Tutti gli articoli di Tuttoscout

REPARTO Phoenix – Un campo da Ghostbusters!

18Ciao a tutti, sono felice di riprendere a scrivere su questo meraviglioso giornalino.
Qua ci sono sempre un sacco di notizie interessanti e mi fa sempre piacere leggerle. Spero valga la stessa cosa per voi, visto che ora vi racconterò la storia di un reclutamento di ghostbusters.
Quell’afosa giornata estiva siamo partiti verso il luogo dove ci saremmo poi accampati, un isolato bosco con un prato che lasciava spazio alle nostre tende nella sperduta città di San Domenico di Varzo. Abbiamo dovuto trovare un posto adatto per montare la nostra futura dimora per quei giorni ed, essendo che il luogo era in pendenza, abbiamo deciso di sfruttare le nostre capacità costruttive per preparare una struttura di legno capace di sostenere il peso di quattro o più persone, una cosiddetta sopraelevata. Alla fine, tra alti e bassi, siamo riusciti nel nostro intento e la giornata è proseguita tranquillamente, fino a quando… UN FANTASMA?! ODDIO! E dietro di lui abbiamo visto un signore che lo inseguiva. Ma, non riuscendoci ha chiesto aiuto a noi. Se aveva fatto bene non lo abbiamo capito da subito, ma nel corso dei giorni ci siamo allenati, divertiti ed abbiamo imparato a conoscere i fantasmi per poi acchiapparli! E, ovviamente, dovevano essere reclutati nuovi ghostbusters quindi quale modo migliore del meraviglioso e talentuoso MISTER CAMPO? Perché, come si suol dire, una sfida al giorno toglie i fantasmi di torno. Quindi abbiamo passato oltre una settimana molto attiva perché, fra prove e giochi, ci siamo stancati abbastanza. Ma non sono mancate nemmeno le sieste, che ci sono state però date dai terribili temporali che spesso incombevano su di noi. Ma questi non erano affatto momenti morti, perché ci siamo rallegrati cantando, spesso a squarciagola, e mostrando al temporale che nulla può ostacolare il nostro sorriso. Tra canzoni e risate, alla fine la tempesta è quasi sempre passata via velocemente. In fin dei conti la gioia ha vinto sulla pioggia e dopo nove giorni di campo ci siamo ritrovati in sede per tornare a casa stanchi ma felici di aver vissuto una nuova avventura. Perché la vita, scout o meno, è così: cadere sette volte, e alzarsi otto. Non arrendetevi al primo errore, ma tentate mille volte di fare ciò che non riuscite per imparare da essi e migliorare. E ora, prima di andarmene, voglio parlarvi velocemente della nostra vita, per ricordarvi che non va sprecata nè rovinata perché, in fondo, è una cosa molto rara: la maggior parte della gente, infatti, esiste e basta, non dà importanza al mondo che c’è intorno e, purtroppo, ai giorni d’oggi questo succede a causa dei telefoni, dei tablet e dei vari aggeggi elettronici. Ammetto che anche a me piace giocare e navigare su internet ma spesso stando troppo davanti a uno schermo perdi la cognizione del tempo e questo ha le sue conseguenze. Quindi cercate di limitarvi, piuttosto prendete un pallone ed uscite fuori, andate al parco o comunque andate a giocare un po’ per davvero!
Un’ultima cosa prima di finire: vorrei dedicare due parole anche a Sonia e a Baraldi, un quarto anno ed una capa entrambi davvero speciali. Vorrei ringraziarvi di tutto, perché da quando sono entrata in reparto voi mi avete sempre ascoltata e aiutata nel bisogno. Mi avete sempre fatto sorridere e mi avete insegnato un miliardo di cose e, tra alti e bassi, abbiamo vissuto un miliardo di avventure che non dimenticherò mai. E voglio ricordarvi che non è la distanza a separare le persone, ma il silenzio, quindi spero che non perderemo mai il rapporto, ci tengo davvero a voi!
Adesso vi saluto, buona strada!
Canarino Stravagante
(Carmela Scida)

Reparto Phoenix – Vita di uno scout

15Ciao a tutti, come va?
Oggi abbiamo in serbo per voi un articolo speciale, diverso dal solito e molto molto bello.
Ci abbiamo pensato verso la fine dell’anno scorso e ci abbiamo lavorato questa estate, impegnandoci.
Esatto, ho parlato al plurale. Infatti questa volta leggerete…

UN’INTERVISTA SCOUT!

È stata scelta una persona per sq e, allo stesso tempo, una persona per anno in modo da sapere i pensieri che balenano nella testa dei vari repartisti Phoenix.
(Da ricordare che tutti i dati sono riferiti all’anno scorso, eccetto l’età; inoltre le risposte saranno in un esatto ordine, ossia quello in cui li presenteremo: -)
I privilegiati sono: Alessia Zanella primo anno della sq Volpi; Francesco Cacciagrano secondo anno della sq Giaguari; Carmela Scida terzo anno della sq Tigri e Alessandro Baraldi, quarto anno della sq Cavalli.
Ma ora bando alle ciance e iniziamo!

1) Come ti chiami? E quanti anni hai?

- Mi chiamo Alessia ed ho 13 anni.
- Mi chiamo Francesco ed ho 14 anni.
- Mi chiamo Carmela ed ho 15 anni.
- Mi chiamo Alessandro ed ho 16 anni.

2) Quali hobby e passioni hai? Pratichi qualche sport?

- Suono la chitarra, il basso ed il pianoforte e pratico motocross e box.
- Mi piace guardare film e serie tv, non pratico nessuno sport.
- Suono chitarra, sassofono e piano. Pratico tchoukball, una specie di pallamano e adoro leggere e scrivere.
- Suono la chitarra ed ho una forte passione aeronautica.

3) Che cosa ti ha spinto ad iniziare il tuo percorso scout?

- Ho iniziato questo percorso grazie ad una mia amica.
- Sono venuto perché mi ha convinto il mio vicino di casa.
- Sono venuta a provare grazie a una mia amica.
- Ho provato a venire in un giorno di prova e mi è piaciuto.

4) Qual è il tuo ruolo all’interno del reparto?

- Sono una squadrigliera.
- Sono vice.
- Sono diventata capo sq nel corso dell’anno.
- Sono capo sq.

5) Cosa ti piace e non del reparto?

- Mi piace il rapporto che ho instaurato con gli altri, mentre non mi piace quando, a volte, sembra che alcune persone guardino altre con una specie di superiorità.
- Mi piacciono le attività che facciamo e, sinceramente, non vedo nulla di negativo.
- Del mio reparto mi piace il fatto che siamo una grande e bellissima famiglia, che riusciamo sempre a superare le litigate ed i bisticci e che siamo uniti come fossimo veri fratelli. Di negativo invece non vedo tantissimo, solo a volte scarsa autostima di qualcuno.
- Di bello c’è lo spirito d’iniziativa ed il coinvolgimento. La parte un po’ più negativa è che a volte le persone non sono come vorrei.

6) Cosa ti rimarrà del reparto una volta passato?

- Di sicuro le amicizie.
- La positività.
- I sorrisi delle varie persone ed i ricordi delle innumerevoli avventure passate insieme.
- La preparazione a livello tecnico e molta molta felicità che mi è stata trasmessa.

7) C’è un consiglio che vuoi dare a ogni scout del Busto 3?

- Divertitevi sempre, siate bravi scout e sorridete!
- Godetevi anche le più piccole cose.
- Non sottovalutare mai nè te stesso, nè gli altri. Sii felice e segui sempre il tuo cuore!
- Trova sempre il lato positivo in ogni piccola cosa; e ricorda sempre:
ESTOTE PARATI!

E ora che l’intervista è finita vi auguriamo di continuare serenamente il vostro percorso.
Buona strada!

Alessia Zanella
Francesco Cacciagrano
- Geco Sorprendente
Carmela Scida
- Canarino Stravagante
Alessandro Baraldi – Turaco Tenace

Branco Tikonderoga – Ubuntu

13Fino a poco tempo fa, pensavo che ubuntu fosse solamente la bevanda di cola che ogni tanto acquisto in bottega equo solidale.
Nelson Mandela diceva che se concluderemo qualcosa al mondo, sarà grazie al lavoro e alla realizzazione degli altri.
Si è uomini solo attraverso l’umanità degli altri.

Ubuntu è un’ideologia dell’Africa sub Sahariana che si focalizza sulle relazioni reciproche delle persone.
In lingua bantu è benevolenza verso il prossimo. Rispetto dell’altro: “Ubuntu ngumuntu ngabantu”, “Io sono ciò che sono in virtù di ciò che tutti siamo”. Sostenersi ed aiutarsi a vicenda, aumenta la coscienza dei propri diritti e dei propri doveri.
In Africa, nella dimensione religiosa, esiste un profondo legame tra tutti gli esseri umani, da cui deriva il rispetto degli antenati e la loro venerazione. Ricordo con dolcezza i tanti anziani incontrati nei villaggi a nord della capitale, di un paese africano dai frutti dolci come il miele e rossi come il sole, del rispetto che tutti avevano per loro: dal modo di chiamarli, alle attenzioni per il cibo, servito prima a loro.
…di come la notte intorno al fuoco, i loro racconti erano ascoltati dai bambini a bocca aperta, mille volte meglio della TV…
Nella sfera politica, il concetto di ubuntu è usato per spiegare l’importanza dell’essere uniti nel prendere decisioni, condividendole. Penso ancora a Nelson Mandela, a cosa è successo in Sud Africa, grazie a questa ideologia in cui lui credeva fermamente.
L’ospite dunque è sacro e tutti i bambini sono figli, nessuno deve vivere senza famiglia.

Ora lo so, io sono ciò che sono in virtù di ciò che tutti siamo!
t. r.

BRANCO Tikonderoga – Scautismo esperienza di vita

Tiko2018Sono stato scout. I ricordi volano alle serate intorno al fuoco, particolarmente emozionanti, alla fatica delle camminate con lo zaino pesante che portavano spesso vesciche ai piedi, alle litigate inevitabili, alle profonde amicizie emerse in un momento di crescita spirituale e fisica, al prendere coscienza che hai grandi capacità, attraverso le costruzioni di manufatti e di un campo all’aperto, al freddo intenso ed al caldo torrido.
E molto altro ancora. Insomma la vita totale e globale che si sviluppa e cresce con te nel migliore dei modi, insieme agli altri in condivisione.
Per questo quando i miei tre figli hanno scelto di intraprendere questo percorso sono stato felice. Perché conscio del fatto che lo scautismo è un’esperienza di vita a tutto tondo, che chiunque dovrebbe provare, per cercare di diventare migliore e di essere da adulto un buon cittadino, rispettoso, collaborativo e propositivo. Attento alle problematiche sociali ed al prossimo.
Spero che i miei figli e tutti i ragazzi che sono impegnati nel nostro gruppo facciano proprie queste opportunità che lo scautismo insegna e propone, e che portino una ventata di freschezza e novità nella nostra società negli ultimi anni un po’ ripiegata su se stessa.
Luca Pedrazzini
papà di Andrea, Monica e Lorenzo

Le vacanze di branco 2018

Il 24 di giugno il branco Albero Del Dhak è partito col pullman per l’EMILIA ROMAGNA a Pavullo, dopo tre ore di viaggio a mezzogiorno siamo arrivati sopra alla collina, poi abbiamo pranzato e abbiamo fatto i letti: c’erano le stanze per ognuna delle 4 sestiglie… dopo di che i capi ci hanno detto di prendere il nostro libro preferito e di metterlo nella libreria del signor coriandoli, cosi che tutti potevamo leggere i libri degli altri mercoledì 27 alla mattina ci hanno detto di prendere lo spruzzino e il costume che avevamo portato e abbiamo fatto i giochi d’acqua.
Il giorno dopo noi CDA siamo partiti e abbiamo camminato poi abbiamo acceso un fuoco e con i rover abbiamo mangiato i marshmello e bevuto acqua e menta. Venerdì alla sera abbiamo fatto san scemo… e ci siamo divertiti tantissimo. Il giorno dopo siamo ritornati in sede col pullman… un bellissimo campo che per me è l’ultimo con il branco.

BRANCO Albero del Dhak – Una scelta di campo

Quando ho chiesto a mia figlia, che non vedevo da una settimana, che voto desse da zero a dieci al Campo Scout appena trascorso in Valcinghiana, ho trattenuto il fiato per un momento. Poi lei mi ha risposto: undici! E allora io ho continuato a respirare.
Undici! Meno male! Non che avessi dubbi sull’ottima riuscita dell’esperienza, ma quest’estate la scelta di andare al Campo Scout giungeva da una valutazione un po’ lunga e sofferta dei mesi precedenti, vista l’alternativa allettante di un altro Campo Estivo proprio nella stessa settimana, in montagna, con gli amici di scuola e del paese. Due belle proposte, ugualmente divertenti e formative.
Da genitori, però, in fondo, consideravamo la peculiare importanza del Campo Scout come chiusura di un anno di percorso pensato, studiato, organizzato su misura per ciascun ragazzo del branco.
Quindi, non senza qualche silenzioso tormento mentale, dubbi e perplessità celate da ostentata sicurezza genitoriale, abbiamo aiutato nostra figlia a fare… una scelta di Campo… della quale, poi, ci siamo trovati contenti.
Sia dalle foto che ci arrivavano dalla chat di WhatsApp e che documentavano i quotidiani momenti di gioco e sano divertimento, sia dai racconti di nostra figlia, una volta tornata a casa, ci siamo resi conto di aver fatto la scelta giusta: sicuramente una settimana che rimarrà nei suoi ricordi per la bellezza dello stare insieme, della condivisione e della natura.
Ringrazio, quindi, i responsabili del Branco che ancora una volta ci fanno sentire dei genitori fortunati.
Buon inizio di anno scout!

Una mamma e un papà
di una Lupetta dell’Albero del Dhak

Colonia Grande Alce – Un campo emozionante

Questo è stato il mio primo campo scout ed è stato meraviglioso, dormire in tenda, giocare con l’acqua TUTTO FANTASTICO!
Riccardo Magnoni

Al campo estivo mi sono divertita tanto perché abbiamo giocato, fatto tante passeggiate e ho imparato tante cose nuove.
È stato emozionante perché ho cambiato coda ed è stato il mio primo campo estivo!
Mi è piaciuto condividere momenti con gli altri castorini e stare con i capi.
Saranno ricordi felici per sempre
Gloria Paro
Alessandro Raina

Un’attività divertente

Oggi pomeriggio abbiamo fatto fare ai castorini una bellissima attività basata sugli articoli del Tuttoscout: abbiamo dato loro delle domande e hanno tirato su con le loro risposte e abbiamo sistemato l’articolo. Dove l’hai fatto? con chi eri? chi hai conosciuto? qualche personaggio? quale oggetto? hai mangiato bene?
Si sono divertiti tantissimo!
Chiara P.

06

EDITORIALE – L’Uomo torna all’Uomo!

03L’Uomo torna all’Uomo!
Grida la notizia per tutta la giungla!
Chi fu nostro fratello ora se ne va.
Ascolta tu, popolo della giungla:
Chi potrà trattenerlo?

Le stelle si fanno più rare”, disse Fratel Bigio, fiutando il vento dell’alba. “Dove faremo la nostra tana oggi? Perché d’ora in poi seguiremo nuove tracce”.

Eh sì, quante volte queste ultime parole piene e cariche di dolcezza e gioia hanno accompagnato le ultime zampate nella giungla di innumerevoli fratellini e sorelline che, ormai ben oltre il color del tasso, si sarebbero apprestati da lì a poco ad avviarsi verso il villaggio degli uomini mentre da lontano si udiva risuonare l’ultimo buona caccia; quante volte queste parole sono risuonate nel cuore di vecchi lupi, nel cuore della notte, al pensiero che quell’ultima frase sottintendeva la conclusione annuale, ciclica e ripetitiva, di un cammino di un’intera comunità fatto di gioco, crescita, condivisione. Quante volte al pensiero di quelle parole ci è venuta in mente l’infinita saggezza della giungla che ci ricorda come ci sia un tempo per ogni cosa o, per dirla alla Kaa “una volta liberatici della vecchia pelle non possiamo tornare di nuovo a penetrarvi. È la legge”. Ed è così che arriva il momento del cambiamento, del rinnovamento, del fiutare nuove prede mentre si guardano indietro i profondi e polverosi solchi che si sono lasciati nella giungla.
Oggi tocca a me scrivere queste ultime righe, sul glorioso e storico giornalino di gruppo, ripensando al cammino fatto da quando, lupetto, varcai la porta della vecchia sede di via Magenta fino ad essere chiamato dalla Comunità Capi a ricoprire il ruolo di capogruppo. Quindi, mi perdonerete se userò queste poche righe per fare qualche ringraziamento sparso.
Se guardo indietro il mio cammino da educando ci sarebbero un sacco di cose da raccontare ma penso che siano tre i momenti fondamentali per ognuno: LA promessa, l’odore di quel fuoco ed il momento della partenza. Grazie, in primo luogo, a chi mi ha fatto avvicinare per la prima volta allo scautismo e a tutti coloro che con il proprio esempio mi hanno fatto crescere. In secondo luogo, da adulto chiamato capo alias, ex Bagheera, ex Hathi, ex Akela grazie ad ogni compagno di tana con cui ho condiviso lunghe e faticose cacce. A tutti voi gozzo pieno e sonno profondo! Ricordatevi che la relazione educativa si basa sul donarsi incondizionatamente senza se e senza ma. Da Capogruppo a termine mandato vorrei rivolgermi a tutta la fantastica e meravigliosa comunità capi. Cara Co. Ca. quante ne abbiamo vissute, quante serate e nottate a progettare, a confrontarsi, a gettare il cuore oltre l’ostacolo per i ragazzi che ci sono affidati. Grazie per essere stata luogo vivo e vero di cambiamento, grazie per ogni parola, sguardo ed attenzione che hai saputo mettere in ogni circostanza consapevole che la strada si apre solo camminando e che a volte arrivare in cima ad un sentiero può risultare difficile poiché il sentiero è impervio, scosceso, pieno di insidie ma una volta arrivati in cima si aprono panorami inaspettati e si sposta l’orizzonte sempre più avanti. A voi tutti il coraggio e la consapevolezza di essere veri testimoni, adulti consapevoli e responsabili per i ragazzi che ci sono affidati. Ricordati cara Co. Ca. che vali molto (alias siamo fighi) ogni tanto ricordatelo. Non avrei potuto svolgere il mio servizio senza di voi. I capigruppo sapranno custodire la Co. Ca. ed averne cura. Che il favore della giungla vi accompagni! Grazie a tutti coloro che in questi anni hanno svolto e continuano a svolgere un lavoro prezioso, quotidiano a sostegno del gruppo. Grazie a tutte le persone del gruppo genitori che ho avuto l’onore di incontrare durante questi anni. Grazie di aver concesso al gruppo la vostra fiducia.

“Buona Caccia sulla nuova pista, o Signore della Giungla! Ricorda che Bagheera ti ha voluto bene”… “l’uomo torna all’uomo”.
Corvo stravagante