venerdì i capi hanno letto la lettera dei C.D.A. (Una lettera che hanno scritto solo i C.D.A.) e tutti e dico TUTTI ci siamo commossi. Ma alcuni non si sono commossi.
La cosa che mi è piaciuta di più è stato sanscemo e invece la cosa che non mi è piaciuta in assoluto è stato quando dovevamo partire.
Michele Borsani
Ciao mi chiamo Sara Romano, ho 8 anni e sono nel branco Tikonderoga.
Vi parlerò del mio primo campo. Sono arrivata di pomeriggio, un po’ più tardi degli altri. Ero molto felice ma allo stesso tempo triste perché non mi ero allontanata così tanto dai miei genitori prima di allora.
Perché non iniziamo con la vera avventura? Eravamo invitati alla festa di compleanno della Regina Elisabetta, ci eravamo seduti dove i capi imitavano i personaggi bellissimi ma in quell’attimo abbiamo sentito un tintinnio. Indovinate chi era? Erano Peter Pan e Trilli, loro sono i protagonisti. Poi ci sono i loro amici! I Bimbi Sperduti e gli Indiani…
Peter ha tanti amici. I capi ci hanno fatto ascoltare una canzone che diceva: guarda la stella a destra. Quindi siamo andati a destra e c’erano delle stelle con scritto il nome di una sestiglia. Ci eravamo divertiti un sacco ed era l’ora di dormire. Io non sono riuscita a dormire la prima sera perché Akela ci ha raccontato storie paurose e io avevo sempre paura ma le mie amiche mi dicevano che era tutto finto. Passarono 4-5 giorni e arrivò il giorno più bello del campo, il giorno in cui abbiamo fatto giochi d’acqua. Abbiamo fatto un gioco bellissimo ma che faceva anche male. Dovevamo trasportare un bicchiere d’acqua senza rovesciarlo ma a volte si cadeva per terra. In pochi ci sono riusciti. Abbiamo fatto un gioco molto bello, si chiama calcio saponato. Le regole sono come quelle del calcio, solo che dovevamo stare seduti o strisciare per terra, non ci si poteva alzare. Poi abbiamo fatto un altro gioco: c’era una piscinetta con acqua e sapone e all’interno c’erano sassi e monete. Lo scopo del gioco era quello di trovare le monete.
Si avvicinava piano piano il giorno di andare via dall’isola che non c’è. Ah, dimenticavo di parlarvi del terribile Capitan Uncino e Spugna.
Ricominciamo dove eravamo rimasti. Una notte eravamo tutti riuniti e Baghera ci ha raccontato una storia che parlava di lei, ci ha detto che se ne andava, cioè andava in pensione e tutti siamo scoppiati a piangere.
Arrivò il giorno di dire addio all’isola che non c’è. Tutti eravamo ansiosi di sapere chi avesse vinto il campo. Purtroppo la mia sestiglia non ha vinto, siamo arrivati terzi. E’stata la sestiglia dei grigi ad aver vinto. Sono stati bravissimi. Prima di andare via i capi ci hanno donato una collana con scritto “scegli la tua stella”; e poi siamo volati sulla prima stella a destra.
Sara Romano
Mi chiamo India, ho partecipato a molti campi estivi. Quest’anno mi è piaciuto il tema “Peter Pan”, mi è piaciuta molto anche la storia di Mogli.
Ho provato dolore al ginocchio ma mi sono divertita ai giochi d’acqua: mele nell’acqua, il calcio saponato, la terra dove ci sporcavamo.
Abbiamo fatto anche San Scemo! mi sono divertita un sacco a me piace molto ballare.
I capi sono: Akela: il più anziano – Bagheera: la più saggia – Kaa: il serpente sibilante – Chil: la nostra “pronto soccorso” – Mamma Raksha: il capo che è anche la mia amica del cuore – Bigio: il pazzo
La vostra marachella
India
Cari amici, spero che anche voi avete vissuto un campo estivo come quello dei “Tiko”. Posso dirvi che il primo campo che ho fatto l’anno scorso è stato molto bello ma quello di quest’anno è stato ancora più bello. Il primo però è stato quello che mi ha colpito di più perché è stata la prima esperienza di questo tipo e abbiamo fatto un sacco di cose. Abbiamo fatto i giochi d’acqua, San Scemo, decorato una maglietta, fatto il bastone della pioggia, e per il gran finale siamo arrivati terzi.
Ai giochi d’acqua siamo entrati in una piscinetta a due a due, per cercare le monetine. Quando le trovavamo c’era una staffetta dove bisognava scivolare con un bicchiere d’acqua pieno, poi con l’acqua rimasta riempire la bottiglia. Poi abbiamo giocato a calcio insaponato e per finire bisognava rotolarsi nel fango e coi propri compagni che ci spruzzavano. Sono sicura che i prossimi campi saranno bellissimi ma il primo rimane sempre quello che più mi ha colpito ed emozionato.
Ciao a tutti
Chiara