Gli scout, si sa, amano e rispettano la natura. Un’altra cosa che gli scout amano fare è girare il mondo andando alla ricerca di nuovi posti da esplorare.
Uno sporco extra associativo potrebbe non notare, a prima vista, quale sia il problema eppure, chiunque abbia intrapreso la strada dello scoutismo (prego immaginarsi suono di trombe festanti) subito comprende la situazione: per viaggiare in lungo ed in largo, infatti, spesso bisogna fare affidamento a mezzi inquinanti e irrispettosi della natura quali automobili, autobus, motoslitte ed elefanti (aspettate che tutta la bella frutta che mangiano finisca di marcire nel loro stomaco e poi parliamo di emissioni tossiche).
Un problema apparentemente insormontabile il quale è stato affrontato, nei secoli, da alcuni degli scout più ingegnosi della Storia. Gli scout dell’età della pietra, per esempio, erano soliti fare le route a bordo di giganteschi Mammut, i quali funzionavano sia come mezzi di trasporto che come fonte di cibo durante le varie tappe. Nel 1492 un reparto di Genova sperimentò addirittura un nuovo tipo di imbarcazione nel tentativo di aggirare le spese autostradali durante lo svolgimento campo all’estero, accidentalmente scoprendo l’America. Charles Darwin, grande uomo di scienza, tentò di introdurre le tartarughe giganti delle Galapagos come mezzo di trasporto, le quali purtroppo non ebbero grande fortuna tra gli scout inglesi.
Nessuna di queste soluzioni, purtroppo, è sopravvissuta a lungo. Le cause sono tra le più disparate, come il rialzo del prezzo della carne di mammut o la costruzione delle autostrade sul continente americano.
Ma la soluzione era dietro l’angolo! La rivoluzione industriale, iniziata nel tardo ’800 da degli scout inglesi come esperimento per ingrandire la città e rendere le uscite domenicali nei boschi un’esperienza più speciale, ha infatti portato alla nascita di innumerevoli nuovi mezzi di trasporto… tutti inquinanti.
Tranne la nostra amica bicicletta. Dopo millenni di tentativi e fallimenti, finalmente gli scout avevano il loro metodo per viaggiare in lungo ed in largo, senza inquinare! Naturalmente, con la tipica lungimiranza che li contraddistingue, gli scout (prego immaginarsi nuovamente suono di trombe festanti) sono stati i primi ad apprezzare questa grandiosa invenzione, ma non gli unici. Così quello che è iniziato come un semplice mezzo per camminare in maniera più comoda (originariamente non aveva nemmeno i pedali) si è evoluto nelle svariate modalità di biciclette oggi in commercio, come la BMX, la bici da cross, il tandem ed il monociclo, per non parlare degli infiniti accessori aggiungibili al modello base, che la rendono adatta ad ogni occasione: come i parafango, la dinamo, la mitragliatrice, il portapacchi o il carrello per portare in giro di tutto.
Insomma, per una volta, si può davvero dire che con l’utilizzo della bicicletta abbiano vinto tutti. Madre natura può tirare un breve sospiro di sollievo, gli scout possono godersi la meravigliosa avventura ad impatto zero che è l’uscita in bicicletta, ed il mondo nella sua integralità ha guadagnato un metodo perfetto, infallibile ed indiscutibile per sapere in quali finesettimana, assicurato al 100%, pioverà.
Ma questa è un’altra storia.
Tricheco Birbante
(prego immaginarsi suono di trombe estremamente festanti)