Abbiamo passato questo sabato pomeriggio alla ricerca della Bufala di Oleggio, ma lei si è nascosta tra i 1200 bufali dell’Azienda Agricola Facchi. Se la vedete in giro diteglielo. Come riconoscerla? indossa una gonna blu!
Dopo la cerimonia speciale di sabato sera dedicata ai “Cambi Coda” dei castorini la giornata di domenica si è trasformata in un vero e proprio “inno alla gioia”.
Grazie al sole splendente e ai tanti personaggi che ci sono venuti a trovare abbiamo capito l’importanza di decidere bene ciò che mangiamo, valorizzando il nostro territorio, rispettando il lavoro e dunque le persone e pensando anche alla “strada” (inquinamento) che il cibo percorre per arrivare alle nostre tavole. Volete sapere come?
Mentre eravamo in diga è arrivato un ricco industriale che pontifica sul modo in cui guadagna i soldi decidendo cosa vendere nei nostri supermercati. Per lui l’unica cosa è il profitto. Quando decide cosa comprare non guarda in faccia a nessuno. L’importante è spendere poco e vendere a tanto. Non importa la qualità e nemmeno da dove arrivano i prodotti. E chi se ne frega se i lavoratori sono sfruttati. Quello che il mercato richiede lui lo procura a discapito di tutto. Decide di accompagnarci nella selezione dei cibi da proporre sulle tavole italiane. Dobbiamo cercare di convincerlo che si sbaglia a pensarla così.
Per primo ci porta da un allevatore molto simpatico che ci chiede di dargli una mano a mungere…che fatica, ma che bello!!!
Alla fine però il losco manager ha buttato via il frutto del nostro lavoro perché il prezzo da pagare per quel latte era troppo alto. Ha deciso di vendere il latte straniero, che costa meno!
Più tardi abbiamo incontrato un contadino che ci ha parlato del suo lavoro: molto faticoso ma in armonia con la natura. NOi lo abbiamo aiutato a raccolgiere le patate e poi le volevamo vendere al manager…losco figuro! Ma lui “Niente da fare!” ha deciso che al supermercato venderanno solo le patatine surgelate…ormai nessuno ha tempo di pelare e affettare le patate! Poveri noi!!!
Alla fine abbiamo incontrato anche una mondina che ci ha raccontato del suo lavoro molto faticoso. Il padrone inoltre la paga poco e la schiena le fa molto male! Noi l’abbiamo aiutata a raccogliere il riso, ma ovviamente per il losco manager (e ve lo dobbiamo dire…secondo noi portava il parrucchino!”) il nostro riso era troppo caro…lui vende a tutti il riso basmati perchè i lavoratori pakistani si fanno pagare meno di noi!
Alla fine però lo abbiamo convinto!
Bisogna rispettare il lavoro, valorizzare i tanti prodotti del nostro territorio ed evitare di consumare cibi che per arrivare sulle nostre tavole fanno migliaia di kilometri e inquinano!
Volete un assaggio dell’attività… ecco un video shock!
Crunk Crunk
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