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Il campetto C.d.A.

Ciao, mi chiamo Federico e faccio parte del branco Tikonderoga. Frequento il branco da ormai quattro anni e quest’anno mi è capitata un’esperienza bellissima: essere C.d.A.
Essere C.d.A. vuol dire aiutare i più piccoli ed insegnare loro le regole (anche se mi viene ancora difficile, e per questo il mio nome totem è Cinghiale agitato).

Per iniziare una nuova avventura con tutti i C.d.A. – Tikonderoga e quello delle coccinelle – ci siamo trovati tutti alla stazione Nord (tutti molto stanchi per la levataccia: sul treno molti hanno proseguito il sonno, altri sono rimasti svegli). Arrivati a Milano abbiamo cercato il nostro treno; viaggio noiosissimo ma, una volta arrivati, vista spettacolare: «Finalmente il mare!».
Abbiamo pranzato in spiaggia, poi ci siamo messi in viaggio verso il rifugio; è stato faticossissimo ma per me ne è valsa la pena: in cima vi era un monastero e lì ci aspettavano tre giorni pieni di emozioni.

Questo campetto mi ha insegnato a convivere con altri anche se non sono dello stesso branco.

Federico Terrile

Cosa farebbe Gesù al posto mio

Per me Gesù al posto mio aiuterebbe gli altri, farebbe in modo di far divertire gli altri, consolerebbe chi piange, aiuterebbe i più deboli. Rispetterebbe l’ambiente e sopratutto vorrebbe essere amico di tutti. Rispetterebbe la personalità degli altri.

Gesù è una persona importantissima, e vorrebbe che quelli che non credono in Dio, credano in Lui e credano in tutto l’amore del mondo.
Gesù inoltre farebbe in modo che tutti vengano agli scout, perché troverebbero un mondo migliore.

Alice Fazio

La vita agli scout

Branco Tikonderoga in cerchio

La prima volta che sono entrata nel branco non sapevo niente e non conoscevo nessuno. Per questo mi ero messa a piangere e volevo tornare a casa. Quando ho iniziato a conoscere altri amici mi sono sentita serena e tranquilla, al contrario di mia sorella Alice che era molto arrabbiata e triste e non smetteva mai di piangere. Alla fine della giornata oramai avevamo fatto nuove amicizie e non volevamo più tornare a casa.
Ormai gli scout sono come la mia seconda famiglia e con loro passo il sabato e la domenica giocando e passeggiando. Questa sera giovedì 29 gennaio 2014 andrò in sede per la festa della gioeubia che è una festa tradizionale nella mia città (Busto Arsizio) in cui si festeggia bruciando un fantoccio la speranza della fine dell’inverno.
Mangeremo un piatto tipico locale: polenta e bruscitti.

Chiara Fazio

Aiutare gli altri

Per me aiutare gli altri vuol dire dare conforto alle persone che stanno male, dare una mano a chi soffre, aiutare chi è povero… aiutare gli altri per me significa tutto questo.
Certo che però pochi di noi fanno queste cose… o per lo meno, con gli amici sì e con gli sconosciuti no. Io penso che, ovviamente, a tutti bisogna dare una mano, senza distinzioni… e noi che siamo scout dobbiamo dare questo esempio. Noi che siamo scout dobbiamo dare una mano più di tutti, perchè noi siamo capaci di farlo.

Chiara Villa (Coniglietto audace)

Nel cuore, per sempre… Tiko

Sono molto contenta di essere una lupetta dei Tikonderoga. Già dal momento in cui sono uscita dal tunnel dei passaggi, più di un anno fa, ho capito che quello in cui mi trovavo era il branco giusto: ho rivisto alcuni dei miei amici ex castorini ma ho fatto anche tante nuove amicizie.
Ho conosciuto anche nuovi capi ed ora che li conosco bene, penso che non potrebbero essercene di migliori. Sono sempre pronti ad aiutarci ed organizzano giochi molto belli.
A volte, quando la domenica mio papà mi sveglia per andare agli scout, preferirei stare nel mio letto a dormire, ma appena inizia l’attività, la voglia di stare insieme, di giocare, di divertirsi col branco è troppo forte e la stanchezza passa subito.

Ripensando a quest’anno di tiko mi vengono in mente tante uscite e tanti pernotti indimenticabili. Come quello a Dormelletto, dove in un gioco notturno stavo per perdermi in un boschetto con la Margherita. Oppure quello di carnevale a Tradate quando ci siamo spruzzati i capelli di lacca colorata ed il giorno dopo, a Messa, il prete ci guardava male… Tutte esperienze che non dimenticherò facilmente.

Martina (lince determinata)

Lettera a B.-P.

Caro Baden-Powell,
mi chiamo Martino e sono un lupetto del Branco Tikonderoga del Bustotre. A scuola sono bravo, ma stare sul banco e soprattutto scrivere non è proprio la mia passione… Il mio nome totem è “grillo agitato”… Avrai già capito che tipo sono, vero? Ho pensato di raccontarti del mio branco in un modo tutto mio.

TIKONDEROGA

T come tana: a noi scout piace stare all’aperto ma è bello avere un posto accogliente e sicuro dove ripararci dopo la caccia.

I come impegno: mi impegno a fare sempre del mio meglio!

K come Kevin: il nome di uno degli amici che ho avuto la fortuna di trovare frequentando il
gruppo scout.

O come operosità: noi scout abbiamo sempre le maniche rimboccate perché siamo sempre
all’opera.

N come Nelson Mandela: non conosco bene questo personaggio ma il nostro Akela ci ha
raccontato una volta che è un “salmone”… perché, come noi scout, va controcorrente.

D come divisa: ricordiamoci, noi scout indossiamo l’uniforme; la divisa divide, l’uniforme
unisce!

E come entusiasmo: quello che noi scout ci mettiamo quando facciamo attività… e anche
nella vita di tutti i giorni.

R come rispetto delle regole: che fatica, i miei capi lo sanno… ma io ci metto tutta la mia
buona volontà!

O come orgoglioso: sono orgoglioso di essere uno scout!

G come Grigi: come la mia sestiglia. “Grigi è la vittoria, Grigi è la mente, Grigi è la sestiglia
vincente”. (P.S.: un maschio in più Levitra Generico non sarebbe male: sono in mezzo a tutte femmine!)

A come Akela: un capo eccezionale; simpatico, paziente e chiacchierone. Ha un solo difetto:
tifa il Torino…

Ecco fatto! Con qualche pensierino ti ho mostrato il mio mondo scout.
Ora ti saluto. Spero che il nostro Tuttoscout ti arrivi puntuale in modo che mi leggerai presto.
Un abbraccio affettuoso e alla prossima.
Ciao ciao, tuo
Martino