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Cambiamento

Reparto Pegaso alla festa di apertura

Cambiamento: probabilmente la parola più adatta per descrivere questi ultimi mesi.
Dall’inizio della scuola superiore, quindi nuova scuola e nuovi compagni, agli scout, ma soprattutto il trasferimento. Cambio casa, paese e di nuovo scuola.
È stato abbastanza duro, ormai erano quattordici anni che vivevo in quel paese, in quella casa, il mio campo di atletica, un po’ conciato, ma ci avevo fatto l’abitudine e poi i miei amici, quelli che vedevo ogni giorno appena uscivo da casa, con cui ho condiviso tutto, dalle cose brutte a quelle belle.

La scuola, abitavo in un paese piccolissimo in cui ognuno sapeva tutto di tutti, sono sempre andata a scuola a piedi e invece quest’anno ho cominciato a prendere il pullman; a scuola adesso ci sono i ragazzi più grandi e a volte mi sono sentita e mi sento piccolissima. Riguardo all’indirizzo di studi che ho scelto penso ancora che sia quello giusto. Con i compagni di su ho subito legato, con questi ci ho messo un po’ di più perché ero ancora confusa da tutto quello che stava succedendo.
Atletica: come ho scritto prima ero molto affezionata al mio campo, un po’ conciato, vero, ma era il mio campo e avevo legato con tutti. Gli allenatori erano tutti molto in gamba e temevo che qui non fossero così, invece sono davvero bravi e a me sembra mi stiano aiutando e controllando molto.
Casa, la mia casa, anzi le mie case, perché praticamente vivevo nella casa di mia nonna ogni giorno, in quelle case ci ho passato tutta l’infanzia, inutile dire tutti i ricordi che ho e che sicuramente non dimenticherò.

Anche gli scout, cinque anni, non volevo abituarmi all’idea che tutto sarebbe finito, in fondo però sapevo bene che in qualche modo avrei continuato. L’ultima notte del campo ero disperata, pensavo che non potevo lasciare a metà il mio cammino, l’avevo iniziato e l’avrei dunque portato avanti, infatti la settimana prima dei passaggi mi è stata fatta un proposta che senza pensarci ho accettato, continuare almeno ai campi.
Un altro importante cambiamento avvenuto proprio agli scout, è stata la divisione del Bustotre; l’unica cosa che posso dire è che mi spiace, pur non essendo presente, vedere il solito “quadrato” più piccolo, manca anche il mio vecchio branco. So che è una storia complicata e delicata, ma penso, forse un po’ ingenuamente, che un modo per non arrivare a questa situazione ci sarebbe stato. Con questo non voglio dire che non rispetto questa decisione, ma continuo a pensare che, magari fra un po’ di anni, tutto tornerà come prima.

Il cambiamento porta a nuove esperienze, l’uomo ha paura delle cose nuove, di ciò che non conosce e anch’io adesso so che tutto quello che reputavo un “dramma” alla fine era solo paura e di una cosa sono certa: senza l’aiuto dei miei amici non sarei qui a scrivere, mi sono stati vicini, mi hanno fatto sentire che c’erano.
Alla fine il più grande cambiamento sono stati proprio loro: la paura di perderli non c’è più perché, vedendo che ci sono stati e ancora adesso continuano ad esserci, ho cominciato a credere che “se gli amici sono veri, restano per sempre”; sono piccola per un “per sempre”, ma questo pensiero mi rassicura.

Giorgia Maggiolo (Lepre lapidaria)