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Cosa sono i passaggi?

Ciao sono Leonardo un lupetto dei Tikonderoga e vorrei raccontare la cerimonia dei passaggi dei castorini ai Tikonderoga e dei lupi anziani in reparto.
Inizio a raccontare dei passaggi dei castorini nel mio branco.
Il passaggio avviene al buio perché i castorini non devono vedere il branco a cui sono destinati.
Noi lupi ci mettiamo a semi-cerchio alla fine del tunnel, ed accogliamo i castorini destinati al nostro branco.
Il nuovo cucciolo viene accompagnato dal capo sestiglia davanti ai capi che gli danno l’accettazione cioè il fazzolettone bianco, gli si dà il benvenuto ed entra a far parte del branco.
E’un momento emozionante in cui ti rendi conto di essere più grande e responsabile, per me che è già un anno che sono nei Tiko. Al contrario dei castorini il passaggio dei C. d. a, cioè i lupi anziani, avviene di giorno.
Viene costruito un ponte con nodi scout e pali di legno, per permettere ai C. d. a di passare dal branco al reparto.
Il passaggio dei lupetti al reparto è molto simile a quello dei castorini nei lupetti.
Questi momenti sono fondamentali per il percorso scout di ognuno, i passaggi all’ottavo anno di età per i castorini e, il dodicesimo anno per il reparto.
È questo il percorso che io sto facendo e mi fa sentire speciale.

Leonardo Branda

La pace

Dio ha mandato sulla terra suo Figlio, Gesù, per insegnare agli uomini a scegliere il bene.
Noi uomini siamo liberi di scegliere tra il bene e il male.
Ad esempio, se vediamo una persona per strada in difficoltà, possiamo decidere se aiutarla oppure no.
Possiamo anche aiutare la mamma nei lavori domestici, invece di continuare a giuocare.
Allora io proverò a scegliere il bene, come ci ha insegnato Gesù.

Alessandro Volpi

La strada verso il bene

Ho deciso di scrivervi come la scelta di seguire il bene sia sempre la migliore.
Proprio la mattina di Natale, andrò a distribuire il pranzo a persone meno fortunate di me.
Credo che questa mia scelta sia un buon inizio di cammino verso il bene.
Scegliere il bene è proprio il contrario di comportarsi male. Basta anche un solo gesto d’amore, per cominciare. Se una persona piange, io la consolerei, non la prenderei in giro, come vedo fare da tanti.
Proprio così, vi racconto di quella volta che ero a scuola e stavo giocando a basket con delle mie amiche. Ad un certo punto, due di loro hanno cominciato a litigare, discutere e poi a piangere.
Ummm, cosa avrei potuto fare io?
Ho provato a consolarle, prima una e poi l’altra. Sì, perché si sono allontanate l’una dall’altra.
Alla prima ho raccontato una barzelletta e l’ho fatta sorridere, ma la seconda, arrabbiata, ha lanciato un sassolino verso di noi e stava per andar via.
Corsole dietro, sono riuscita a calmarla e… la pace tornò tra noi!
Se avessimo preso la via del male, non ci saremmo più parlate.
Quindi spero abbiate capito che per me fare del bene porta alla felicità.

Alice Fazio

È stata un’esperienza davvero bella!

09
Un giorno siamo andati a Olgiate Olona nell’oratorio della parrocchia del Gerbone.
Abbiamo giocato.
poi ci siamo seduti e abbiamo ascoltato la storia di un racconto della giungla.
Dopo è arrivato un animale della storia.
Noi dovevamo scappare ma nello stesso tempo dovevamo provare a togliergli i fazzolettini che erano attaccati alla cintura.
Però lei poteva mordere dando un pizzicotto.
Quando ci prendeva dovevamo correre da due capi che ci curavano.
È stata un’esperienza davvero bella!
Con questo branco mi trovo davvero bene.

Sebastian Valentini

4×400

17/09/2016 una data che non credo scorderò, nulla di particolare, il mondo non è finito, ho scelto di scegliere, ho scelto di partire.
Confesso che non ho molte idee su cosa scrivere in questo articolo, non lo faccio spesso; decido quindi di raccontare ciò che questa scelta è per me.
Ripercorrendo fino agli albori il mio percorso scout, riconosco che c’è sempre stata una costante che mi accompagnava: l’essere costantemente bombardato da esempi di vita, i quali mi hanno portato a maturare la mia scelta di Partenza. Una scelta delineata soprattutto in questi ultimi anni passati in Clan, dove tra alti e bassi sono riuscito a conoscermi veramente.
La mia scelta di Partenza, in un certo senso si può riassumere in una parola: “Testimonianza” e non mi riferisco a quella giuridica bensì all’atto di trasmettere ad altri i propri valori, il proprio modello di vita. È questo che ho scelto per me, è questo che voglio essere: testimone. Aggiungerei anche che lo voglio fare qui, dentro lo scoutismo, in qualche modo anche per “ripagare” ciò che questo movimento, questa famiglia mi ha dato.
Tornando a pensare agli anni passati da educando ci sono alcune cose che ho imparato e mi piacerebbe fossero le prime cose che “insegnerò”. Non sono molte né tanto meno complicate da comprendere, tra queste però la più importante è sicuramente volersi bene perché se non mi amassi non potrei voler bene a qualcun altro; strettamente collegato a questa c’è l’umiltà, lo scoprirsi fallibili e accettare i propri limiti e le proprie debolezze e cercare si superarli, è una cosa che, almeno secondo me, è piuttosto difficile imparare da piccoli, siamo troppo distratti dall’ambizione di essere il migliore che non capiamo, non riusciamo a imparare dalle sconfitte e dalle cadute. Se ora, al termine di tre anni di Clan posso dire di aver imparato qualcosa è proprio questa, la consapevolezza di essere fallibili.
Salutando il Clan ho voluto assumermi un impegno, l’ho definito una “missione”, nei miei confronti e nei confronti del mondo da portare a termine con sorriso, testa e cuore: rendermi e renderlo un po’ migliore. Ho voluto condividerlo con tutti per rendervi testimoni di questa scelta cosicché ne siate partecipi tutti voi, perché da solo non posso farcela.

In conclusione vorrei condividere l’ultima cosa che ho imparato, 4X400 è una gara di atletica, una delle poche dove si corre di squadra e forse la più faticosa tra queste ultime, con questo voglio dire che senza il lavoro di squadra non si può vincere, e bisogna imparare ad avere fiducia nei propri compagni di viaggio/gara/caccia/sentiero/strada per arrivare al successo.

Giorgio Lualdi, Cinghiale Caparbio

Un’apertura speciale

Il12pegaso 1° ottobre verso le 15:00 io ed il mio reparto ci siamo ritrovati in sede pronti per la Festa d’Apertura, prima della quale dovevamo costruire l’issa. Così ci siamo divisi in due gruppi: uno faceva l’issa e l’altro puliva la sede. Dopo aver pulito e costruito abbiamo mangiato ed i capi ci hanno dato siesta e io con la mia curiosità sono andata a vedere i passaggi dei castorini.

Dopo che sono finiti i loro passaggi i capi hanno chiamato ed è iniziato il bivacco: il tema era “Inside out”. Il momento più bello è stato quando abbiamo cantato e ballato. Anche se stavolta hanno vinto i maschi. Dopo il bivacco abbiamo fatto il gioco per la creazione delle nuove squadriglie dove io sono stata spostata nelle riaperte Colibrì. Dopo il quarto anno ci ha svelato che regalo ci ha fatto: un pezzo di parete dipinto di lavagna per poterci scrivere sopra.

È stato un momento molto emozionante. Finalmente abbiamo dormito e il giorno dopo la giornata è iniziata con l’issa seguita subito dopo dai passaggi dei lupetti al reparto, è stato un momento molto speciale perché è bello vedere persone nuove nel reparto. Dopo i loro passaggi è stato il turno del nostro quarto anno. La giornata si è conclusa con la messa, l’ammaina e un grande “voga”. Quest’apertura è stata molto bella e speciale!
Civetta perseverante
Klaudia Prela
Reparto Pegaso, Colibrì

Passaggi 2016

È la terza volta consecutiva che scrivo nel libro d’oro!
Per diventare scrittori, ricordatevi di dimenticarvi il libro d’oro di reparto a casa per un periodo e… gratuitamente lo diventerete!

– E’arrivata!
– Che cos’è arrivata?
– Come che cosa, la domenica dei passaggi!
– È vero ci sono i passaggi, chissà se vedremo piangere qualcuno…

Stranamente quest’anno non ho visto piangere tanta gente però ho visto sorridere e commuoversi per la gioia e la felicità di tutti coloro che sono passati.
Non so dirvi precisamente sabato che cosa il reparto abbia fatto… so solo che è costruito il ponte per fare passare i lupetti e gli esploratori. Sono arrivato nell’esatto momento dei cambiamenti delle squadriglie e quindi ad una velocità incredibile mi sono messo subito la camicia e sono corso verso la squadriglia, la squadriglia cavalli!

pontePhoenix
Il sabato sera non abbiamo fatto tante cose faticose, ma abbiamo salutato per bene chi passava e i capi che sarebbero andati via o avrebbero cambiato reparto. Quelli del quarto anno hanno fatto per il reparto un regalo per far sì che ci ricordassimo di loro in futuro. Minuz e Alan hanno fatto insieme un moschettone con attaccato un foglio con una frase:
“Il nodo ben fatto è quello che resisterà ad ogni sforzo e che potrà venire disfatto quando lo si desidera”
Invece Pedra ha fatto un castello di carte dove ogni carta ha il nome di ognuno di noi come dire che noi sosteniamo qualcuno e nello stesso tempo siamo sostenuti da qualcuno.
Alessietto (che tristemente ci lascia) ha dato a ognuno di noi una spilla con un aquilone, simbolo di libertà e speranza. Invece noi e tutto il reparto abbiamo regalato ai passanti una maglietta con l’hit dell’anno: “PIZZA!”
Invece ad Alessietto abbiamo regalato un diario con attaccati dei bigliettini su cui ognuno di noi ha scritto qualcosa.
Dopo una lunga sosta di abbracci e discorsi si va a nanna!
Domenica alle 7 e 20 ci alziamo e andiamo subito a riparare il ponte. Anche se poco prima dei passaggi è crollato…
Dopo la riparazione c’è stato l’issa bandiera e quindi… subito a metterci le camicie. Dopo l’issa sono iniziati i passaggi e tre maschi e due femmine si sono inseriti nel nostro “gruppo”.
Dopo i lunghissimi passaggi dei lupetti ci sono stati quelli degli esploratori e qui siì che abbiamo salutato i nostri quarto anno.
Tutto ciò è durato quattro ore e dopo questi lunghissimi passaggi abbiamo mangiato e subito a fare la siesta. Dopo due ore di libertà è iniziata la Santa Messa durante la quale conosciamo i nuovi preti che ci accompagneranno durante tutto l’anno.
Al termine della funzione e dell’intervento del Sindaco che è venuto a congratularsi con noi c’è stata la chiusura e l’ammaina.
Ecco… è finito tutto e anche quest’anno comincia e io, quarto anno insieme al mio caro reparto Phoenix, farò nuove scoperte e nuove avventure.
Opossum Misterioso

Un nuovo inizio

Quest’anno i passaggi si sono svolti come sempre, prima i lupetti più grandi vengono accolti nei vari reparti, poi i repartisti del quarto anno che entrano nel noviziato. L’unica differenza sono le persone che passano ogni anno, quest’anno toccava a me. Il sabato sera con il reparto Orione avevamo fatto una fiesta (FESTA) per festeggiare le diverse imprese fatte durante l’anno e salutare le persone che se ne sarebbero andate. La mattina seguente non mi ero ancora resa conto che quel giorno sarebbe stato l’ultimo trascorso con il mio reparto che mi ha accompagnata per ben quattro anni e per quanto il tempo fosse volato, quattro anni sono davvero tanti. Innanzitutto vorrei ringraziare i capi che mi hanno insegnato ad amare il mondo dello scoutismo, che mi hanno aiutata nei momenti più difficili e mi hanno trasmesso molte conoscenze utili. Inoltre vorrei dire ai repartisti nuovi o meno di avere coraggio per affrontare i problemi, per lanciarsi in nuove avventure, per essere se stessi, per ammettere di aver sbagliato e non scoraggiarsi, … Perché il coraggio è l’ingrediente segreto di ogni cosa. Durante il mio ultimo anno da guida ho avuto il piacere di essere a capo di una nuova squadriglia.

09orione

Devo ammettere che è stato un compito arduo, purtroppo eravamo partite con il piede sbagliato, ogni volta che qualcuna faceva un qualsiasi genere di errore, invece di aiutarci, la criticavamo. Ma piano piano abbiamo iniziato a conoscerci, ad apprezzarci e abbiamo capito che prendersela con l’altra era una mossa sbagliata. Col tempo diventavamo sempre più unite a tal punto che alla fine si è creato un legame forte tra di noi ed è stato difficile lasciarci. Era però giunto il mio momento di salire su quel ponte, e mentre salutavo l’ultimo dei capi che mi augurava “BUONA STRADA”, mi era scesa una lacrima perché l’emozione aveva preso il sopravvento ed era così forte che è stato impossibile trattenerlo, e proprio in quel precisissimo istante ho rivisto passare tutti i momenti davanti ai miei occhi in un batti baleno. “A CIEL SERENO” avevo risposto.
Shobha Mazzucchelli