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Campetto C.d.A. a Roma

Vorrei iniziare dicendo che questa esperienza scout è stata per me una delle più belle della mia vita.
Mi trovavo a Roma, una delle città più belle e storiche del mondo.
Uscita dalla stazione di Roma mi ha colpita la gran quantità di gente di tutti i paesi. Ogni giorno prendevo la metro per andare a conoscere nuovi angoli della città.
L’emozione più grande l’ho avuta ascoltando dal vivo i discorsi del Papa, nonostante parlasse molto lentamente colpiva al cuore.
Abbiamo visto ed ammirato molti monumenti. Quello che mi ha colpito di più è stata la fontana di Trevi.
Vista in fotografia mi sembrava piccolina, ma dal vivo è molto grande.
La sera del secondo giorno mi sono divertita molto perché abbiamo fatto una gara di cucina, dove ci hanno diviso in quattro gruppi ed ognuno di essi doveva preparare dei piatti.
Quando stavamo andando in stazione per ritornare a casa, ero molto triste: stava finendo la mia bella esperienza.
Gaia

Ciao, sono Alessia, una C.D.A. del branco Tikonderoga.
Poco tempo fa sono andata al campetto C.D.A. a Roma.
Ci dovevamo trovare alle 5.00 in stazione dello Stato e io ero elettrizzata all’idea di andare a Roma.
Siamo arrivati intorno alle 9.00, il viaggio è stato un po’ stancante.
Le cose che mi sono piaciute di più del campetto sono state San Pietro perché è una chiesa immensa e guardando la cupola mi sentivo piccolissima.
Sotto San Pietro ci sono le Catacombe e quando sono entrata mi sentivo strana, perché ero in mezzo a persone morte.
Mi è piaciuta tanto anche “La fontana dei quattro fiumi” perché ci sono le quattro statue fatte di marmo lucidissimo, e ai loro piedi c’è una fantastica fontana che mi suscitava gioia, allegria e felicità, ma la cosa che mi è piaciuta di più è stata stare con i miei compagni!
Alla fine del campo ci hanno dato delle spille da attaccare al fazzolettone così avremo un ricordo bellissimo del campetto!
È stato un campetto fantastico e vorrei riviverlo!

Un campetto C. d. A… emozionante

Un campetto C. d. A… emozionante 1Fermata a Stazione “EMOZIONE

Il giorno 29 Aprile alle ore 6.30, ci siamo ritrovati alla Stazione Nord di Busto Arsizio per andare a Roma. Eravamo molto emozionati e impazienti di iniziare questo meraviglioso campetto.
Quando siamo arrivati alla casa scout del Roma 60, abbiamo lasciato gli zaini contenti perché erano molto pesanti. Dopo ci siamo diretti alla Fontana di Trevi ed altri monumenti tipici di Roma. Ci sono piaciuti!
Dopo la lunga giornata piena di avventure, siamo tornati stanchi alla casa scout, ma impazienti per la giornata che ci aspettava il giorno dopo. La mattina seguente, dopo esserci svegliati, siamo andati a visitare altri monumenti e nel pomeriggio tardi siamo tornati alla casa scout. Lì i nostri capi sono andati a fare una piccola commissione lasciandoci soli. Quando sono tornati ci hanno fatto trovare una meravigliosa sorpresa… PIZZA&COCA! Dopo cena, siamo andati a dormire stanchissimi, ma molto contenti.Un campetto C. d. A… emozionante 2
L’ultimo giorno di questo magnifico campetto, come ultime tappe abbiamo visitato il Circo Massimo e il Colosseo. Quindi ci siamo avviati verso la stazione per ritornare a casa. Eravamo contenti, ma anche tristi di dover lasciare quel magnifico posto!
Martina S., Alessia, Giovanni, Martina R., Alessandro

Un campo estivo epico

ttscout160 (11)Ciao mi chiamo Chiara e sono una “lupetta” del branco Tikonderoga.
Oggi voglio raccontarvi la mia esperienza al campo estivo. Appena arrivati mangiammo, dopo abbiamo messo gli zaini nelle camere, abbiamo scelto il letto e poi abbiamo fatto la siesta. I capi ci hanno fatto vedere una tabella con scritte tutte le sestiglie, ogni giorno dovevamo fare dei lavori tipo: pulire le camere o i bagni, si prepara la tavola per la colazione, il pranzo o per la cena, dopo si ripuliva tutto.
Le attività di sera erano bellissime; una sera molto buia, fuori c’era una magica atmosfera, nel cielo brillavano le stelle e noi camminavamo con le torce in un piccolo sentiero pieno di ortiche, ma non avevamo paura perché eravamo tutti uniti. Una sera abbiamo fatto una festa, chiamata San Scemo, a questa festa abbiamo fatto un balletto, io e Matilde ballvamo invece Angelica e Sara cantavano. Quel giovedì è stato il mio giorno preferito anche se pioveva.
Un giorno avevamo fatto una gita alle cascate, c’era tanto da camminare e la terra era tutta bagnata; arrivati alle cascate ci divertivamo a bagnare i piedi che però verso la fine ci facevano male perché c’erano i sassi. Gli ultimi giorni sono stati brutti per me perché ero stata male. Ma l’ultima sera c’era un gioco speciale e come cena visto che era l’ultimo giorno abbiamo mangiato la pizza. Abbiamo fatto una battaglia, prima dovevamo preparare con le bombolette, i cartoni e la tempera una specie di casetta nella quale avevamo messo degli scudi, delle piccole bombe fatte di carta e pasta di sale e altre cose. Alla fine uno della sestiglia doveva gattonare e raggiungere una fune, finalmente un compagno dei bianchi è riuscito a tirare la fune e così la mia sestiglia ha vinto e io ero felicissima. Ci siamo divertiti, abbiamo fatto i giochi d’acqua, eravamo in costume, abbiamo giocato a palla insaponata e alla fine i bianchi sono arrivati terzi.
Che bel campo, peccato solo che era così corto, avrei voluto fosse più lungo. L’esperienza del campo è stata una cosa molto bella perché eravamo tutti insieme, allora ci vediamo tutti al prossimo campo.
Ciao a tutti
Chiara

Questo campo estivo è stato EPICO!
E’iniziato il 24 giugno ed è finito il 1° luglio (purtroppo).
Il tema era Peter Pan. A San Fedele: un bel posto.
Mi è piaciuto molto quando abbiamo vinto la “caccia al tesoro”.
Mi è piaciuta anche la catechesi dove abbiamo imparato molte cose e, alla fine, ci hanno dato una stella con scritto: “SCEGLI LA TUA STELLA” una frase molto bella.
Per chi non sapesse chi sono le “stelle” sono queste persone che hanno fatto ottime azioni.
I giochi sono stati molto belli ma il brutto è che la nostra sestiglia (bianchi) ha iniziato male, con alcuni svantaggi.
Anche l’uscita dei C.D.A. è stata bella: siamo andati in una vecchia casa di riposo.
Il giovedì abbiamo fatto sanscemo che è stato fichissimo con tutte quelle esibizioni e tanto altro.
Sanscemo è una specie di talent show, dove tu (sì proprio tu che stai leggendo il TUTTOSCOUT) ti devi registrare su un foglio che ti danno i capi e devi scrivere il tuo nome e che cosa fai. Bello, no?
Il venerdì i capi hanno letto la lettera dei C.D.A. (Una lettera che hanno scritto solo i C.D.A.) e tutti e dico TUTTI ci siamo commossi. Ma alcuni non si sono commossi.
La cosa che mi è piaciuta di più è stato sanscemo e invece la cosa che non mi è piaciuta in assoluto è stato quando dovevamo partire.
Michele Borsani

Ciao mi chiamo Sara Romano, ho 8 anni e sono nel branco Tikonderoga.
Vi parlerò del mio primo campo. Sono arrivata di pomeriggio, un po’ più tardi degli altri. Ero molto felice ma allo stesso tempo triste perché non mi ero allontanata così tanto dai miei genitori prima di allora.
Perché non iniziamo con la vera avventura? Eravamo invitati alla festa di compleanno della Regina Elisabetta, ci eravamo seduti dove i capi imitavano i personaggi bellissimi ma in quell’attimo abbiamo sentito un tintinnio. Indovinate chi era? Erano Peter Pan e Trilli, loro sono i protagonisti. Poi ci sono i loro amici! I Bimbi Sperduti e gli Indiani…
Peter ha tanti amici. I capi ci hanno fatto ascoltare una canzone che diceva: guarda la stella a destra. Quindi siamo andati a destra e c’erano delle stelle con scritto il nome di una sestiglia. Ci eravamo divertiti un sacco ed era l’ora di dormire. Io non sono riuscita a dormire la prima sera perché Akela ci ha raccontato storie paurose e io avevo sempre paura ma le mie amiche mi dicevano che era tutto finto. Passarono 4-5 giorni e arrivò il giorno più bello del campo, il giorno in cui abbiamo fatto giochi d’acqua. Abbiamo fatto un gioco bellissimo ma che faceva anche male. Dovevamo trasportare un bicchiere d’acqua senza rovesciarlo ma a volte si cadeva per terra. In pochi ci sono riusciti. Abbiamo fatto un gioco molto bello, si chiama calcio saponato. Le regole sono come quelle del calcio, solo che dovevamo stare seduti o strisciare per terra, non ci si poteva alzare. Poi abbiamo fatto un altro gioco: c’era una piscinetta con acqua e sapone e all’interno c’erano sassi e monete. Lo scopo del gioco era quello di trovare le monete.
Si avvicinava piano piano il giorno di andare via dall’isola che non c’è. Ah, dimenticavo di parlarvi del terribile Capitan Uncino e Spugna.
Ricominciamo dove eravamo rimasti. Una notte eravamo tutti riuniti e Baghera ci ha raccontato una storia che parlava di lei, ci ha detto che se ne andava, cioè andava in pensione e tutti siamo scoppiati a piangere.
Arrivò il giorno di dire addio all’isola che non c’è. Tutti eravamo ansiosi di sapere chi avesse vinto il campo. Purtroppo la mia sestiglia non ha vinto, siamo arrivati terzi. E’stata la sestiglia dei grigi ad aver vinto. Sono stati bravissimi. Prima di andare via i capi ci hanno donato una collana con scritto “scegli la tua stella”; e poi siamo volati sulla prima stella a destra.
Sara Romano

Mi chiamo India, ho partecipato a molti campi estivi. Quest’anno mi è piaciuto il tema “Peter Pan”, mi è piaciuta molto anche la storia di Mogli.
Ho provato dolore al ginocchio ma mi sono divertita ai giochi d’acqua: mele nell’acqua, il calcio saponato, la terra dove ci sporcavamo.
Abbiamo fatto anche San Scemo! mi sono divertita un sacco a me piace molto ballare.
I capi sono: Akela: il più anziano – Bagheera: la più saggia – Kaa: il serpente sibilante – Chil: la nostra “pronto soccorso” – Mamma Raksha: il capo che è anche la mia amica del cuore – Bigio: il pazzo
La vostra marachella
India

Cari amici, spero che anche voi avete vissuto un campo estivo come quello dei “Tiko”. Posso dirvi che il primo campo che ho fatto l’anno scorso è stato molto bello ma quello di quest’anno è stato ancora più bello. Il primo però è stato quello che mi ha colpito di più perché è stata la prima esperienza di questo tipo e abbiamo fatto un sacco di cose. Abbiamo fatto i giochi d’acqua, San Scemo, decorato una maglietta, fatto il bastone della pioggia, e per il gran finale siamo arrivati terzi.
Ai giochi d’acqua siamo entrati in una piscinetta a due a due, per cercare le monetine. Quando le trovavamo c’era una staffetta dove bisognava scivolare con un bicchiere d’acqua pieno, poi con l’acqua rimasta riempire la bottiglia. Poi abbiamo giocato a calcio insaponato e per finire bisognava rotolarsi nel fango e coi propri compagni che ci spruzzavano. Sono sicura che i prossimi campi saranno bellissimi ma il primo rimane sempre quello che più mi ha colpito ed emozionato.
Ciao a tutti
Chiara

Un anno da scout vissuto da lupetto

Lupo della legge Lorenzo dei Tiko a rapporto: ho iniziato tre anni fa come piccolo castoro per volere dei miei genitori ed oggi, che sono lupetto da quasi un anno, mi sento ancora più entusiasta del primo giorno: e adesso vi racconto il perché. Intanto non ho mai trovato un posto dove, nel rispetto di regole ben precise, si vive con grande libertà: ad esempio ho imparato che quando Akela ci chiama dobbiamo correre tutti velocemente per formare il cerchio, ma una volta li tutti insieme, ognuno può esprimere la propria opinione condividendola con gli altri.
Durante un pernotto invernale ho anche imparato che è meglio non svegliarsi troppo presto e chiaccherare con l’amico vicino. Io l’ho fatto e Want-olla mi ha mandato fuori con le calze bagnate in pigiama a camminare sulla neve. Vi giuro che la prossima volta, anche se mi sveglio prima, non disturberò più nessuno… lezione imparata, grazie Want-olla!
In questi miei primi nove mesi da lupetto, ho capito che, nonostante il nostro branco sia numerosissimo (siamo più di 40 bambini!), ciascuno di noi è fondamentale per tutti gli altri: se infatti uno solo di noi interrompe la catena telefonica con la quale abbiamo la responsabilità di avvisare un altro lupo per l’attività del weekend successivo, si rischia di lasciare tutti gli altri a casa danneggiando l’attività del branco. Ringrazio tutti i miei capi per come mi hanno accolto: Akela tanto severo nel far rispettare le regole, quanto buono se le esegui, Bagheera, Chil, Ikki, O-o amorevoli e coccolose come una brava mamma: Kaa, Fratel Bigio, Rama e Jakala per come ci incoraggiano durante le varie attività.
Ed infine non posso dimenticare il nostro mitico Baloo dal quale ho imparato che l’amore verso gli altri significa anche saper sopportare i difetti altrui. Un esempio su tutti il fatto che nonostante Akela sia un tifoso del Torino, io, cuore bianconero, gli voglio bene lo stesso.
Bye bye a tutti i Tiko e… forza Juve!
Lorenzo Tosi

Che cos’è la misericordia?

La misericordia è un sentimento di comprensione. Per esempio: mia sorella voleva i miei elastici ed io invece di arrabbiarmi l’ho compresa ed ho capito che anche lei ne aveva bisogno, oppure i ladri che vanno a rubare nelle case ma non per piacere ma per problemi economici. Se a me entrassero i ladri in casa mia non gli aprirei la porta, ma li comprenderei perché credo che sia l’ultima cosa che vorrebbero fare, il rubare. Ed anche i profughi, che vorrebbero rimanere nel loro paese ma non possono ed io sento dire da molte persone: “che se ne stiano a casa loro” però non possono ed intanto ci sono mamme e bambini che vengono con dei gommoni, ed ovviamente anche papà, che muoiono. Se pensassimo di essere noi quelle persone che muoiono nel mare attraverso tante peripezie per venire qui a salvarsi e sono senza cibo e senza niente…
SECONDO ME LA MISERICORDIA È IL CONTRARIO DELL’INVIDIA; IO PENSO PRIMA DI CRITICARE GLI ALTRI: “SE IO FOSSI NEI LORO PANNI COME MI SENTIREI?”.
Chiara Fazio

La mia vita agli scout

Gli scout ti danno molte possibilità come amicizia e fedeltà, poi molto altro ma sopratutto queste due perché l’amicizia è avere qualcuno che ti sta accanto, è fedeltà e verità: quando io ho fatto la promessa ero molto emozionata, ma ora che sono diventata grande so che essere scout è una grande possibilità.
Ho passato tre anni negli scout e non mi sono mai sentita sola e so che potrò contare sempre su di loro.
Quando sono entrata negli scout ero spaventata e volevo andarmene subito, ora invece quando i miei genitori mi vengono a prendere vorrei restare sempre lì.
QUESTA È LA MIA VITA AGLI SCOUT.
Alice Fazio

Ogni uscita un’avventura

Ciao mi chiamo Riccardo e sono un lupetto del branco Tikonderoga. Sono quasi sei anni che sono uno scout e quando Akela mi ha chiesto di scrivere qualcosa sulle esperienze che mi sono piaciute di più. Beh, ragazzi, scegliere quali non è stato facile.
In questi anni ho vissuto mille avventure grazie agli scout. Uscite con il mio branco con la pioggia e con il sole, in tanti e in pochi, stanchi e non. Ma sempre insieme.
Se proprio proprio devo sceglierne due ecco…
Un weekend, per il pernotto di carnevale siamo andati alla casa madre delle suore dove ci siamo travestiti da molte cose: mangia animali, militari, streghe ecc… abbiamo fatto un sacco di giochi perfino all’aperto e sotto la pioggia! Ragazzi come mi sono divertito!
Un’altra invece è quando siamo andati al museo della scienza e della tecnica a Milano, dove abbiano visitato il sottomarino e abbiamo visto un sacco di animali preistorici e non; questa esperienza mi è piaciuta un sacco, anche perché io adoro gli animali.
Queste sono le esperienze che ricordo di più ma come dicevo prima, ogni uscita con il mio branco è un’avventura, fatta di giochi e di risate, di litigi e nuove amicizie.
Il mio branco è un po’ una famiglia allargata perché si sa… scout si è per sempre.
Riccardo

L’emozione della grande nuotata

Ciao,La "grande nuotata"
mi chiamo Ludovica e sono una ex castorina della Colonia Stella Azzurra che quest’anno ha affrontato la grande emozione del passaggio dalla Colonia al Branco.
Grazie al percorso fatto durante gli anni precedenti, insieme ai miei compagni ed ai miei Capi, Sara Valter e Roberto, pensavo di essere pronta al grande salto… e devo ammettere che al momento della grande nuotata mi sono sentita comunque triste di “lasciare” i miei amici. ma nello stesso tempo ero curiosa di sapere chi avrei trovato alla fine del tunnel che separava il mondo dei Castorini dal nuovo Branco/Cerchio a cui ero destinata. Ho percorso il “tunnel dei passaggi” più veloce che potevo e… alla fine con immensa felicità ho capito di essere stata accolta nel Branco “Tiko”.
Ero molto spaesata e confusa anche se i miei nuovi “fratellini” hanno fatto di tutto per rincuorarmi… convincendomi che anche con loro vivrò nuove indimenticabili esperienze

“Nel cuore – per sempre -
TIKONDEROGA”

Ludovica

Scout per sempre

Ciao mi chiamo Emma e sono entrata da pochi mesi negli scout. Questo era il mio primo campo e qui ho fatto anche la mia promessa. Ero molto emozionata.
Mi sono piaciuti tanto i giochi d’acqua ed in particolare calcio saponato. Il tema del campo erano i cavalieri della tavola rotonda e quindi abbiamo costruito le spade gli scudi e gli elmi. In generale mi sono piaciuti i giochi ed i vestiti che i vecchi lupi utilizzavano per i lanci dei giochi. Come ho detto prima è stata la mia prima esperienza, quindi di cose ne avrei da raccontare parecchie, ma un articolo non mi basterebbe. Solo su una cosa vorrei spendere ancora due parole: la mia Promessa. Pronunciare la mia Promessa era un momento che aspettavo da tempo. Ero tesa e preoccupata ma dopo averla detta… ero felice, molto felice. Mi hanno detto che ora sarò scout per sempre… ed anche oltre.
Nel cuore, per sempre, Tikonderoga!

Emma Palermo