Molto spesso si parla di diversità affermando che essa non debba esistere e che l’uguaglianza debba prevalere. Si parla di diversità in modo negativo, associando spesso questa parola a gesti e parole discriminatorie. “Se non sei come me non puoi…” penso sia una delle frasi più brutte che si possano pronunciare.
È una frase che io ritengo senza significato poiché implicherebbe a significare che c’è una sola persona “diversa” dal resto del mondo il che è assolutamente falso.
Mi chiedo come si possa pensare che siamo tutti uguali mentre non è chiaramente così e abbiamo diverse dimostrazioni: se tutti fossimo uguali nessuno dovrebbe morire a causa di un naufragio solo perché stava cercando una vita migliore e l’unico modo per farlo era imbarcarsi su un barcone non sicuro, nessuno dovrebbe essere escluso ed emarginato solo perché ha il coraggio di dire quello che pensa nonostante vada contro ciò che la maggior parte del gruppo afferma, nessuno dovrebbe soffrire la fame e nessuno dovrebbe sentirsi sbagliato a causa di qualche particolare disabilità o incapacità.
Non siamo tutti uguali e penso sia una fortuna e quindi, al posto di pensare all’ “uguaglianza” e a come trasformare tutti quanti in sosia identici privi di caratteristiche individuali e speciali, dovremmo pensare all’ “equità” che, purtroppo, è ancora troppo rara. Dovremmo provare a fare qualcosa per fornire a tutti gli stessi diritti, aiutare chi è più debole, non costruire delle barriere tra chi ha bisogno e chi, invece, sta bene e continua a fare una vita in cui le difficoltà si riescono ad affrontare anche grazie al fatto di non aver delle particolarità che impediscano alla società di vederlo “normale”.
Penso che lo scoutismo aiuti ad aprire la mente e a trasmettere questi valori permettendo l’inclusione all’interno dei vari gruppi di chiunque abbia voglia di mettersi in gioco e a entrare a far parte di una comunità che cambia la vita di chi vi partecipa. Ciò che viene insegnato sin dalle prime attività nei castorini, sono delle abilità personali che poi entrano a far parte della nostra quotidianità senza nemmeno rendercene conto e penso sia nostro compito trasmettere tutto quello che impariamo a chi non ha l’opportunità e la fortuna di partecipare ad un progetto grande e importante come quello che B.P. ci ha offerto, così da restituire un po’ di umanità a questo mondo che, troppo spesso, è tremendamente crudele.
Quokka Empatico