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La mia vita agli scout

Gli scout ti danno molte possibilità come amicizia e fedeltà, poi molto altro ma sopratutto queste due perché l’amicizia è avere qualcuno che ti sta accanto, è fedeltà e verità: quando io ho fatto la promessa ero molto emozionata, ma ora che sono diventata grande so che essere scout è una grande possibilità.
Ho passato tre anni negli scout e non mi sono mai sentita sola e so che potrò contare sempre su di loro.
Quando sono entrata negli scout ero spaventata e volevo andarmene subito, ora invece quando i miei genitori mi vengono a prendere vorrei restare sempre lì.
QUESTA È LA MIA VITA AGLI SCOUT.
Alice Fazio

Ogni uscita un’avventura

Ciao mi chiamo Riccardo e sono un lupetto del branco Tikonderoga. Sono quasi sei anni che sono uno scout e quando Akela mi ha chiesto di scrivere qualcosa sulle esperienze che mi sono piaciute di più. Beh, ragazzi, scegliere quali non è stato facile.
In questi anni ho vissuto mille avventure grazie agli scout. Uscite con il mio branco con la pioggia e con il sole, in tanti e in pochi, stanchi e non. Ma sempre insieme.
Se proprio proprio devo sceglierne due ecco…
Un weekend, per il pernotto di carnevale siamo andati alla casa madre delle suore dove ci siamo travestiti da molte cose: mangia animali, militari, streghe ecc… abbiamo fatto un sacco di giochi perfino all’aperto e sotto la pioggia! Ragazzi come mi sono divertito!
Un’altra invece è quando siamo andati al museo della scienza e della tecnica a Milano, dove abbiano visitato il sottomarino e abbiamo visto un sacco di animali preistorici e non; questa esperienza mi è piaciuta un sacco, anche perché io adoro gli animali.
Queste sono le esperienze che ricordo di più ma come dicevo prima, ogni uscita con il mio branco è un’avventura, fatta di giochi e di risate, di litigi e nuove amicizie.
Il mio branco è un po’ una famiglia allargata perché si sa… scout si è per sempre.
Riccardo

Cosa unisce gli scout

Lo scoutismo ha lo scopo di rendere il mondo un posto migliore e di creare dei buoni cittadini. Le cose che uniscono tutti gli scout del mondo, per me, sono:
fratellanza, amicizia, lealtà, la fede, il rispetto per tutti gli esseri viventi e per l’ambiente circostante, l’impegno in tutto ciò che si fa, il rispetto per gli altri, la gioia di stare insieme, la voglia di divertirsi.
Ciò che unisce veramente gli scout, però sono cose anche più importanti, come:
la Promessa, l’uniforme scout, anche se ogni gruppo scout ha il suo fazzolettone;
lo Stemma Agesci formato da un trifoglio, da un giglio, da un nodo (impegno); dalle stelline (dieci leggi); e dal cordino (unione).
Altre cose che uniscono gli scout sono le numerose avventure ed esperienze, come andare in pernotto, fare attività, visitare città, montagne e campagne.
Potrei scrivere molte altre cose, ma lo scout non si racconta… si vive!
Enea Turatti

Fratellanza scout

“Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo ancora imparato la semplice arte di vivere insieme come fratelli”. Questa è la semplice frase di Martin Luther King con cui ho deciso di iniziare il mio articolo. Innanzitutto mi presento: mi chiamo Martina e sono una futura CDA dei Tiko. Questa è la terza volta che scrivo sul Tuttoscout, e questo è l’argomento che fra i tre preferisco.
Tornando alla frase, se ci riflettiamo è proprio vero: alcune persone si odiano solo perché hanno la pelle di un colore diverso, perché non parlano la stessa lingua o perché credono in un Dio diverso.
Nella vita di tutti i giorni, per esempio a scuola, senza accorgercene lasciamo da parte quelli diversi da noi che poi si sentono soli.
Quando mi accorgo che qualcuno si sente solo, provo a mettermi nei suoi panni e mi rendo conto del disagio che si prova, è davvero molto brutto sentirsi esclusi! Ma perché si sentono esclusi? La risposta è una sola: perché sono diversi. Perché molte persone non hanno ancora imparato “l’arte di essere fratelli”.
Ora, se c’è una cosa che, vi posso garantire, agli scout imparerete, è proprio l’arte di essere fratelli. Nel mio branco, per esempio, ci sono alcuni ragazzi con difficoltà fisiche o mentali; all’inizio un lupetto può pensare: “no, ma che noia, io sono venuto qui per divertirmi e invece con loro mi annoierò e basta”. Ve lo assicuro, tutti, me compresa, all’inizio pensano questo, poi però scoprono che non è assolutamente vero.
Con loro ci si diverte allo stesso modo come con gli altri, anzi, dopo un po’ non si riesce nemmeno più a fare a meno di loro perché sono davvero simpatici. Imparare ad essere fratelli è molto facile agli scout, tuttavia tantissime persone non lo capiscono e forse non comprenderanno mai il significato della parola “fratellanza”.
Penso che se la maggior parte dei bambini e ragazzi andassero agli scout, il futuro sarebbe più bello e meno “razzista”. Uso questa parola per spiegare meglio il concetto, anche se è un termine che non mi è mai piaciuto perché tra gli uomini non esistono “razze”, ma solo lingue, tradizioni e religioni diverse.
Martina Simone (Lince determinata)

Belli o brutti gli scout prendono tutti

Tra gli scout non c’è competizione, rivalità… NOI NON DISCRIMINIAMO NESSUNO come invece a volte capita in una squadra o gruppo sportivo.
Nel branco Tiko, abbiamo dei bambini con dei problemi ma nessuno li prende in giro, anzi, li aiutiamo, gli stiamo vicino e da quando sono diventati degli scout si sentono più sicuri, infatti sono e vogliono essere trattati come tutti gli altri.
I capi fanno tanto ma quando non ce la fanno più entriamo in gioco noi: da quest’anno sono in C. d. A. e anche capo sestiglia, ora devo controllarla e far sì che i miei sestiglieri accolgano tutti, ragazzi di varie culture, religioni, con vari problemi, simpatici e antipatici…
Quando sono arrivato nel branco Tikonderoga, ero un po spaesato, ma i lupetti e i capi mi hanno fatto sentire a mio agio da subito e mi sono sentito a casa
È un’esperienza che consiglio a tutti… infatti belli o brutti gli scout li beccano tutti…!

Talpa gioiosa (Christian Pastori)

Noi scout costruiamo “ponti” in un mondo di “muri”

Quando si è scout, spesso e volentieri, non ci si accorge delle differenze tra di noi: c’è chi ha origini Russe, chi Sud-Americane… e anche chi segue la propria fede.
Mentre scrivevo queste parole mi sono venuti in mente gli ultimi avvenimenti accaduti in Francia. Penso, che con i nostri insegnamenti scout e con i nostri occhi un po’ più innocenti, molti “muri” potrebbero essere abbattuti e molti “ponti” costruiti… perché i MURI dividono, ma i PONTI uniscono.
Nella mia esperienza scout ho conosciuto persone molto diverse ed alcune, sicuramente, meno fortunate di me. Ma, con il nostro “stare insieme” e condividere le nostre esperienze ci si ritrova tutti allo stesso “piano”.
Io sono molto contenta che nel mio branco ci siano persone differenti…
PER QUESTO NON LO POSSO CONSIDERARE UN BRANCO NOIOSO!

Rondine Tenera (Sofia Pendin)

L’emozione della grande nuotata

Ciao,La "grande nuotata"
mi chiamo Ludovica e sono una ex castorina della Colonia Stella Azzurra che quest’anno ha affrontato la grande emozione del passaggio dalla Colonia al Branco.
Grazie al percorso fatto durante gli anni precedenti, insieme ai miei compagni ed ai miei Capi, Sara Valter e Roberto, pensavo di essere pronta al grande salto… e devo ammettere che al momento della grande nuotata mi sono sentita comunque triste di “lasciare” i miei amici. ma nello stesso tempo ero curiosa di sapere chi avrei trovato alla fine del tunnel che separava il mondo dei Castorini dal nuovo Branco/Cerchio a cui ero destinata. Ho percorso il “tunnel dei passaggi” più veloce che potevo e… alla fine con immensa felicità ho capito di essere stata accolta nel Branco “Tiko”.
Ero molto spaesata e confusa anche se i miei nuovi “fratellini” hanno fatto di tutto per rincuorarmi… convincendomi che anche con loro vivrò nuove indimenticabili esperienze

“Nel cuore – per sempre -
TIKONDEROGA”

Ludovica

Scout per sempre

Ciao mi chiamo Emma e sono entrata da pochi mesi negli scout. Questo era il mio primo campo e qui ho fatto anche la mia promessa. Ero molto emozionata.
Mi sono piaciuti tanto i giochi d’acqua ed in particolare calcio saponato. Il tema del campo erano i cavalieri della tavola rotonda e quindi abbiamo costruito le spade gli scudi e gli elmi. In generale mi sono piaciuti i giochi ed i vestiti che i vecchi lupi utilizzavano per i lanci dei giochi. Come ho detto prima è stata la mia prima esperienza, quindi di cose ne avrei da raccontare parecchie, ma un articolo non mi basterebbe. Solo su una cosa vorrei spendere ancora due parole: la mia Promessa. Pronunciare la mia Promessa era un momento che aspettavo da tempo. Ero tesa e preoccupata ma dopo averla detta… ero felice, molto felice. Mi hanno detto che ora sarò scout per sempre… ed anche oltre.
Nel cuore, per sempre, Tikonderoga!

Emma Palermo

La mia settimana al campo estivo

A fine giugno ho trascorso sette giorni con il mio gruppo scout al campo estivo a San Pietro in Valle Antrona.
Eravamo in una casa parrocchiale che aveva tre piani ed era molto spaziosa. Io dormivo al terzo piano con Emma, Milena, Giulietta, Angelica e Elisa.
Il tema del campo era: “I Cavalieri della Tavola Rotonda”.
Ogni mattina prima di colazione facevamo un po’ di ginnastica. Ogni giorno poi i capi ci proponevano tanti giochi e attività nuove e ogni sera qualcuno di ogni sestiglia doveva raccontare al Consiglio cosa era piaciuto e cosa no della giornata.
A me sono piaciuti molto in particolare i giochi d’acqua, la caccia al tesoro del Sacro Graal e quando abbiamo costruito lo scudo, l’elmo e la spada. Mi ha divertito molto il giorno in cui dovevamo andare in chiesa per la S. Messa e siccome c’era stato un matrimonio, la Messa non l’hanno fatta.
Questo è stato il mio primo campo fatto con il branco Tikonderoga e con i miei capi e mi è piaciuto davvero molto.
Bianca

Pomeriggio in Croce rossa

Sono scout da sei anni e ho fatto tante belle esperienze, ma devo dire che i miei capi del branco Tikonderoga sono davvero un pozzo di belle idee con mille risorse. Infatti domenica 8 febbraio io e il mio branco siamo andati in Croce Rossa a Busto Arsizio per passare un pomeriggio particolare, fuori dall’ordinario.

Ci ha accolto un gruppo di persone che dedicano un po’ del loro tempo a questa attività. La signora Nicoletta, una di queste, all’inizio ci ha fatto vedere due filmati, che poi ci ha spiegato e abbiamo commentato insieme. Vedendo questi video abbiamo imparato cose molto utili, per esempio come si fa a chiamare l’ambulanza in caso di emergenza. Ricordate: il numero da chiamare è il 112!
In seguito abbiamo anche imparato come si fa una fasciatura e come si curano le scottature… Qualche piccolo incidente domestico, purtroppo, alle volte, può capitare…
Infine i volontari hanno simulato un incidente e ci hanno messo subito alla prova: i soccorritori questa volta dovevamo essere noi! C’era chi si era sbucciato un ginocchio, qualcuno a cui erano uscite delle ossa, e altre brutte cose!
Alla fine dell’attività hanno consegnato a ciascuno di noi l’attestato di partecipazione. Non posso cucirlo sulla camicia dell’uniforme, ma lo tengo bene in vista nella mia cameretta!

Trascorrere il pomeriggio in questo modo è stato molto interessante e allo stesso tempo molto divertente. Ed è stato bello conoscere altre persone che trascorrono un po’ del loro tempo libero al servizio degli altri.
“Tutto con il gioco, niente per gioco”: questa domenica abbiamo proprio messo in pratica l’insegnamento di Baden-Powell.

Margherita, tigrotta riflessiva