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Un campo ricco di emozioni

16Come credo ognuno di noi, per me il campo estivo è un momento di grande felicità.
Ogni anno mi succede sempre la stessa cosa: guardando il calendario mi accorgo che manca pochissimo al campo e che non ho ancora preparato lo zaino.
Questo anno il campo è durato 8 giorni, ma di certo la lunghezza non mi ha spaventata. Alla partenza eravamo felicissimi e curiosi di scoprire che cosa avremmo fatto. Il tema del campo di certo intrigava… “Lo Hobbit”. Io personalmente non vedevo l’ora di incominciare ed ero al settimo cielo, ma la felicità è durata poco visto che per arrivare al campo a noi destinato c’era una salita lunghissima che sembrava non finire mai. Arrivati in cima, senza perdere tempo abbiamo montato le tende, anche se una leggera pioggerella e il freddo iniziavano a farsi sentire. Appena scesa la sera abbiamo acceso il fuoco e ci siamo tutti stretti intorno a esso. Per il gran freddo che faceva sembrava di essere al campo di Pasqua. I primi giorni sono passati velocemente ma sono stati piuttosto difficili per via del tempo. Ed è qui che arriva la parte del campo che preferisco in assoluto e sono sicura che molti mi troveranno d’accordo: l’hike.
Come ogni anno l’hike è il momento in cui la squadriglia è più legata e dove anche i più timidi si tirano fuori. E solitamente dopo questo genere di esperienze la squadriglia torna più unita di prima. Una cosa negativa dell’hike, però, è che quando ritorni sei distrutto. Ma i capi sono preparati, e quindi dopo esserci lavati e cambiati abbiamo mangiato panini con la Nutella e abbiamo fatto una serie di massaggi rilassanti. Il tempo passa, e il giorno di rientro si avvicina, fino a diventare “domani”. il giocone finale è sempre il più lungo e il più duro e con la fine del gioco tutte le mie energie se ne sono andate. Per me però, più che per altri, questo campo è stato particolarmente speciale per via della cerimonia dei totem, che è stato un momento davvero bellissimo ed indimenticabile.
Per concludere, vorrei dire che non vedo l’ora che l’anno ricominci, perché sono sicura che sarà bello come sempre!

 
Farfalla visionaria
Laura Merlo

Un sabato alternativo

13-2Sabato 17 Settembre io e il mio reparto ci siamo diretti verso la piazza di San Giovanni per creare un Hebert ed una sopraelevata in occasione dell’evento “Sport in Busto”.
Per tutto questo ci siamo alzati di prima mattina e siamo venuti in sede a caricare i pali e… HOP pronti per costruire.
La sopraelevata che abbiamo costruito era bellissima e, mentre la costruivamo, tutte le persone che passavano ci chiedevano cosa era e quando lo scoprivano ne rimanevano molto sbalorditi.
Mentre facevo una legatura ho sentito una bambina che diceva: “WOW! Degli scout WOW!
Sentire quelle parole mi ha reso molto felice.
La parte più divertente è stata quando, prima di pranzare, quando Yuri e Nic hanno fatto una specie di gara di roverino, e io mi divertivo a “contrastare i loro tiri”.
Durante il pranzo come ricompensa abbiamo mangiato la pizza, che era buonissima. Dopo aver pranzato siamo andati in sede per concludere l’attività.
Questa attività è stata molto bella perché abbiamo fatto vedere ai cittadini di Busto cosa sanno fare gli Scout.

Klaudia Prela
Civetta Perseverante
Sq. Coyote

Un campetto stregato

13Quest’estate ho partecipato ad un Campetto piccole orme: è un campo che si fa sempre in estate in una data vicina a quella delle V. d. B.
Vengono proposte alcune opzioni ed io ho scelto “Giro Ticino” perché mi sembrava quella più adatta a me, svolgendosi in bicicletta a contatto con la natura. Si chiama “Giro Ticino” perché si segue in bicicletta un tratto del corso del Ticino: 14 Km per l’andata e 14 Km per il ritorno. Il campetto è durato tre giorni ed aveva come punto di partenza la città di Vigevano. Il primo giorno ci siamo presentati al punto di ritrovo nell’oratorio di una chiesetta. L’oratorio è stato usato come campo scout.
Dal momento dell’arrivo sono iniziate le occasioni per conoscerci meglio tra fratellini e sorelline (che arrivavano da città molto lontane tra loro, anche da Genova) e con i capi. Per conoscerci meglio abbiamo fatto un gioco che si chiama Ruba scout e un altro gioco in cui ci si divideva in due gruppi su due file, come a ruba bandiera, con la differenza che in questo gioco bisognava spingere l’avversario dalla parte opposta alla sua. Per conoscersi meglio, anziché dire il numero, bisognava dire il nome dei due bambini chiamati.
Al mattino appena svegliati bisognava fare un po’ di riscaldamento. Poi si faceva colazione con latte e biscotti (c’erano le gocciole che a me piacevano tanto). La giornata principale è stata la seconda e si è svolta in questo modo: dopo il risveglio, riscaldamento muscolare e la colazione abbiamo incontrato un istruttore, ciclista professionista, che ci ha spiegato le principali regole da seguire. Dopo aver memorizzato quasi tutte le regole, siamo partiti. Bisognava portare un panino e dell’acqua, il casco, Il k-wey sarebbe dovuto essere nello zaino… ma il mio era rimasto dentro al sacco a pelo perché durante la notte lo avevo usato come “antiproiettile” per proteggermi dai tafani. Durante il tragitto ci siamo fermati alla scoperta del “Ramo delle streghe”. Si tratta di un ramo che si distacca dal fiume Ticino che si trovava a metà del nostro percorso. Si chiama così perché una leggenda racconta che delle streghe buone ad un certo punto entrarono in conflitto tra loro e si fecero una specie di guerra, ancora oggi ricordata in quei luoghi come “Guerra delle streghe”. Quando sono morte tutte i loro resti rimasero nel fiume. Ancora oggi in quel tratto di Ticino si trovano delle alghe che si chiamano “capelli di strega” e causano tanti problemi alle barche che navigano lì.
Proseguendo il viaggio in bici, io ero tra gli ultimi insieme a due capi che erano arrivati un po’ tardi e visto che ad un certo punto ha iniziato a piovere, insieme a loro, ho preso una scorciatoia per tornare in tana. Siamo arrivati un quarto d’ora prima degli altri e così abbiamo pranzato prima di tutti quelli che erano sul tragitto più lungo. Quando eravamo tutti in tana ci è stato chiesto se ci era piaciuto il percorso. Io ho detto che era stato molto bello, soprattutto la sosta al “Ramo delle streghe”, ad eccezione della pioggia.
Il terzo giorno, dopo la colazione, abbiamo fatto dei giochi vicino all’oratorio sino a quando i genitori sono venuti a prenderci.
È molto bello perché ho potuto fare nuove esperienze e nuove conoscenze.

 
Pietro Benedetto Giacalone

Baden Powell House

BPHouseQuest’anno durante le mie vacanze sono andata a Londra.
Stavo camminando per South Kensington, con il naso per aria e gli occhi pieni di meraviglia per i palazzi che vedevo intorno a me: tutti di un bianco brillante con colonne, decorazioni e balconate che in Italia non si vedono proprio. All’improvviso un’interruzione in questo fiume di bianco: era la casa di Baden Powell.
Non appena l’ho vista mi sono sentita emozionata e eccitata. Lui era lì… o meglio, la sua statua: enorme, con lo sguardo sereno che scruta lo spazio davanti senza paura, con il fazzolettone al collo e in mano il cappello che vedo sempre ad Hati, Carlo Maria per il Busto3.
Dopo averla rimirata lungamente sono entrata sperando di poter camminare sullo stesso pavimento del mio eroe, di poter vedere quello che vedeva lui… ma che delusione! La Baden Powell House è solo un centro congressi per gli scout di tutto il mondo.
Mi sono consolata comprando una spilla di Baden Powell che a casa ho attaccato subito sul mio fazzolettone.

 
Elettra Pinciroli

Anche Vittoria ed io abbiamo lasciato le nostre tracce sul sentiero

11Il 26 settembre sono partita assieme a Vittoria per un campetto di 3 giorni a Viggiù, con diversi CDA di altri Gruppi Scout della Lombardia.
Quando siamo arrivate alla fermata del bus a Varese abbiamo visto fazzolettoni di tantissimi colori: era stranissimo vedere fazzolettoni tutti diversi, ma allo stesso modo era anche bellissimo. Quando il bus ci ha portato a Viggiù mi sono accorta che c’era tantissimo verde a differenza della nostra città. Appena arrivati a destinazione, dopo una camminata a piedi con lo zainone sulle spalle, abbiamo fatto un giro di nomi per presentarci. Subito dopo aver sistemato gli zaini ci è stato detto dove potevamo giocare: un bellissimo bosco che circondava la casa scout che ci ospitava. Dopo un po’ di siesta abbiamo fatto un gioco: il primo tenendo un capo di filo lanciava un gomitolo ad un altro CDA che raccontava i suoi gusti e i suoi hobbies. Poi abbiamo pranzato con le cose che ognuno aveva portato da casa per tutti: stuzzichini salati portati dai maschi e splendide torte e muffin portate dalle femmine. Dopo un po’ di siesta ecco la chiamata e ci viene spiegato che in quel bosco vivevano dei geni (plurale di genio) che si sono presentati giocando al gatto e al topo.

Il secondo giorno i capi ci hanno svegliato e abbiamo fatto colazione e ci siamo vestiti. Poi abbiamo fatto un grande cerchio e dei personaggi hanno fatto una scenetta che parlava delle materie scolastiche. Abbiamo fatto un gioco e discusso su cosa cambieremmo noi della scuola e quali materie avremmo scelto tra ginnastica, lingue, storia, arte e musica. Dopo pranzo siamo andati in paese a conoscere le suore, gli anziani e i partigiani del posto.

Il terzo giorno abbiamo fatto colazione con fatica perché sapevamo che dovevamo lasciarci. Anche la preparazione dello zaino è andata per le lunghe. Il resto della mattina abbiamo giocato e dopo pranzo siamo andati a Messa, ma non in chiesa… immersi nella natura.

Questa esperienza mi ha fatto capire che per vivere bene bisogna essere amici di tutti e stare in armonia con la natura.

 
Giulia Baraldi
CDA Lupi della Brughiera

Il mio ultimo campo

Vorrei parlarvi del mio ultimo campo esivo nei Tikonderoga a Cuvignone. ovviamente speciale, MAGICO
Ero appena atterrata, dopo un lungo viaggio di ritorno da New York, e, tempo di salutare la mia famiglia e pranzare, ero in macchina di Hati (Stefania) per partire verso il campo estivo… in aereo avevo dormito un po’ ma ero ancora stanca per via del fuso orario però ero troppo felice ed emozionata: stavo andando al mio ultimo campo estivo e me lo volevo godere al massimo. Ero triste, molto triste: “Perché tutto deve finire?” mi chiedevo poi però capii che non è finito proprio niente perché il bene che ho voluto fino ad ora ai miei capi, al branco ed ai rover non sparirà mai, anzi, non li dimenticherò mai perché sono tra le poche persone che mi hanno accettato per quello che sono veramente e grazie a loro ora sono Sofia e non mi vergogno di esserlo, ma tutti cresciamo e dobbiamo continuare il nostro cammino.
La prima notte ho dormito poco, non mi aspettavo ciò che poteva accadere in questo campo, ma una cosa era certa: mi sarei impegnata al massimo per rendere felici i miei sestiglieri e per provare a vincere il campo o almeno a non arrivare ultima… A volte ci sono stati momenti in cui mi sono abbattuta per paura di non essere abbastanza, per paura di sbagliare qualcosa, ma poi con un respiro profondo tutto rincominciava e vedere i miei amici intorno a me che ridevano e scherzavano mi ridava la forza per alzarmi e dirmi: “okay, basta lagne! Sbaglierai? E vabbè capita, è normale!
Il giorno dopo il mio arrivo io, Margherita, Martina e Chiara eravamo già a provare per San Scemo e penso che tutto il branco sapeva la coreografia e la canzone (GDFR Florida) a memoria da talmente tante volte l’abbiamo provata. E poi il balletto C.D.A., ormai tradizione nei Tiko, ci abbiamo messo un po’ ma almeno alla fine una sottospecie di balletto C.D.A. è venuto fuori, un balletto un po’ strano, ma almeno qualcosa abbiamo fatto…
La sera dopo, l’ultima sera, noi C.D.A. siamo partiti e l’intenzione era quella di arrivare in cima alla montagna insieme ai rover (purtroppo Rama non è potuto venire perché non stava molto bene ma ci tenevamo che venisse con noi), la scolta, Akela e Fratel Bigio e stare lì a dormire e, dopo aver camminato di notte per un bel bel po’, arrivammo in un posto con un paronama magnifico e incredibile in cielo si vedevano delle stelle più che fantastiche e poi tutte le montagne illuminate dalle case e dai lampioni. Dopo aver osservato per un po’ il panorama tirammo fuori dagli zaini il cibo e iniziammo a mangiare, ridere e scherzare, era abbastanza tardi… tutto d’un tratto il cielo si ricoprì velocemente di nuovole ed iniziò il temporale. I capi ci dissero di mettere i k-way e sdraiarsi per terra molto velocemente mentre i rover cercavano con un telo impermeabile di ripararci dalla pioggia… dopo un po’ ci mettemmo gli zaini in spalla per tornare indietro poiché si era fatto troppo tardi e non smetteva di piovere e quindi ci incamminammo verso la casa in cui tutto il branco dormiva da molto tempo. Appena arrivati nella strada principale smise di piovere ma ormai era troppo tardi per tornare indietro e costruire qualcosa per ripararci durante la notte e allora andammo verso la casa, provate a immaginare la scena: un gruppo di C.D.A. in giro verso le 4:00 di notte con la musica, mangiando biscotti… è stato bellissimo, anche se avevamo paura dei cinghiali… Appena arrivati cercammo di fare meno rumore possibile perché era tardissimo ma ad un certo punto arrivò baghi a salutarci, abbiamo acceso il camino per scaldarci e poi abbiamo bevuto il tè caldo.
Dopo mezz’ora abbiamo preparato il sacco a pelo e alcuni di noi e i rover hanno dormito nel salone e, dopo aver chiaccherato un po’, ci siamo addormentati un po’ tardi. Il mattino dopo ci siamo svegliati verso le 8.30 con molta fatica. Era l’ultima mattina e i genitori ci stavano venendo a prendere ed era il momento… di conoscere la classifica! Non siamo arrivati né primi né ultimi però… quinti, e va bene così dopo aver passato tutto l’anno per ultimi ci basta e avanza essere così perché ci siamo divertiti, abbiamo fatto fatica, ci siamo aiutati e siamo riusciti ad essere una sestglia compatta e di questo sono molto orgogliosa…
Mi dispiace lasciare il branco ma sono curiosa di fare nuove avventure, conoscere nuove persone che mi staranno accanto per 4 anni ma non dimenticherò mai i Tikonderoga…
vorrei chiedere scusa ai rover/scolta se a volte ho esagerato e sono andata oltre;
vorrei chiedere scusa ai capi se a volte non ho ascoltato o ho fatto di testa mia;
vorrei chiedere scusa al branco, i miei amici, se a volte non sono stata corretta con voi e magari vi ho trattato male;
vorrei dire grazie ai miei genitori che mi hanno insegnato a sorridere nonostante tutto e a tutti e che mi hanno supportato in tutto;
vorrei dire grazie ai capi perché mi sono sempre stati accanto anche come amici e non solo come capi e che mi hanno supportato e sopportato per 4 anni;
vorrei dire grazie ai rover/scolta che mi hanno fatto imparare molto e anche divertire;
grazie a tutti quelli che mi conoscono, che mi danno degli strani soprannomi, che mi fanno ridere, che mi abbabracciano quando mi vedono e che mi aiutano a crescere;
grazie a te che stai leggendo questo aricolo che sto scrivendo con il cuore anche se forse dovrei andare a dormire;
GRAZIE B.P. Perché senza di te tutto questo non poteva succedere ed io non sarei la Sofia che sono ora, perché per me lo scoutismo è un posto magico dove ognuno può essere se stesso senza vergognarsi…
Lo ammetto ho paura di cosa potrà succedere, ho paura del dopo, di dopo quel ponte… ma è ora di andare avanti per il proprio cammino…
NEL CUORE PER SEMPRE TIKONDEROGA! (ma proprio per sempre)

 

Sofia Pendin
Rondine Tenera

Pensieri da Castoro sul Campo Estivo trascorso alla Ricerca di Nemo

campo castori Nemo“Il campo estivo sembra che duri pochissimo, 4 o 5 ore… non ti accorgi del tempo che passa… e in un attimo è finitoSebastiano (Coda Nera) al fratellino Giovanni (Cucciolo alla prima esperienza di Campo Estivo)

Cari scout ho fatto un campo estivo bellissimo. Mi sono piaciute molto le attività notturne perché di solito vado a letto presto e mi son divertito anche facendo il découpage.
Infatti noi code nere abbiamo realizzato un bellissimo découpage per ringraziare la cambusa. Abbiamo ritagliato pesci e conchiglie, navi e timoni e li abbiamo incollati su dei vassoi di legno.
È stato il nostro ricorso di questo campo scout ambientato nella barriera corallina anche se eravamo sulle colline parmensi. Sebastiano
Al campo scout mi è piaciuto il parco giochi sopra la collinetta. C’erano delle corde così non ci facevamo male, c’era lo scivolo e l’altalena. Era bello perché era in mezzo alla natura e c’era un crocifisso. Mi piaceva giocare con tutti i cuccioli come me e le code nere come mio fratello.
Mi ricordo un gioco: bisognava spostare dei quadretti con sopra figura o numeri o lettere. Il quadretto dietro passava davanti e ci si spostava solo sopra questi quadretti senza metter il piede 07per terra altrimenti si ricominciava da capo!
Il campo era ambientato nell’oceano e con un gioco abbiamo pescato dei pesci di spugna con una calamita.
Giovanni

Questa estate sono andata al campo estivo, il posto si trovava in collina.
C’erano i capi scout, io e i miei amici e anche gli aiuto capo.
Siamo stati coinvolti in tante attività, ad esempio il primo giorno abbiamo fatto il cambio code, il secondo giorno abbiamo incontrato… la mamma di Nemo, Coral.
Di sera siamo andati in una distesa d’erba e abbiamo incontrato i pesci lanterna.
Un giorno invece, quando erano stati organizzati i giochi d’acqua, la cosa che mi è piaciuta di più è stato salire su una piccola collina, c’era un telo di plastica dove siamo scivolati giù… Abbiamo riso un sacco…
Poi mi è piaciuto molto anche un percorso avventura soprattutto quando ho camminato su una corda a testa in giù…
07-2Poi mi sono divertita tanto quando abbiamo fatto la camminata nel bosco e ci siamo fermati in un posto dove c’erano dei cagnolini coi quali abbiamo giocato un po’; poi, ripreso il cammino, ci siamo fermati per mangiare insieme.
Il campo estivo è stata l’esperienza più bella di questa estate e ringrazio tutti gli organizzatori che l’hanno pensata… Me ne ricorderò sempre, Vera Quintana

Vera ti è piaciuto?”
Ho passato i giorni più belli della mia vita

Mamma mi sei mancata tanto… ma è stato divertentissimo
Samuele

Scegli il bene

È tempo di ripartire! Un nuovo anno è alle porte e l’energia e l’entusiasmo che abbiamo trovato in questa estate diventa ora una forza in grado di farci ricominciare alla grande il nostro anno scout!
Come ogni anno vi presento lo slogan dell’anno della nostra diocesi per i ragazzi: è il nostro modo per sentirci dentro il cammino della Chiesa.
Lo slogan di quest’anno è SCEGLI il BENE, e penso che a noi scout dovrebbe piacere per almeno due motivi.
Anzitutto si tratta di SCEGLIERE: è una chiamata alla nostra libertà, alla nostra responsabilità, al nostro onore. È Gesù che ci chiede, nel nostro cammino di crescita di prendere posizione, di non tirarci indietro.
E poi è una chiamata al BENE: al Bene infinito che è Gesù per noi, al bene che possiamo fare concretamente nella nostra vita, al bene che è eco del “meglio” della nostra promessa.
C’è poi, quest’anno, una sorpresa: Gesù ci chiama a andargli incontro ma nello stesso tempo è pronto a offrirci tutti gli aiuti possibili! E così da quest’anno, insieme a me, ci saranno don Giovanni e don Claudio che ci aiuteranno a incontrare il Signore nel nostro percorso scout…
“Cosa? Ho capito bene? Avremo non uno, non due, ma addirittura tre AE con noi?”
“Certo! Perché oltre che essere Tanti ci aiutino ad essere Santi!”
Buon anno!
don Matteo

La Festa di Apertura sulla Prealpina:

Da La Prealpina di lunedì 3 ottobre 2016
Da “La Prealpina” di lunedì 3 ottobre 2016 – cliccare sulla foto per ingrandirla

Questo week-end del 1 e 2 ottobre i castorini dalla coda nera hanno compiuto la “Grande Nuotata“, “l’uomo è tronato all’uomo” nella giungla e i più grandi dei reparti hanno preso in spalla lo zaino oltre il ponte.
Nuovo Capo Gruppo femminile è adesso Sara, che ha potuto accogliere i nuovi ingressi in Co.Ca. Giorgio e Chiara.