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A Natale con stile e bellezza

diga di coloniaQuest’anno a Natale ci vogliamo arrivare con giusto stile, riscoprendo la bellezza dell’uniforme scout.
La semplicità di quella camicia azzurra come il cielo, di quei pantaloni sempre corti (anche d’inverno), del fazzolettone che ci siamo conquistati.
Ed anche per i  castorini l’uniforme conta, tanto che può trasformarsi pure in un gioco. Per conoscerla meglio!
Un gioco che ci unisce, fino a formare una grande famiglia.
Ed io mi sento così, in famiglia. La bellezza del natale si cela anche dietro questo.
Questo Natale voglio portare tale bellezza con me e mi auguro che durerà anche nel 2018.
La bellezza sana è i bambini che ci sono affidati, la bellezza è sapere che fanno parte della nostra famiglia.

Raganella frenetica

In vendita il libro sui 100 anni di scoutismo bustocco:

Libro Marco TorrettaDa novembre 2017 saranno in vendita, nelle segreterie dei gruppi scout di Busto Arsizio, e quindi incluso il nostro, il recentissimo libro sui nostri 100 anni di Storia!

“La schiera bella, vigorosa e promettente…”

Perché acquistarlo?

Perché è “il” libro che parla di noi!!!

Ma di quali gruppi scout?

Di tutti, e di tutto il secolo: CNGEI, ASCI, AGI, MASCI, AGESCI (Busto 1, 3 e 5) e FEDERSCOUT (compatibilmente con la loro storia più o meno lunga)

Ma ci interessa ciò che accaduto prima di noi?

Sì, perché già allora dei ragazzi, nostri predecessori, svolgevano del servizio a favore di qualcuno! Volete conoscerlo? Leggetelo!

Erano accadute cose banali in questo secolo?

Tutt’altro. I nostri fratelli scout hanno affrontato due guerre mondiali, la dittatura, la clandestinità e le difficoltà economiche della rinascita…

E’ adatto a tutti? Lupetti, cocci, guide, esploratori?

Non proprio, è da grandi; sicuramente per rover, scolte, novizi, capi, A.E., ma sicuramente anche per i genitori associativi. E un “domani” anche i piccoli di oggi lo capiranno.

100 anni fa nascevano i Giovani Esploratori Cattolici di Busto Arsizio, e noi “deriviamo” tutti quanti da quei ragazzi del 1917!!!

 ACQUISTATELO!

Conoscersi è importante

Tutti almeno una volta nella vita, abbiamo dovuto parlare di noi, delle nostre caratteristiche e del nostro comportamento; e quando lo abbiamo fatto, ci siamo in parte chiesti: “Ma io chi sono?”. Sì, insomma, non ci conosciamo a pieno perché non sempre si è chi si crede di essere.

Riguardo ciò, al campo estivo, durante la catechesi abbiamo parlato molto di noi con confronti tra i vangeli e la nostra vita o semplicemente esprimendosi in reparto.

In particolare, ricordo una sera nella quale, davanti al fuoco ed il suo intenso calore, i capi ci hanno fatto dire un nostro lato positivo ed uno negativo.

A turno ognuno ha parlato. Lì, ho conosciuto lati di persone che credevo di conoscere, che ho scoperto poi conoscevo solo la copertina del libro che noi siamo, solo l’esterno.

Poi, i capi ci hanno lasciato tutto il tempo che volevamo per parlare con qualcuno per ringraziarlo o scusarsi per qualche nostro errore, o semplicemente parlare di noi; oppure potevamo andare a dormire.

In effetti, se ci pensiamo bene tra una faccenda e l’altra non si ha mai il tempo per parlare di noi, e mai ci verrebbe in mente di farlo con chi magari non parliamo molto.

Ci siamo sparsi per il campo e si sentivano quelle sottili voci tremolante e pianti nella fredda notte di montagna.

Io ho parlato subito con la mia squadriglia, poi mano a mano ho parlato con tutto il reparto (escluse le persone che sono andate a dormire). Lì, ho scoperto DAVVERO chi sono le persone che credevo di conoscere, ed ho scoperto chi siamo: in fondo noi, siamo noi. Nessuna risposta più facile, nessuna risposta più difficile che dire “NOI”.

Ringrazio tutto il reparto per avermi in parte aiutata a conoscermi, e in particolare ringrazio i capi per organizzare sempre attività per aiutarci durante la nostra adolescenza, per parlare di noi nonostante la vergogna e la paura del giudizio altrui.

Grazie.

Giada Locarno – Reparto Orione

Nuotata con sorpresa

Ciao io sono una zampa tenera del branco Albero del Dahk e vorrei raccontarvi quanto è bello e emozionante fare un passaggio da castorino a lupetto.

Si inizia di sera , tutta la colonia si riunisce intorno a un fuoco. I capi scelgono gli alfieri e gli dicono di andare a prendere la castorina o il castorino che dovrà passare . Dopo aver salutato i Capi e la Colonia gli alfieri seguono il capo e conducono il bambino che dovrà passare vicino ad una tenda. E così è successo a me. Sono entrata nella tenda e c’era il mio capo Roby che mi ha tolto coda e fazzolettone e poi mi ha dato un regalo da parte della colonia e un biglietto da parte del Grande Castoro Bruno. Uscita dalla tenda c’era un lungo telo azzurro che conduceva a un branco, ma io non sapevo quale sarebbe stato il mio branco ed ero un po’ spaventata. Allora sono passata sotto il lungo telo azzurro che era mosso dalle persone che lo tenevano e che mi davano coraggio. Arrivata alla fine del telo era tutto buio e c’erano due ragazze davanti a me che mi hanno portato davanti a quella che sarebbe stata la mia Akela. Qui mi hanno detto che quello era il branco dell’Albero del Dahk e io sono stata felice perché sapevo che c’erano già due bambini che conoscevo. Poi è arrivato anche un mio amico castorino come me della colonia Stella Azzurra e sono stata ancora più felice.

Albero del Dahk

Un campo estivo epico

ttscout160 (11)Ciao mi chiamo Chiara e sono una “lupetta” del branco Tikonderoga.
Oggi voglio raccontarvi la mia esperienza al campo estivo. Appena arrivati mangiammo, dopo abbiamo messo gli zaini nelle camere, abbiamo scelto il letto e poi abbiamo fatto la siesta. I capi ci hanno fatto vedere una tabella con scritte tutte le sestiglie, ogni giorno dovevamo fare dei lavori tipo: pulire le camere o i bagni, si prepara la tavola per la colazione, il pranzo o per la cena, dopo si ripuliva tutto.
Le attività di sera erano bellissime; una sera molto buia, fuori c’era una magica atmosfera, nel cielo brillavano le stelle e noi camminavamo con le torce in un piccolo sentiero pieno di ortiche, ma non avevamo paura perché eravamo tutti uniti. Una sera abbiamo fatto una festa, chiamata San Scemo, a questa festa abbiamo fatto un balletto, io e Matilde ballvamo invece Angelica e Sara cantavano. Quel giovedì è stato il mio giorno preferito anche se pioveva.
Un giorno avevamo fatto una gita alle cascate, c’era tanto da camminare e la terra era tutta bagnata; arrivati alle cascate ci divertivamo a bagnare i piedi che però verso la fine ci facevano male perché c’erano i sassi. Gli ultimi giorni sono stati brutti per me perché ero stata male. Ma l’ultima sera c’era un gioco speciale e come cena visto che era l’ultimo giorno abbiamo mangiato la pizza. Abbiamo fatto una battaglia, prima dovevamo preparare con le bombolette, i cartoni e la tempera una specie di casetta nella quale avevamo messo degli scudi, delle piccole bombe fatte di carta e pasta di sale e altre cose. Alla fine uno della sestiglia doveva gattonare e raggiungere una fune, finalmente un compagno dei bianchi è riuscito a tirare la fune e così la mia sestiglia ha vinto e io ero felicissima. Ci siamo divertiti, abbiamo fatto i giochi d’acqua, eravamo in costume, abbiamo giocato a palla insaponata e alla fine i bianchi sono arrivati terzi.
Che bel campo, peccato solo che era così corto, avrei voluto fosse più lungo. L’esperienza del campo è stata una cosa molto bella perché eravamo tutti insieme, allora ci vediamo tutti al prossimo campo.
Ciao a tutti
Chiara

Questo campo estivo è stato EPICO!
E’iniziato il 24 giugno ed è finito il 1° luglio (purtroppo).
Il tema era Peter Pan. A San Fedele: un bel posto.
Mi è piaciuto molto quando abbiamo vinto la “caccia al tesoro”.
Mi è piaciuta anche la catechesi dove abbiamo imparato molte cose e, alla fine, ci hanno dato una stella con scritto: “SCEGLI LA TUA STELLA” una frase molto bella.
Per chi non sapesse chi sono le “stelle” sono queste persone che hanno fatto ottime azioni.
I giochi sono stati molto belli ma il brutto è che la nostra sestiglia (bianchi) ha iniziato male, con alcuni svantaggi.
Anche l’uscita dei C.D.A. è stata bella: siamo andati in una vecchia casa di riposo.
Il giovedì abbiamo fatto sanscemo che è stato fichissimo con tutte quelle esibizioni e tanto altro.
Sanscemo è una specie di talent show, dove tu (sì proprio tu che stai leggendo il TUTTOSCOUT) ti devi registrare su un foglio che ti danno i capi e devi scrivere il tuo nome e che cosa fai. Bello, no?
Il venerdì i capi hanno letto la lettera dei C.D.A. (Una lettera che hanno scritto solo i C.D.A.) e tutti e dico TUTTI ci siamo commossi. Ma alcuni non si sono commossi.
La cosa che mi è piaciuta di più è stato sanscemo e invece la cosa che non mi è piaciuta in assoluto è stato quando dovevamo partire.
Michele Borsani

Ciao mi chiamo Sara Romano, ho 8 anni e sono nel branco Tikonderoga.
Vi parlerò del mio primo campo. Sono arrivata di pomeriggio, un po’ più tardi degli altri. Ero molto felice ma allo stesso tempo triste perché non mi ero allontanata così tanto dai miei genitori prima di allora.
Perché non iniziamo con la vera avventura? Eravamo invitati alla festa di compleanno della Regina Elisabetta, ci eravamo seduti dove i capi imitavano i personaggi bellissimi ma in quell’attimo abbiamo sentito un tintinnio. Indovinate chi era? Erano Peter Pan e Trilli, loro sono i protagonisti. Poi ci sono i loro amici! I Bimbi Sperduti e gli Indiani…
Peter ha tanti amici. I capi ci hanno fatto ascoltare una canzone che diceva: guarda la stella a destra. Quindi siamo andati a destra e c’erano delle stelle con scritto il nome di una sestiglia. Ci eravamo divertiti un sacco ed era l’ora di dormire. Io non sono riuscita a dormire la prima sera perché Akela ci ha raccontato storie paurose e io avevo sempre paura ma le mie amiche mi dicevano che era tutto finto. Passarono 4-5 giorni e arrivò il giorno più bello del campo, il giorno in cui abbiamo fatto giochi d’acqua. Abbiamo fatto un gioco bellissimo ma che faceva anche male. Dovevamo trasportare un bicchiere d’acqua senza rovesciarlo ma a volte si cadeva per terra. In pochi ci sono riusciti. Abbiamo fatto un gioco molto bello, si chiama calcio saponato. Le regole sono come quelle del calcio, solo che dovevamo stare seduti o strisciare per terra, non ci si poteva alzare. Poi abbiamo fatto un altro gioco: c’era una piscinetta con acqua e sapone e all’interno c’erano sassi e monete. Lo scopo del gioco era quello di trovare le monete.
Si avvicinava piano piano il giorno di andare via dall’isola che non c’è. Ah, dimenticavo di parlarvi del terribile Capitan Uncino e Spugna.
Ricominciamo dove eravamo rimasti. Una notte eravamo tutti riuniti e Baghera ci ha raccontato una storia che parlava di lei, ci ha detto che se ne andava, cioè andava in pensione e tutti siamo scoppiati a piangere.
Arrivò il giorno di dire addio all’isola che non c’è. Tutti eravamo ansiosi di sapere chi avesse vinto il campo. Purtroppo la mia sestiglia non ha vinto, siamo arrivati terzi. E’stata la sestiglia dei grigi ad aver vinto. Sono stati bravissimi. Prima di andare via i capi ci hanno donato una collana con scritto “scegli la tua stella”; e poi siamo volati sulla prima stella a destra.
Sara Romano

Mi chiamo India, ho partecipato a molti campi estivi. Quest’anno mi è piaciuto il tema “Peter Pan”, mi è piaciuta molto anche la storia di Mogli.
Ho provato dolore al ginocchio ma mi sono divertita ai giochi d’acqua: mele nell’acqua, il calcio saponato, la terra dove ci sporcavamo.
Abbiamo fatto anche San Scemo! mi sono divertita un sacco a me piace molto ballare.
I capi sono: Akela: il più anziano – Bagheera: la più saggia – Kaa: il serpente sibilante – Chil: la nostra “pronto soccorso” – Mamma Raksha: il capo che è anche la mia amica del cuore – Bigio: il pazzo
La vostra marachella
India

Cari amici, spero che anche voi avete vissuto un campo estivo come quello dei “Tiko”. Posso dirvi che il primo campo che ho fatto l’anno scorso è stato molto bello ma quello di quest’anno è stato ancora più bello. Il primo però è stato quello che mi ha colpito di più perché è stata la prima esperienza di questo tipo e abbiamo fatto un sacco di cose. Abbiamo fatto i giochi d’acqua, San Scemo, decorato una maglietta, fatto il bastone della pioggia, e per il gran finale siamo arrivati terzi.
Ai giochi d’acqua siamo entrati in una piscinetta a due a due, per cercare le monetine. Quando le trovavamo c’era una staffetta dove bisognava scivolare con un bicchiere d’acqua pieno, poi con l’acqua rimasta riempire la bottiglia. Poi abbiamo giocato a calcio insaponato e per finire bisognava rotolarsi nel fango e coi propri compagni che ci spruzzavano. Sono sicura che i prossimi campi saranno bellissimi ma il primo rimane sempre quello che più mi ha colpito ed emozionato.
Ciao a tutti
Chiara

Processione per la Madonna degli Scout

 

Madonna degli ScoutGiovedì 4 maggio alle ore 21.00 partirà da Piazza San Michele la processione denominata “Madonna degli Scout – Madonna della Pace” organizzata in occasione del 500° anniversario del Santuario di Santa Maria di Piazza.

La processione terminerà con la benedizione di Monsignor Pagani in Piazza Santa Maria.

La manifestazione, organizzata dai Gruppi Scout cittadini, rinnova la tradizione del Gruppo AGESCI Busto Arsizio 3 che dopo il 1998, anno della realizzazione dell’opera di Silvio Crespi, pittore bustocco molto apprezzato sia in Italia che all’estero, organizza ogni anno nel mese mariano una processione dedicata alla Madonna degli Scout, tradizionalmente Madonna della Strada, ma che per i bambini, ragazzi, adulti assume caratteristiche proprie e si trasforma in una Madonna della Pace.

La Processione, a partire dal conflitto in Bosnia e tanto più in questo periodo martoriato da guerre e dall’incertezza della minaccia del terrorismo vuole essere un momento di riflessione e preghiera su come, nei piccoli gesti quotidiani, si possa raggiungere una Pace e una Fratellanza vera.

Il percorso di 3 km della processione passerà da due sedi scout, dalla stazione Nord e nelle vie del centro ed è rivolta a tutti coloro che vogliono condividere riflessioni, preghiere e canti rivolti al raggiungimento del valore universale della Pace, alla necessità di cercare una pace vera, individuale e duratura per poter essere veramente “in pace” e “portatori di pace”.

Soltanto mettendosi in quest’ottica, infatti, si può vivere appieno l’ideale di Pace e Fratellanza Universale, che è base fondante del cammino scout e di ogni uomo.

• la processione sarà guidata da Monsignor Severino Pagani e dagli Assistenti dei Gruppi Scout
• al termine della processione in Piazza Santa Maria Monsignor Pagani benedirà tutti i presenti
• Per l’occasione il Santuario resterà aperto per una visita e una preghiera

 

Un secolo di scoutismo a Busto Arsizio – Tutti gli eventi

 

unsecoloscoutBAGli scouts, come tutti i movimenti giovanili, sono insofferenti alle celebrazioni, guardano avanti; ma ogni tanto, come quando si va in montagna, ci si volge indietro a guardare il sentiero percorso.

 

Questa volta è un sentiero lungo cento anni.

 

Lo scautismo è stato ideato da un generale inglese ma venendo da una cultura anglicana, pur essendo permeato da una grande spiritualità, non fu subito accettato negli ambienti cattolici; solo alcuni anni dopo la prima esperienza del 1907, fu accettato prima in Francia e Belgio e infine in Italia; l’ASCI (associazione scautistica cattolica italiana) fu fondata nel 1916, quando un’altra associazione, il Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani, aconfessionale, già era operante.

 

La stessa sequenza si svolse a Busto; nel 1915 iniziò l’attività un gruppo (Reparto di esploratori) associato al CNGEI e nel 1917 nacque un secondo reparto affiliato all’ASCI.

 

Nel 1928, quando il regime fascista emanò una legge che aboliva le attività scaut per favorire l’Opera Nazionale Balilla e l’ASCI la prevenne invitando i gruppi esistenti ad autosospendersi, gli scouts cattolici erano già più di ventimila.

 

Dopo la Liberazione l’ASCI rifiorì e anche a Busto, addirittura sul finire del 1944, grazie ad un prete coraggioso (don Romano Cesana) e ad alcuni ragazzi tra i quali un certo GianPiero Rossi (poi divenuto sindaco e senatore) fiamme e guidoni ripresero a sventolare liberamente. Con fasi alterne e non poche difficoltà, il cammino degli scouts continuò e raccolse sempre più adesioni e consensi; iniziò l’attività femminile un gruppo dell’AGI (associazione guide italiane) che nel 1974 si fuse con l’ASCI fondando l’attuale AGESCI. Al gruppo Busto A.1 (attestato in centro) si aggiunse il Busto A.3 (che divenne uno dei più numerosi d’Italia) e infine il Busto A.5 attestato a Brughetto/PIME; si formò anche un gruppo di adulti scaut con un proprio progetto formativo ispirato al modello giovanile, il MASCI.

 

Il ripensare a quanta “strada” (uno dei termini evocativi che lo scautismo usa per significare il progresso educativo delle persone) è stata fatta, val bene una festa e una celebrazione; se oggi a Busto gli scout, ragazzi e adulti, sono circa seicento, sono migliaia quelli che dal ’45 ad oggi hanno vestito l’uniforme prima kaki e poi azzurra e hanno portato al collo i variopinti fazzolettoni con i colori dei gruppi; molti di essi hanno occupato e occupano posti di responsabilità nella società civile e nella chiesa; e si considerino pure le centinaia di solide famiglie nate all’interno del movimento o ad esso partecipanti attraverso i figli.

 

I giovani di ogni età guardano avanti e non stanno fermi; il logo di questo centenario rappresenta i fazzoletti dei tre gruppi AGESCI e del MASCI che si incastrano (a significare la fratellanza scaut) ma disegnano anche le palette di una girandola rossa a significare il dinamismo delle attività di ieri e di domani; il fiore al centro contiene i simboli delle associazioni presenti e passate.

 

Un impegno di responsabilità e di coraggio che gli scouts vogliono pubblicamente rinnovare e manifestare alla città all’alba del secondo secolo di attività, nel giorno in cui tutti gli scouts e guide del mondo ricordano il loro fondatore Robert Baden-Powell e la moglie Olave, capo mondiale delle girl-scout, nati nello stesso giorno.

 

Altri eventi sono programmati; a maggio la dedicazione di una via cittadina agli scouts che continuarono le attività clandestinamente durante il periodo della proibizione fascista e un concerto di vecchie canzoni scaut; in giugno giochi in città per e con tutti i ragazzi; in settembre un evento culturale e a dicembre la presentazione di un libro sulla storia del “secolo scout” a Busto Arsizio.

Un anno ricco di momenti per stare insieme e ricordare i 100 anni di scoutismo a Busto:

Domenica 26 febbraio ore 14.00: B.P. Day – Giornata del Pensiero
Rinnovo della Promessa per tutti gli scout di Busto Arsizio (evento in Piazza San Giovanni) e a seguire alle ore 16.00: Santa Messa a San Michele

Giovedì 4 maggio ore 21.00: Processione Madonna degli Scout (evento inserito nella manifestazione per il 500esimo anniversario della posa della prima pietra del santuario di santa Maria in accordo con Monsignor Severino Pagani)
Sabato 27 maggio: Intitolazione della via di fronte all’ingresso della sede del Gruppo Busto Arsizio 3 alle “Aquile Randagie- scout disobbedienti per amore della libertà” con apposizione di Pietra Viva
Sabato 27 maggio: Concerto dei Ragazzi della Giungla Silente
Sabato 10 e domenica 11 giugno: Vita scout nelle piazze e nei parchi di Busto Arsizio

 

L’anno del centenario non finisce a giugno! Abbiamo infatti ancora in cantiere:

Museo dello Scoutismo

Eventi culturali rivolti a tutta la cittadinanza

Presentazione del libro di Marco Torretta sullo scoutismo

 

Per aggiornamenti sulle manifestazioni: www.unsecoloscout.it