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Branco Tikonderoga – C’e’sempre qualcuno con noi

Ciao a tutti, io sono Elisa.
In questo articolo vorrei raccontarvi un qualcosa che non sa nessuno, se non Bagheera, ma che ora vorrei dire a tutti.
Io sento sempre qualcuno al mio fianco, ma quando mi “giro” non vedo nessuno. Sapete perché?. (ciascuno provi a rispondere). Io non vedo nessuno perché è “invisibile”, cioè quel qualcuno è Dio e lui mi viene a cercare ogni volta che vado a messa; quasi d’istinto, per rispondergli, mi emoziono e mi viene da piangere. Di certo è un pianto di emozione e non di dolore o sofferenza. Quindi per favore, se durante la messa mi vedete piangere, non pensate che sto male, anzi sono felicissima!
Questa introduzione era per i più piccoli e per il mio branco. Per i più grandi cercherò di spiegarvi meglio:
Bagheera sapeva già tutto da un po’ di tempo e io mi vergognavo a dirlo in giro, ma ora mi sento pronta e lo dico qui, davanti a tutti.
Io sento nei ritratti e negli affreschi, nel vangelo, nella predica e in tantissime altre cose un’emozione, alcune volte, più forte di me e quindi piango. Lasciatemi piangere perché per me è una cosa bella.
La mia catechista mi ha detto che Dio vuole parlarmi ma, essendo ancora piccola, non riesco a capirlo, quindi aiutatemi a CAPIRE cosa cerca di dirmi. A voi è mai capitato? quando mi vedete in giro per la sede, rispondetemi (certamente chi mi conosce).
Voi credete in Dio? Beh io si. Io ci credevo già prima che Dio mi “parlasse” ma un po’ meno.
Quando mi vedete, chi mi conosce, rispondetemi se ci credete o no.
Questo articolo era per raccontarvi la mia esperienza e per dirvi di pensarci a Dio, perché prima o poi vi “contatterà” ma soprattutto: se mi vedete a messa a piangere, lasciatemi stare perché è una cosa bella.
Grazie per avermi letto fino a qui; davvero grazie perché così sapete la mia storia.

Elisa

CDA – Dammi 3 parole: sogni, coraggio e competenze

Sono Gabriele, cda del branco Tikonderoga. Oggi siamo a Milano, con i tre branchi del Busto3, noi cda. Mi è toccata questa incredibile sciagura di scrivere l’articolo per il “Tutto Scout”, e così, io, Jarno, Luca e Davide, siamo qui sul treno a ripensare alla mitica giornata di oggi.
Ebbene sì, sognare è coraggioso! Ci hanno detto oggi i nostri Kaa, Akela e Chil.
Ed è vero!. Dalla stazione di Milano Porta Garibaldi, a piedi abbiamo raggiunto la metropolitana, vedendo tante cose, tra cui un palazzo pieno di piante, progettato tanti anni fa, dal sogno di alcune persone a cui era stato detto che il peso di tutte quelle piante avrebbe fatto cadere i balconi, e invece tutto è perfettamente al suo posto.
Tra un treno e l’altro, siamo arrivati in piazza del Duomo. Sapete che si possono adottare le guglie di questa chiesa? Questo significa portare avanti un sogno di tanta gente, donando dei soldi per la manutenzione di questa bellissima chiesa, costruita tanti secoli fa dal popolo milanese.
In galleria, con un mega cerchio, abbiamo tutti insieme schiacciato le…
E a piedi abbiamo raggiunto la Scala e la piazza dei Mercanti, dove i nostri fratelli scout durante l’ultima guerra mondiale, nascondevano messaggi tra le colonne, per aiutare a salvare le persone perseguitate dal regime. Quanto coraggio! Jarno dice di non vergognarsi di ciò che si è e di quello che si pensa.
Abbiamo visto poi la chiesa di Sant’Ambrogio e mangiato tutti insieme nell’oratorio. E tutti tutti, maschi e femmine abbiamo fatto una mega partita di calcio. A piedi siamo andati al Castello dove con spade di carta ed elmi fatti da noi, è uscita fuori una buffa battaglia. E poi tutti sul treno verso casa!
Buona caccia!

Gabriele Martinato

Scegli il bene

Ciao! Sono Giacomo, lupetto del branco Tikonderoga. Sono abbastanza piccolo e non so che cos’è il bene, ma so una cosa: esiste il pianto felice, il pianto di tristezza, il pianto di dolore e il pianto di rabbia. Questo me lo ha insegnato Mowgli, il mio amico della giungla, l’amico dei lupi.
Nel racconto che abbiamo ascoltato oggi al pernotto, gli abitanti del villaggio credevano a magie e sciocchezze, dette loro da Buldeo, il cacciatore del villaggio. E Buldeo non voleva bene a Mowgli, ne aveva paura. Era tanto avido. Il suo comportamento non mi è piaciuto e secondo me non faceva bene, detto fra noi, non era neppure tanto furbo!
Ora vi saluto, vado a leggere di mille avventure su un libro che ho trovato nella biblioteca della nostra sede.
Buona caccia, fratellini!

Giacomo

Abitazioni arboricole

Ciao, sono Giacomo lupetto del branco Tiko… per prendere la specialità di amico della natura il mio capo Chil mi ha chiesto di fare un articolo parlando degli alberi.
Col mio branco proprio questa domenica siamo andati in un bosco e ho visto un albero sradicato così ho potuto osservare le sue radici.
Era un albero molto molto grande ed io ho potuto salirci fino alla cima… in orizzontale è più facile!
Secondo me gli alberi sono come i condomini, perché possono ospitare molti animali: tra le loro radici molti piccoli animali scavano le loro tane, nei buchi dei tronchi trovano riparo scoiattoli e picchi, infine sui loro rami gli uccelli costruiscono i loro nidi.
Un giorno mi è capitato di vedere un nido molto particolare.
L’uccello che l’aveva costruito, oltre ai rami aveva utilizzato un sacchetto di plastica e ho pensato: “Che bravo, anche gli animali riciclano, ma in modo diverso da noi!”.
Gli alberi non sono utili solo per gli animali ma anche per gli uomini.
Ci danno ossigeno, i loro frutti e con le loro foglie ci fanno ombra d’estate.
Tutti noi dobbiamo averne cura e rispettarli perché sono molto preziosi.
-Prunesti Giacomo

 

Perdersi mentre si cerca qualcosa

Ciao a tutti, io sono Leonardo, un lupetto dei Tikonderoga. Oggi voglio raccontarvi l’attività del 14 Gennaio. Ci siamo radunati davanti ad una Chiesa alle 9:45 e siamo andati a Messa. Una volta terminata siamo andati nell’oratorio dietro la stessa e abbiamo giocato a calcio e mangiato. Poi ci siamo incamminati per andare in un bosco. Arrivati a destinazione abbiamo trovato un albero caduto e ci siamo arrampicati sopra. Poi abbiamo fatto un gioco in cui c’erano delle coppie: un maschio e una femmina. Uno dei due si bendava e l’altro lo doveva portare nel luogo in cui, secondo lui, si trovava Gesù. Trovato il posto si faceva cambio. Io e la mia compagna abbiamo quasi rischiato di perderci perché stavamo seguendo una coppia che stava andando in un luogo sconosciuto dove c’era un grandissimo prato con una strada che non sapevamo dove portava. Quindi, per curiosità, l’abbiamo seguita ma poco dopo c’è stata la chiamata e siamo tornati indietro. Dopo abbiamo giocato a “sardina” (per chi non sa cos’è, è un gioco in cui uno si nasconde e tutti gli altri lo cercano. Se si trova la persona nascosta, bisogna stare con lei senza dirlo a nessuno). Ma non eravamo noi a nasconderci bensì il nostro Bagheera. Dopo un po’ di tempo l’abbiamo trovato quindi visto che non c’era più tempo siamo ritornati in piazza e abbiamo finito l’attività.
Bella giornata!
-Leonardo Branda

Lucciola monella

Ciao a tutti
Mi chiamo India Dassie, ho iniziato la mia “avventura scout” all’età di 6 anni nella colonia “Stella Azzurra”, un gruppo di bambini piccoli, o, meglio, di castorini.
Poi sono passata nei Seeonee, ma non mi è piaciuto per niente.
Adesso sono nei Tikonderoga, che è un gruppo di ragazzi.
Al sabato giochiamo invece alla domenica andiamo in chiesa, ma a me non piace per niente. Purtroppo quest’anno non ho partecipato molto perché sono stata spesso a Roma e a Torino per le riprese di una fiction RAI in cui interpreto uno dei protagonisti.
Non vi racconto la storia perché se vorrete mi vedrete in TV il prossimo ottobre.
La mia esperienza agli scout mi è piaciuta molto ed è stata una cosa molto carina, anzi, molto importante.
Quello che mi piace di più è giocare e stare con gli amici anche se, a volte, faccio qualche marachella…
La mia lunga esperienza nei mitici tiko è quasi finita, a settembre sarò nei reparti.
Akela, Baghera, Chil, Mamma Rascia, Kaa, Bigio, mi mancherete tanto, siete stati molto importanti per me e rimarrete sempre nel mio cuore.
La vostra
“Lucciola Sorridente”

Campetto C.d.A. a Roma

Vorrei iniziare dicendo che questa esperienza scout è stata per me una delle più belle della mia vita.
Mi trovavo a Roma, una delle città più belle e storiche del mondo.
Uscita dalla stazione di Roma mi ha colpita la gran quantità di gente di tutti i paesi. Ogni giorno prendevo la metro per andare a conoscere nuovi angoli della città.
L’emozione più grande l’ho avuta ascoltando dal vivo i discorsi del Papa, nonostante parlasse molto lentamente colpiva al cuore.
Abbiamo visto ed ammirato molti monumenti. Quello che mi ha colpito di più è stata la fontana di Trevi.
Vista in fotografia mi sembrava piccolina, ma dal vivo è molto grande.
La sera del secondo giorno mi sono divertita molto perché abbiamo fatto una gara di cucina, dove ci hanno diviso in quattro gruppi ed ognuno di essi doveva preparare dei piatti.
Quando stavamo andando in stazione per ritornare a casa, ero molto triste: stava finendo la mia bella esperienza.
Gaia

Ciao, sono Alessia, una C.D.A. del branco Tikonderoga.
Poco tempo fa sono andata al campetto C.D.A. a Roma.
Ci dovevamo trovare alle 5.00 in stazione dello Stato e io ero elettrizzata all’idea di andare a Roma.
Siamo arrivati intorno alle 9.00, il viaggio è stato un po’ stancante.
Le cose che mi sono piaciute di più del campetto sono state San Pietro perché è una chiesa immensa e guardando la cupola mi sentivo piccolissima.
Sotto San Pietro ci sono le Catacombe e quando sono entrata mi sentivo strana, perché ero in mezzo a persone morte.
Mi è piaciuta tanto anche “La fontana dei quattro fiumi” perché ci sono le quattro statue fatte di marmo lucidissimo, e ai loro piedi c’è una fantastica fontana che mi suscitava gioia, allegria e felicità, ma la cosa che mi è piaciuta di più è stata stare con i miei compagni!
Alla fine del campo ci hanno dato delle spille da attaccare al fazzolettone così avremo un ricordo bellissimo del campetto!
È stato un campetto fantastico e vorrei riviverlo!

Un campo estivo epico

ttscout160 (11)Ciao mi chiamo Chiara e sono una “lupetta” del branco Tikonderoga.
Oggi voglio raccontarvi la mia esperienza al campo estivo. Appena arrivati mangiammo, dopo abbiamo messo gli zaini nelle camere, abbiamo scelto il letto e poi abbiamo fatto la siesta. I capi ci hanno fatto vedere una tabella con scritte tutte le sestiglie, ogni giorno dovevamo fare dei lavori tipo: pulire le camere o i bagni, si prepara la tavola per la colazione, il pranzo o per la cena, dopo si ripuliva tutto.
Le attività di sera erano bellissime; una sera molto buia, fuori c’era una magica atmosfera, nel cielo brillavano le stelle e noi camminavamo con le torce in un piccolo sentiero pieno di ortiche, ma non avevamo paura perché eravamo tutti uniti. Una sera abbiamo fatto una festa, chiamata San Scemo, a questa festa abbiamo fatto un balletto, io e Matilde ballvamo invece Angelica e Sara cantavano. Quel giovedì è stato il mio giorno preferito anche se pioveva.
Un giorno avevamo fatto una gita alle cascate, c’era tanto da camminare e la terra era tutta bagnata; arrivati alle cascate ci divertivamo a bagnare i piedi che però verso la fine ci facevano male perché c’erano i sassi. Gli ultimi giorni sono stati brutti per me perché ero stata male. Ma l’ultima sera c’era un gioco speciale e come cena visto che era l’ultimo giorno abbiamo mangiato la pizza. Abbiamo fatto una battaglia, prima dovevamo preparare con le bombolette, i cartoni e la tempera una specie di casetta nella quale avevamo messo degli scudi, delle piccole bombe fatte di carta e pasta di sale e altre cose. Alla fine uno della sestiglia doveva gattonare e raggiungere una fune, finalmente un compagno dei bianchi è riuscito a tirare la fune e così la mia sestiglia ha vinto e io ero felicissima. Ci siamo divertiti, abbiamo fatto i giochi d’acqua, eravamo in costume, abbiamo giocato a palla insaponata e alla fine i bianchi sono arrivati terzi.
Che bel campo, peccato solo che era così corto, avrei voluto fosse più lungo. L’esperienza del campo è stata una cosa molto bella perché eravamo tutti insieme, allora ci vediamo tutti al prossimo campo.
Ciao a tutti
Chiara

Questo campo estivo è stato EPICO!
E’iniziato il 24 giugno ed è finito il 1° luglio (purtroppo).
Il tema era Peter Pan. A San Fedele: un bel posto.
Mi è piaciuto molto quando abbiamo vinto la “caccia al tesoro”.
Mi è piaciuta anche la catechesi dove abbiamo imparato molte cose e, alla fine, ci hanno dato una stella con scritto: “SCEGLI LA TUA STELLA” una frase molto bella.
Per chi non sapesse chi sono le “stelle” sono queste persone che hanno fatto ottime azioni.
I giochi sono stati molto belli ma il brutto è che la nostra sestiglia (bianchi) ha iniziato male, con alcuni svantaggi.
Anche l’uscita dei C.D.A. è stata bella: siamo andati in una vecchia casa di riposo.
Il giovedì abbiamo fatto sanscemo che è stato fichissimo con tutte quelle esibizioni e tanto altro.
Sanscemo è una specie di talent show, dove tu (sì proprio tu che stai leggendo il TUTTOSCOUT) ti devi registrare su un foglio che ti danno i capi e devi scrivere il tuo nome e che cosa fai. Bello, no?
Il venerdì i capi hanno letto la lettera dei C.D.A. (Una lettera che hanno scritto solo i C.D.A.) e tutti e dico TUTTI ci siamo commossi. Ma alcuni non si sono commossi.
La cosa che mi è piaciuta di più è stato sanscemo e invece la cosa che non mi è piaciuta in assoluto è stato quando dovevamo partire.
Michele Borsani

Ciao mi chiamo Sara Romano, ho 8 anni e sono nel branco Tikonderoga.
Vi parlerò del mio primo campo. Sono arrivata di pomeriggio, un po’ più tardi degli altri. Ero molto felice ma allo stesso tempo triste perché non mi ero allontanata così tanto dai miei genitori prima di allora.
Perché non iniziamo con la vera avventura? Eravamo invitati alla festa di compleanno della Regina Elisabetta, ci eravamo seduti dove i capi imitavano i personaggi bellissimi ma in quell’attimo abbiamo sentito un tintinnio. Indovinate chi era? Erano Peter Pan e Trilli, loro sono i protagonisti. Poi ci sono i loro amici! I Bimbi Sperduti e gli Indiani…
Peter ha tanti amici. I capi ci hanno fatto ascoltare una canzone che diceva: guarda la stella a destra. Quindi siamo andati a destra e c’erano delle stelle con scritto il nome di una sestiglia. Ci eravamo divertiti un sacco ed era l’ora di dormire. Io non sono riuscita a dormire la prima sera perché Akela ci ha raccontato storie paurose e io avevo sempre paura ma le mie amiche mi dicevano che era tutto finto. Passarono 4-5 giorni e arrivò il giorno più bello del campo, il giorno in cui abbiamo fatto giochi d’acqua. Abbiamo fatto un gioco bellissimo ma che faceva anche male. Dovevamo trasportare un bicchiere d’acqua senza rovesciarlo ma a volte si cadeva per terra. In pochi ci sono riusciti. Abbiamo fatto un gioco molto bello, si chiama calcio saponato. Le regole sono come quelle del calcio, solo che dovevamo stare seduti o strisciare per terra, non ci si poteva alzare. Poi abbiamo fatto un altro gioco: c’era una piscinetta con acqua e sapone e all’interno c’erano sassi e monete. Lo scopo del gioco era quello di trovare le monete.
Si avvicinava piano piano il giorno di andare via dall’isola che non c’è. Ah, dimenticavo di parlarvi del terribile Capitan Uncino e Spugna.
Ricominciamo dove eravamo rimasti. Una notte eravamo tutti riuniti e Baghera ci ha raccontato una storia che parlava di lei, ci ha detto che se ne andava, cioè andava in pensione e tutti siamo scoppiati a piangere.
Arrivò il giorno di dire addio all’isola che non c’è. Tutti eravamo ansiosi di sapere chi avesse vinto il campo. Purtroppo la mia sestiglia non ha vinto, siamo arrivati terzi. E’stata la sestiglia dei grigi ad aver vinto. Sono stati bravissimi. Prima di andare via i capi ci hanno donato una collana con scritto “scegli la tua stella”; e poi siamo volati sulla prima stella a destra.
Sara Romano

Mi chiamo India, ho partecipato a molti campi estivi. Quest’anno mi è piaciuto il tema “Peter Pan”, mi è piaciuta molto anche la storia di Mogli.
Ho provato dolore al ginocchio ma mi sono divertita ai giochi d’acqua: mele nell’acqua, il calcio saponato, la terra dove ci sporcavamo.
Abbiamo fatto anche San Scemo! mi sono divertita un sacco a me piace molto ballare.
I capi sono: Akela: il più anziano – Bagheera: la più saggia – Kaa: il serpente sibilante – Chil: la nostra “pronto soccorso” – Mamma Raksha: il capo che è anche la mia amica del cuore – Bigio: il pazzo
La vostra marachella
India

Cari amici, spero che anche voi avete vissuto un campo estivo come quello dei “Tiko”. Posso dirvi che il primo campo che ho fatto l’anno scorso è stato molto bello ma quello di quest’anno è stato ancora più bello. Il primo però è stato quello che mi ha colpito di più perché è stata la prima esperienza di questo tipo e abbiamo fatto un sacco di cose. Abbiamo fatto i giochi d’acqua, San Scemo, decorato una maglietta, fatto il bastone della pioggia, e per il gran finale siamo arrivati terzi.
Ai giochi d’acqua siamo entrati in una piscinetta a due a due, per cercare le monetine. Quando le trovavamo c’era una staffetta dove bisognava scivolare con un bicchiere d’acqua pieno, poi con l’acqua rimasta riempire la bottiglia. Poi abbiamo giocato a calcio insaponato e per finire bisognava rotolarsi nel fango e coi propri compagni che ci spruzzavano. Sono sicura che i prossimi campi saranno bellissimi ma il primo rimane sempre quello che più mi ha colpito ed emozionato.
Ciao a tutti
Chiara

Grandi cambiamenti

Ciao, mi chiamo Sara del branco Tiko. Oggi vi voglio raccontare la mia esperienza di quando sono entrata in questo branco.
Ero andata in un capannone dove tutti erano riuniti. Ad un certo punto mi hanno chiamata. Ero troppo agitata. Sono andata dal mio ex capo e mi hanno regalato una borraccia. C’era un telo blu, come un fiume, e sono passata sotto gattonando. Dopo una ragazzina mi ha preso la mano e mi ha portato dai capi i quali mi hanno dato il fazzolettone bianco. Il secondo giorno avevo un po’ di nostalgia del mio vecchio gruppo…
Dopo molto tempo, era un sabato, abbiamo fatto un pernotto e io e la mia amica, ci siamo divertite a pulire il bosco ma quella che affrontava le ortiche e le prendeva fra le gambe, ero io…
La sera siamo andati nel bosco in sestiglie. Io ero troppo spaventata. Quella sera, di fronte ad un fuoco, ho detto la mia promessa da lupetta e mi hanno dato il fazzolettone. Che pernotto!
Sara Romano